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Bergamo in Comune | Dicembre 21, 2024

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TELENOVELA CONTINUA

TELENOVELA CONTINUA

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Siamo alle solite, signor Assessore…

Anche alla Nuova Gamec le cose non vanno lisce.

Non solo il Morla ha osato allagare il cantiere, portandosi via i ponteggi del cantiere, come era prevedibile che prima o poi sarebbe successo visto che l’ex palazzetto è stato realizzato sul letto del fiume.

Non solo il cantiere prosegue a passo di lumaca a causa di vari contenziosi tra progettisti, Comune e impresa.

Ma ora si apprende che aumentano i costi per la maxi-scala della struttura la cui staticità richiede secondo la ditta appaltatrice (la pugliese Manelli Impresa spa, che sembra proprio abbia ragione da vendere) opere di rinforzo.

La cosa a detta dei soliti informati era già emersa prima del nubifragio e conseguente alluvione del 9 settembre, ma i più maligni osservano che questo scalone è collocato, rispetto al sottostante letto del fiume, piuttosto male.

E siano sempre maledetti i “rendering 3D” che sono solo manifesti pubblicitari, colorati come quelli dei formaggini, che vengono presentati da cialtroni come progetti ad altissima tecnologia per evitare che a qualcuno venga voglia di andare a vedere quali sono le effettive condizioni di stabilità statica.

Quale è la reale condizione delle travi e dei pilastri a cavallo del Morla?

Qualcuno ce la può raccontare?

O dobbiamo pensare che sia solo un pochino meno peggio di quella del Ponte Morandi a Genova?

Meno peggio solo perché a Bergamo la nebbia è nebbia e basta, non nebbia salina (e corrosiva) come a Genova.

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In ogni caso se lo scalone è a rischio crollo come mai la struttura sino a poco tempo fa era agibile ed usata per eventi vari?

E uno si domanda quale è la effettiva qualità del progetto che è stato finanziato (lasciando perdere il “rendering 3D” pubblicitario sorbitoci in tutte le salse).

Ma come hanno fatto i progettisti a non accorgersi che lo scalone era a rischio statico?

Eppure, l’opera è finanziata con fondi PNRR per la bellezza di 18.6 milioni di euro, mica poco.

Infatti, sono stati stanziati denari dallo Stato (sei milioni), Comune (altri sei milioni) e Intesa Sanpaolo (ancora sei milioni).

I progettisti strutturali (F&M Ingegneria di Mestre) avranno sicuramente fatto delle verifiche per arrivare a dati di progetto definitivi per determinarne la statica.

O sono stati messi sotto pressione dal committente in stile cantiere a Firenze (miseramente crollato) del supermercato della maggiore azienda commerciale italiana?

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Ora si apprende che dovranno essere realizzate sotto lo scalone opere aggiuntive per altri 1.5 milioni (che non sono proprio bruscolini) e che l’amministrazione comunale pare vanga salvata dall’intervento della Fondazione Banca Popolare.

Infatti, nell’ultima variazione di bilancio il Comune non ha previsto nessuna copertura per questa ulteriore spesa (i maligni sussurrano al fine di evitare polemiche).

Ma la vera questione è se questi ulteriori lavori (e costi) metteranno a rischio la fine lavori prevista per marzo 2026.

Se non fosse così sarebbe a rischio l’erogazione dei fondi PNRR, cioè la bellezza di sei milioni di euro.

E in materia di perdita di finanziamenti c’è già stata la brutta esperienza della caserma Montelungo, ma si sa anche i manager ogni tanto toppano.

E poi su tutto rimane aperta anche la questione spazi esterni, davanti alla nuova Gamec è infatti prevista una piazza.

Che come molte altre iniziative della Giunta più dedita allo spettacolo che alla sostanza è appunto prevista, ma non finanziata.

Insomma, un altro bagno di sangue in vista.

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Il tutto per un’operazione di trasferimento del palazzetto dello Sport che di fatto non ci sarà.

Infatti, il palazzetto sostitutivo sarà di fatto ad appannaggio dei privati, e il Comune ha dovuto impegnarsi nel rifacimento del Palatenda di via delle Valli i cui costi (per ora 14 milioni + 1+ non si sa) si sommano per il pubblico ai 18 +1,5 + non si sa, per la piazza della nuova Gamec.

Senza calcolare la ristrutturazione della vecchia Gamec e i lavori all’accademia Carrara da cui si è originato questo trenino di opere pubbliche.

Non male per un’operazione degna del Gatto e della Volpe che era stata dichiarata essere a costo zero per la cittadinanza.

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Bergamo, 11.XII.2024

Francesco Macario, ex-assessore all’Edilizia Privata nella giunta Bruni

Marco Brusa

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