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Bergamo in Comune | Novembre 22, 2024

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TRENO PER ORIO: COSÌ NON VA BENE…

TRENO PER ORIO: COSÌ NON VA BENE…

TRENO PER ORIO: COSÌ NON VA BENE…

BISOGNA ASCOLTARE LE PROPOSTE DELLA CITTADINANZA

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Il progetto del treno per Orio, così come approvato dalla regione su proposta delle Ferrovie dello Stato, viene ad essere la negazione di qualsiasi partecipazione popolare alla cosa pubblica perché viene imposto con una scadenza arbitraria, senza una programmazione credibile, non è modificabile in meglio, è commissariato fin dall’inizio e già afferma, con la prima e non ulteriormente discutibile Ordinanza del Commissario [la Amministratrice delegata e Direttrice Generale di RFI SpA dal gennaio 2020 e già membra del Management Board di Lyon Turin Ferroviarie (LTF SAS), la TAV della Val di Susa insomma], che – art.7 – “L’approvazione del progetto da parte della Commissaria d’intesa con il Presidente della Regione territorialmente interessata sostituisce ogni diverso provvedimento”.

Notiamo come si tratti di un progetto definitivo da approvare con procedura di urgenza secondo i principi della famigerata “semplificazione” di stampo oligarchico che fa carta straccia sia della multiculturalità, sia delle osservazioni e proposte per il miglioramento delle opere, sia in definitiva della democrazia.

Vale a dire che decidono in due e che la popolazione residente non ha voce in capitolo.

Essendo questa la situazione noi, come Unione Popolare, confermiamo:

  1. La nostra opposizione a questa opera non in quanto tale, ma così come viene imposta. Noi crediamo che, come richiesto dal Comitato e dai cittadini e dalle cittadini di Boccaleone, sia necessario l’interramento per non spaccare in due il quartiere e le ulteriori proposte di mitigazione ambientale, dallo stesso Comitato proposte.

  2. Il nostro appoggio alle lotte della popolazione per ottenere un’opera pubblica degna di questo nome e di buona qualità soprattutto per le generazioni future.

  3. La nostra decisione è di continuare a lottare per la democrazia e per i diritti della popolazione, avendo ben chiaro che questi si dividono in due sole categorie: quelli che si conquistano e quelli che si difendono.

Abbiamo notato come gli Enti Locali siano comunque coinvolti per “esprimere le valutazioni/determinazioni di competenza” non solo per quanto riguarda le conferenze dei vari servizi, ma anche e soprattutto (art.8 di Ordinanza n.2 e art.2 di Ordinanza n.6) perché “I partecipanti alla Conferenza valutano il progetto (…) e si esprimono su di esso per quanto di loro competenza”.

Siamo molto curiosi di sapere cosa diranno, o non diranno, i Sindaci di Orio e di Bergamo, la Direzione Urbanistica di Bergamo ed il Presidente della Provincia.

Fino ad ora costoro si sono limitati a sottolineare come questo treno non fosse di loro competenza.

Adesso, invece, ben due Ordinanze della Commissaria Straordinaria affermano in chiaro che devono esprimersi.

Siamo pertanto obbligati a ricordare quanto stabilisce art.1 dello Statuto del Comune di Bergamo: “Il Comune di Bergamo, ente locale autonomo, rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo nell’ambito dei principi fissati dalle leggi generali della Repubblica, che ne determinano le funzioni e dalle norme dello statuto”.

Praticamente identico il medesimo articolo dello Statuto di Orio al Serio.

“La Provincia di Bergamo è Ente (…) dedicato a sviluppare e consolidare i valori del territorio bergamasco e dei suoi cittadini, promuovendo le caratteristiche dei luoghi, anche in relazione alle generazioni future (…)” recita art.1 dello Statuto della Provincia.

Esprimiamo l’opinione che quanto sopra costituisca la parte principale di “quanto di loro competenza” per quanto riguarda Sindaci e Presidente della Provincia (anche se quest’ultimo non viene eletto a suffragio universale) e siamo pertanto molto curiosi ed interessati a vedere come saranno capaci di agire, sia loro sia le liste elettorali a cui stanno, molto chiassosamente, dando il loro appoggio.

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Le candidate e i candidati di Unione Popolare: Francesca Berardi, Silvia Carà, Daria Fratus, Giovanna Magni, Simona Suriano, Dino Greco, Simone Santini e Marco Sironi

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