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TRASPORTO MERCI AD ORIO
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Come al solito varie notizie di stampa esaltano la condizione dell’aeroporto di Orio.
E questo aeroporto cresce ancora, dei “disagi” dei residenti questi se ne fregano.
Come al solito primo fare palanche, poi il resto.
Incredibile la conclusione di un articolo quando afferma: “Ottima invece la crescita del trasporto di merci, che sfiora il venti per cento”.
Ricordiamo a tutti che per ben due campagne elettorali IL CDX e il CSX hanno indicato ai cittadini come maggiore fonte di disagi proprio i voli merci.
Anzi sei anni fa il signor Sindaco di Bergamo in campagna elettorale ha suonato la musica, e ha vinto le elezioni, sostenendo che il problema di Orio erano i voli merci.
Sia perché notturni, sia perché usano vettori obsoleti, inquinanti e rumorosi.
Quello era il problema dei problemi.
Si era quindi impegnato a eliminarli, e ci ha investito veramente qualche centinaio di milioni pubblici per cacciarli a Malpensa e Ghedi (mettendo in difficolta centinaia di lavoratori del settore).
Certo ha anche liberato qualche decina di slot che sono stati immediatamente redistribuiti al settore passeggeri assai più redditizio, ma si sa: passate le elezioni, fregati gli elettori.
Poi è arrivato il Covid e lui e il presidente di SACBO (uomo con fama di essere del PD -ex DC- e della curia di Bergamo) hanno scoperto che i passeggeri non volavano, ma le merci sì.
La differenziazione non è un’opzione, ma una cautela necessaria cui si era rinunciato per fregare gli elettori dei quartieri popolari a sud della città, quelli più danneggiati dalla crescita dell’aeroporto.
Quindi, contrordine “compagni”: reinvestimento di qualche altro centinaio di milioni pubblici per un nuovo capannone e relativo raccordo stradale (operazione favorita anche dall’amministrazione leghista di Seriate anche con una specifica variante al PGT), e i voli merci ora crescono (pur evidentemente restando notturni, obsoleti, inquinanti e rumorosi).
Con grande tripudio degli investitori.
Per la salute e la tranquillità dei cittadini, come dice Giovanni Rana: “Ci penseranno un’altra volta”.
CITTÀ DEL LUSSO?
Ora incominciano a non crederci neppure loro!
Alla fine, quello che rimane dell’idea di città del lusso delle ultime amministrazioni comunali è qualche affittacamere in più.
La domanda è: può una città vivere di questo?
E se l’aeroporto, vero volano del settore immobiliare e dei B&B oggi, si dovesse ingrippare?
Per quanto riguarda le qualità della cucina bergamasca, a noi risulta che storicamente erano veramente scarse, l’unica cosa fino a 150 anni fa che abbondava era la fame, la pellagra e il gozzo per via della mancanza di sale per motivi economici.
Comunque possiamo sempre consolarci con un piatto di casoncelli, rivisitati da un cuoco a sedici stelle, per la modica cifra di 50 euro.
Scusate mi sono sbagliato per difetto….
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