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PUTIN IN IRAN – I RUSSI CAMBIANO TONO
Monastero ortodosso armeno di San Taddeo – Iran
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Mentre il dibattito italico è focalizzato sul quanto è bravo il banchiere di Goldman & Sachs (per questa ultima è bravissimo di sicuro…) e sul quanto sono da zittire coloro che non gli sono totalmente subalterni (meglio ancora: succubi), mentre leggiamo ennesime tremende scempiaggini sul rischio che l’Italia venga commissariata dalla Troyka -FMI, UE e BCE- (come se non fosse pure essa a rischio di sopravvivenza a causa dei letali problemi derivanti dalle demenziali sanzioni e dai generosissimi “prestiti inesigibili” a quello “Stato fallito” che ormai l’Ucràina è) e mentre scopriamo che persino le conseguenze della siccità sono colpa di chi non appoggia l’attuale governo italiano (sic)…
Mentre, dicevamo, siamo saturati da tutte queste notiziole, abbiamo deciso di fare i degni discendenti di ascoltatori di Radio Londra e di Radio Mosca e siamo andati a fare il nostro solito giro virtuale sui servers di Goa, Timor, Batavia, Singapore, Formosa e Hong Kong (le antiche colonie a qualcosa servono ancora) per andare da lì in Russia e leggere cosa dicono “quelli là”.
Fino a pochi mesi fa sarebbe bastato andare su un qualsiasi sito di ricerca, ma abbiamo già visto come adesso questo non sia più possibile, in nome di quel che è diventata la “democrazia UE” secondo la quale “alcuni sono più uguali degli altri”.
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Abbiamo, proprio oggi, scoperto faccende interessanti da parte delle Forze Armate della Federazione Russa firmate dal cosiddetto “Colonnelllo Cassad”.
Trattandosi di un personaggio la cui attività è la propaganda vera e propria, normalmente lo ignoriamo e anche questa volta non ne forniamo il recapito WEB perché non abbiamo alcuna intenzione di cadere nelle dinamiche della propaganda, di qualsiasi parte essa sia.
Tuttavia, trattandosi di un comunicato che abbiamo trovato anche su un sito ufficiale delle Forze Armate della Federazione Russa, abbiamo valutato che è il caso di pubblicarlo, sia perché rappresenta (nonostante il suo periodare del Menga) una informazione di prima mano sicuramente molto più veritiera di quelle del pessimo sistema mediatico italico e dell’altrettanto pessimo europico, sia perché rappresenta un salto di qualità nello stile dei comunicati russi: non si parla più solo della “operazione speciale” in Ucraina, ma si fa chiaramente capire che quella è solo l’inizio di un qualcosa di potenzialmente molto più vasto a cui sarà meglio essere preparati.
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Sia comunque chiaro che si tratta di una “primizia-scoop” non ancora pubblicata, se mai lo sarà, dal nostro sistema mediatico.
Ad esempio, lasciando stare come vengono definiti un importantissimo Stato arabo ed il Presidente Turco, si parla in chiaro di negoziati fino ad ora segreti con Israele, di alleanza Russia/Cina e di Curdi e Armeni usati come pedine.
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Rimini (sperando che non sia Pompei), 18.VII.2022
Marco Brusa
Estratto da un sito ufficiale delle Forze Armate della Federazione Russa.
A proposito della visita di Putin in Iran.
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1. Uno degli obiettivi principali della visita è quello di concludere un accordo di cooperazione strategica tra Russia e Iran, simile a quello che l’Iran ha appena concluso con la Cina valido per venticinque anni.
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2. Per ragioni oggettive e per non esistere più la necessità per la Russia di definire con l’Occidente i propri rapporti con l’Iran, le relazioni tra Mosca e Teheran a livello diplomatico ed economico saranno notevolmente migliorate nei prossimi anni.
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3. Naturalmente, la Russia non interferirà in alcun modo con l’Iran per lo sviluppo della sua potenzialità nucleare; soprattutto perché l’Iran ha già dichiarato apertamente che, se necessario, raggiungerà il livello di arricchimento dell’uranio al 90% entro un paio di settimane, ma non lo sta ancora facendo a causa del proseguimento dei negoziati su un accordo nucleare. Nelle condizioni attuali, un fallimento dell’accordo nucleare impedirebbe all’Occidente di permettere un più ampio accesso del petrolio iraniano ai mercati mondiali, il che (NdR: anche se negativo per l’Iran) risulterebbe comunque vantaggioso per la strategia energetica russa nel confronto con l’Occidente.
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4. Per quanto riguarda l’approvvigionamento reciproco di armi, non ci sono ostacoli per questo. La posizione ufficiale dell’Iran di non fornire armi alla zona di conflitto (NdR: Ucràina) potrebbe essere oggetto di negoziati e di copertura per contatti informali riguardanti la fornitura di UAV da ricognizione e d’attacco iraniani e munizioni di artiglieria per i bisogni delle Forze Armate Russe. L’Iran, a sua volta, è interessato alla fornitura di moderni sistemi di difesa aerea e di caccia, di cui avrà bisogno nel caso arrivi alla decisione di finalizzare il programma nucleare e di doversi proteggere dai tentativi di Israele e degli USA di attaccarlo. Dopo la revoca delle sanzioni sulle armi del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, la Russia ha il diritto di fornire all’Iran qualsiasi arma convenzionale, e questa possibilità è certamente utilizzata nei negoziati con Israele per definire le restrizioni nella fornitura di armi israeliane all’Ucràina [in dettaglio: se (Israele) dovesse iniziare a fornire droni all’Ucràina, allora l’Iran otterrà nuovi moderni sistemi di difesa aerea].
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5. In generale, l’Iran, in quanto forte potenza regionale con una propria politica strategica in Medio Oriente, è un prezioso partner/alleato per Russia e Cina nel confronto con il blocco occidentale. Allo stesso tempo, l’attuale struttura delle relazioni è tale che la partnership con l’Iran non chiude le porte a Mosca e Pechino nei rapporti con lo “smembratore di Riyad” e con gli Emirati, che ora si trovano apertamente in disaccordo con Washington, come si è chiaramente manifestato durante il viaggio di Biden in Medio Oriente.
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6. Non sono previste novità a proposito della Siria dal momento che ivi si riscontra una situazione di stallo di cui attualmente la Federazione Russa è abbastanza soddisfatta essendo impegnata in Ucràina. Erdogan lo sa, quindi probabilmente cercherà di nuovo di contrattare con Putin alcune concessioni sulle questioni curde e del Karabakh. Nonostante tutte le sue macchinazioni, “l’amico Recep” continua a essere un prezioso compagno di viaggio per la Federazione Russa, nonostante tutta la fatica di ogni trattativa con lui, gli USA e l’Occidente attualmente ne sono altrettanto affaticati. Tuttavia, è meglio non voltargli mai le spalle, è troppo poco affidabile.
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Boris Rozhin (NdR: Colonnello Cassad)
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Regarding Putin’s visit to Iran.
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One of the main objectives of the visit is to prepare for the conclusion of a strategic cooperation agreement between Russia and Iran, in many ways identical to the one that Iran has already concluded with China for 25 years.
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Due to objective reasons and the absence of the need for Russia to balance its position on Iran with the West, relations between Moscow and Tehran at the diplomatic and economic levels will be significantly improved in the coming years.
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Of course, Russia will not significantly interfere with Iran in any way to play its nuclear card, especially since Iran has already openly stated that, if necessary, it will reach the level of uranium enrichment to 90% within a couple of weeks, but it is not doing this yet due to the continuation of negotiations on a nuclear deal. In the current conditions, the failure of the nuclear deal prevents the West from providing wider access to Iranian oil to the world markets, which is beneficial for the Russian energy strategy in the confrontation with the West.
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Regarding the procurement of weapons from each other, there are no obstacles in fact for this. Iran’s official position not to supply weapons to the conflict zone may well be the subject of negotiations and a cover for informal contacts regarding the supply of Iranian reconnaissance and strike UAVs and barrage ammunition for the needs of the Russian Armed Forces. Iran, in turn, is interested in the supply of modern air defense systems and fighter jets, which it will need in the event of a decision to finalize the nuclear program and protect against attempts by Israel and the United States to strike Iran. After the lifting of the UN Security Council weapons sanctions, Russia has the right to supply Iran with any conventional weapons, and this factor is certainly used in negotiations with Israel in the context of restrictions on the supply of Israeli weapons to Ukraine (relatively speaking, if you start supplying drones to Ukraine, Iran will have new modern air defense systems).
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In general, Iran, as a strong regional power with a strategic initiative in the Middle East, is a valuable partner/ally for Russia and China in the confrontation with the Western Bloc. At the same time, the current format of relations is such that the partnership with Iran does not close the doors for Moscow and Beijing in relations with the “dismemberer from Riyadh” and the Emiratis, who are now openly fronting Washington, which was clearly manifested during Biden’s Middle East voyage.
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No special breakthroughs are expected on Syria now, there is a deadlocked position there, which the Russian Federation is quite satisfied with at the current stage, as long as it is occupied by Ukraine. Erdogan knows about this, so he will probably try to bargain with Putin again for some concessions on the Kurdish and Karabakh issues. Despite all his machinations, “friend Recep” continues to be a valuable traveling companion for the Russian Federation, since with all the costs of negotiating with Erdogan, the United States and the West, he annoys even more at the current stage. However, it is better not to expose his back in any case, he is too changeable.
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