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Bergamo in Comune | Novembre 22, 2024

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STORIA DELLA STUPIDITÂ MILITARE

STORIA DELLA STUPIDITÂ MILITARE

Da Crasso al Vietnam

Di Charles Maitland Fair – Arnoldo Mondadori editore

Titolo originale: From the jaws of victory (letteralmente “dalle fauci della vittoria”)

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In un’era in cui è vero che Internet, se usato bene, può diventare una espansione del nostro sistema nervoso (mentre, se usato solo per scrivere e leggere scempiaggini sui cosiddetti “socials” e assorbire acriticamente dal sistema mediatico, serve solo a trasformare in “figoni blu” totalmente stupidi coloro che lo utilizzano), risulta interessante andare a cercare la vecchia e buona carta stampata che ci ricorda sia chi siamo sia, soprattutto, chi sono “loro”.

“Loro” che su internet e sul sistema mediatico cambiano in continuazione i resoconti in funzione di quanto gli fa comodo sul momento: provate a leggere sulla più nota enciclopedia “On Line” lo stesso argomento politico a distanza di tempo, non viene solo “aggiornato”, viene spesso completamente riscritto.

Si ottiene così una evanescenza diffusa, una mancanza di punti fissi e noti, che permette di controllare meglio il corpo sociale e di saturarlo di persone “eterodirette” più che convinte di essere “figone” perché scrivono e diffondono scempiaggini sui “socials”.

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Siamo andati a cercare un vecchio libro nella nostra disordinatissima libreria e lo abbiamo trovato: “Storia della stupidità militare – da Crasso al Vietnam” di Charles Maitland Fair.

Un vecchio libro che si adatta perfettamente alla situazione attuale e che riflette così bene lo “Spirito dei Tempi” di quegli anni da venire pubblicato non da una casa editrice militante, ma da una delle più conformiste, la Mondadori appunto.

Prima di procedere, però, divulghiamo l’indirizzo di un sito che permette di recuperare e, soprattutto, di leggere libri ormai “dimenticati”: dalla “Prima circumnavigazione di Magellano” di Antonio Pigafetta, alle “Navigazioni di Alvise da Ca’ da Mosto” del XV secolo, ai progetti originali delle “Navi costruite nell’Arsenale di Venezia dal 1664 al 1896”, etc.

https://www.forgottenbooks.com/it

https://www.forgottenbooks.com/en

Consultatelo e scaricate/comperate qualcosa che vi edulcori.

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Charles Maitland Fair (1916 – 2014) è stato un ricercatore di neuroscienze e uno scrittore americano; ha frequentato l’Università di Yale ma, come capita molto frequentemente in quella università di “elite” dalle regole ferree anche se mutevoli con il “politicamente corretto”, gli è stato chiesto di andarsene prima della laurea.

Ha iniziato a studiare il sistema nervoso alla fine degli anni ’50 per la sua convinzione che le teorie psichiatriche della mente umana avessero fallito e, nonostante la mancanza di una laurea, Fair si è distinto come studioso indipendente ricoprendo diverse posizioni prestigiose e scrivendo libri sulle neuroscienze.

È stato Guggenheim Fellow presso il Brain Research Institute dell’University of California-Los Angeles (UCLA) e ha lavorato come scienziato per il Neuroscience Research Program del Massachusetts Institute of Technology e per il Massachusetts General Hospital; ha pubblicato diversi articoli tecnici su riviste accademiche come “Science” e “Nature”.

Ha pubblicato testi anche su pubblicazioni più popolari come “Punch”, “The New Yorker”, “Providence Journal”, “Washington Post”, “American Poetry Review”, etc.

Ha collaborato alla realizzazione del “Museo delle Streghe” a Salem, Massachusetts, dedicato a quel fenomeno di follia collettiva che si era verificato nei primi tempi della colonia.

Ha scritto tre libri non tecnici sul tema della storia della guerra (“Storia della stupidità militare – From the Jaws of Victory”) e di critica culturale (“The Dying Self” “The New Nonsense: The End of the Rational Consensus”).

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In quest’ultimo testo ha analizzato come nella società sia comune il fare proprie idee o credenze non razionali insufficientemente e contraddittoriamente pseudo-dimostrate e come questo sia presagio di collasso sociale.

Questo scritto, a dir poco premonitore, è del 1974, epoca in cui esistevano solo la radio e la televisione, e costituisce un qualcosa di molto adatto alla attuale “sottocultura dei social di internet”.

Fair mette in evidenza le idiozie e le contraddizioni che caratterizzano le teorie di coloro che definisce i “Terribili Semplificatori” (i “Grandi Comunicatori”, Reagan, il Berlusca e simili erano ancora di là da venire, ma nel 1974 se ne sentiva l’incombere) grazie all’opera dei quali la generica “rabbia di vivere”, frutto di situazioni materiali, diventa una “rabbia in cui credere”, ciecamente e completamente indotta ed eterodiretta.

Questi “Terribili Semplificatori” sarebbero tutti solo dei comici se non fossero tremendamente pericolosi e alla fine, sostiene Fair, potrebbero benissimo farci diventare tutti un “confuso foraggio” per alimentare un regime totalitario.

Diciamo che Charles Fair in questo caso ha davvero avuto capacità profetiche: la prima volta con il Berlusca e con Casaleggio/Grillo in Italia è stata farsa, la seconda con Kolomosky/Zelensky in Ucraina è tragedia.

E con il Ghetto di Varsavia/Gaza… Oh! Poveri tutti noi!…

https://www.goodreads.com/author/show/183439.Charles_M_Fair

In un’epoca in cui alcuni iniziano i propri comunicati con “Nel nome di Dio, il Compassionevole, il Misericordioso”, come a dire: “Ho sempre ragione io!”.

In cui il comandante della 36a divisione corazzata israeliana, generale David Bar Khalifa, emette una direttiva alle sue truppe, su carta intestata con una citazione dai Salmi: “Come frecce nella mano di un uomo potente”, che ordina: “Quanto è stato non sarà più! Andremo in guerra, polverizzeremo ogni maledetto appezzamento di terra, distruggeremo lui e la memoria di lui… e non torneremo finché non sarà annientato. Dio si vendica dei suoi avversari e dona la terra al suo popolo… Il Signore darà forza al suo popolo, e custodirà la tua uscita e la tua entrata, da questo momento in poi e per sempre. Questa è la nostra guerra, oggi è il nostro turno. Eccoci qua!”.

https://www.haaretz.com/opinion/2023-11-02/ty-article-opinion/.premium/israel-beware-nationalist-haredis-are-in-a-state-of-ecstasy/0000018b-8c23-d7a8-afcf-aea34fd90000

Ed in cui Netanyahu cita la Bibbia e cannella completamente, confondendo Gaza con Amalek (evidentemente non è un grande esegeta): Primo Libro di Samuele (noto anche come Primo Libro dei Re) 15.3: “Va’, sconfiggi Amalek, stermina tutto quanto gli appartiene; non lo risparmiare, ma uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini”.

Peccato che questo ordine divino dato a Saul, riguardasse una popolazione che abitava il deserto arabico ed il Negev e che nulla aveva a che fare con la filistea Gaza, da sempre urbana.

Peccato inoltre che lo stesso Primo Libro di Samuele a proposito dei Filistei, e quindi di Gaza, dica (14.52) “Per tutto il tempo di Saul vi fu guerra accanita contro i Filistei”; (14.37) “Saul consultò Dio e disse: «Devo scendere a inseguire i Filistei? Li darai tu nelle mani d’Israele?» Ma Dio non gli diede nessuna risposta”.

Si sa: Armageddon sarà causato dall’AntiCristo che, per ingannare, tra le varie cosucce anche citerà a sproposito la Bibbia; però dovrà pure ingannare un terzo dell’Umanità e non crediamo che Netanyahu ne abbia molte possibilità…

Manco l’AntiCristo è capace di fare quello.

In un’epoca in cui, dicevamo, i generali ed i comandanti supremi, dall’Ucraina al Cossovo e da Israele all’Azerbaigian, si sentono investiti da un potere e da una missione divina non possiamo fare altro che consigliare di leggere questo “forgotten book”, tuttora reperibile nei “reprints” e su internet.

Concludiamo citando quanto scrive lo stesso Charles Maitland Fair nell’introduzione:

Com’è, ho cominciato a chiedermi, che capi di grandi nazioni e comandanti di grandi eserciti così spesso persistono nei loro errori fino allo sfacelo?

Che sia semplicemente stupidità non può essere la risposta, dato che chiaramente non furono degli stupidi, in qualsiasi accezione della parola, molti che hanno agito in questo modo.

Quindi il libro che ho scritto non è di storia, ma è sui motivi profondi, o sui difetti caratteriali, che hanno portato a quei disastri.

Ho adottato un atteggiamento satirico distaccato, cominciamo a renderci conto che la nostra sopravvivenza dipende non tanto dal mantenimento di certi valori tradizionali quanto invece dalla loro eliminazione, la più rapida possibile.

Quanto deve essere ora scoraggiato è proprio il rispetto che per così lungo tempo abbiamo avuto per il senso di virilità e per il valore competitivo, dato che da qui insorgono poi le guerre, che ora possono anche concretizzarsi facilmente in un disastro nucleare.

La cosa sorprendente della guerra non sta nel fatto che ha generato tanti cattivi generali, ma che ne abbia dato anche qualcuno di buono.

Si ritiene che sfornare gli ufficiali destinati al vertice facendoli passare attraverso il sistema universitario moderno serva ad eliminare il cretino lampante, ma il tipo di uomo che ci viene fornito non può considerarsi un miglioramento apprezzabile.

Una cosa comunque è certa, che i discorsi morali non serviranno a sopprimere le guerre.

Alla fin fine il mezzo più efficace potrebbe risultare il ridicolo.

Quasi tutti non troveremmo niente da dire se venissimo considerati dei mascalzoni; ma chi in coscienza accetterebbe di passare per stupido?

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Maggio 1973

Charles Fair

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