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Bergamo in Comune | Dicembre 22, 2024

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TANTO ANDÒ LA GIUNTA AL MORLA, CHE CI ANNEGÒ

TANTO ANDÒ LA GIUNTA AL MORLA, CHE CI ANNEGÒ

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I cosiddetti “eventi estremi” che colpiscono, con regolarità ciclica, le regioni italiane saranno anche dovuti al cambiamento climatico, ma non si può certo dire che i pubblici amministratori ne tengano molto conto e programmino conseguenti opere per mitigarne gli effetti sulla popolazione.

Tenendo conto che il cambiamento climatico è un evento frequente e ricorrente nella storia di questo pianeta (Annibale ha attraversato le Alpi e i Vichinghi sono andati a colonizzare la Groenlandia e il Labrador grazie all’essere stati caratterizzati quei periodi da temperature più alte dell’attuale, con i ghiacciai conciati peggio di come siano ora) a proposito di esso vi è sicuramente molto da dire e, soprattutto, da fare.

Tuttavia il modo con cui viene presentato dal sistema mediatico non ha nulla di razionale e di cartesiano; appare molto di più essere una di quelle operazioni di manipolazione di massa il cui fine ultimo è la colpevolizzazione collettiva per fare rinunciare sub-liminalmente a rivendicazioni di qualsiasi genere.

Questo per tutta una serie di motivi, di cui ora ci limitiamo ad enunciarne solo un paio:

  • Assenza totale di opere pubbliche volte a ridurre le emissioni di gas serra.

Ad esempio: si blatera tanto di auto elettriche, imposte con delle sottospecie di grida manzoniane dalla UE, ma i trasporti pubblici fanno pena, basta pensare a Trenord…

  • Eventi degni delle peggiori teorie complottiste che però sono drammaticamente reali.

Ad esempio: l’ex-primo ministro olandese, gestore di metà dei paradisi fiscali occidentali alle Antille Olandesi e maniaco delle scoregge delle vacche, è diventato Segretario Generale della NATO e la primissima dichiarazione che ha fatto è stata che è “legalmente possibile colpire la Russia con le armi della NATO”.

Quando era primo ministro ha tentato di chiudere tremila stalle in Olanda “per ridurre le emissioni di azoto e l’effetto serra” (nessuna “teoria complottista” è mai riuscita a sparare una scemenza più scemenza di questa).

Ovviamente ha poi perso le elezioni…

Per restare agli ambiti bergamaschi, pubblichiamo un intervento relativo al futuro insediamento della Galleria d’Arte Moderna E Contemporanea (GAMEC) nel vecchio PalaSport costruito tombinando la Morla oltre sessanta anni fa e forniamo il “link” ad un articolo di storia bergamasca che abbiamo trovato semplicemente delizioso.

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https://www.bergamodascoprire.it/2018/05/29/il-torrente-morla-la-nave-e-la-curtis-murgula/

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Ecco finalmente l’opposizione silente, che ex post, si sveglia sollevando la solita inutile polemica tutta politica di stampo elettorale sui danni inferti dalla recente alluvione alla nuova GAMEC (ex palazzetto dello sport).

Bravi a rilevare l’errore quando i danni sono fatti.

Sono quasi più penosi di certi assessori che nulla trovano di meglio da dire che: «L’opera risulta idraulicamente compatibile e adeguata rispetto ai fenomeni di piena».

I fatti dei giorni scorsi lo provano.

Il cipiglio burocratico di certi personaggi è ovviamente degno delle macchiette di Petrolini.

Se negli studi c’è scritto che l’opera non corre rischi, che la Morla si adegui. Echecazzo! (sic nell’originale – NdR).

Peccato che né la Morla, né il torrente Tremana lo abbiano fatto dimostrando che il Comune dovrebbe farsi tornare i soldi dati agli espertoni di turno, cioè gli estensori del Dosri il documento sul rischio idraulico allegato al PGT, che hanno fatto previsioni e valutazioni risultate tragicamente errate, se non ridicole, alla prova dei fatti.

Ora anche la stampa locale scopre che la Morla è incanalata in un condotto rettangolare di cemento armato (sempre quello del 1962?) che passa sotto il pavimento dell’ex palazzetto.

Ma tant’è oggi l’evidenza non può più essere negata.

Ora si scopre, ma i progetti erano pubblici ed approvati da commissioni di esperti e quant’altro, che nell’ex Palazzetto dello sport, futura sede della GAMEC, si sta lavorando per fare addirittura i magazzini delle opere d’arte: nell’alveo originale del torrente Morla, qualche metro sotto le vie Pitentino e Battisti, che pochi giorni fa erano coperte da mezzo metro d’acqua.

Insomma, si scopre che si sta realizzando un grande magazzino di opere d’arte e di libri in stile piscina.

Nessuno ha pensato a questo, ma nel progetto all’ultimo piano non manca un ristorante di lusso che, come noto, è un corollario necessario a ogni museo…

Notizie che portano in evidenza la lucidità (diabolica), la lungimiranza e le note doti manageriali della passata Giunta.

Certo nella città capitale della cultura mancava una tale genialata.

Il fatto poi evidenziato da un solerte assessore che anche UTR, Ufficio Territoriale della Regione, ha rilasciato un parere positivo ci conforta sul fatto che anche dalle parti della Regione Lombardia gli incompetenti o i superficiali non manchino.

Ma il problema è nel manico.

In tutta Europa si ripristinano i corsi d’acqua che erano stati tombinati e si demoliscono gli orrori come il palazzetto dello Sport di Bergamo voluto dai democristiani coprendo l’alveo di un fiume.

Si ripristinano i fiumi e si rinaturalizzano le sponde.

Come, tra l’altro, intelligentemente proponeva un progetto alternativo allegato a un’osservazione che metteva in chiara evidenza le problematiche che oggi verifichiamo essere concretissime.

Progetto e osservazione cassati velocemente dalla maggioranza e nemmeno considerati dalla minoranza.

Insomma, in una città che si vorrebbe moderna e a livello europeo ci scopriamo invece quello che siamo sempre stati un centro periferico amministrato da una classe amministrativa di bassissimo profilo culturale prima che mentale.

Altro che Europa, viaggiamo sempre più, ma con molta spocchia, verso il mucchio delle repubbliche delle banane.

Se la Morla non ci spazza via prima!…

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Bergamo, 03 ottobre 2024

Francesco Macario, ex-assessore alla Edilizia Privata nella Giunta Bruni

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