Programma
PROGRAMMA POLITICO-AMMINISTRATIVO
della lista “BERGAMO IN COMUNE”
PARTECIPAZIONE:
Allo scopo di promuovere la reale partecipazione dei cittadini al governo della città, si intende:
– attuare integralmente l’articolo 8-ter del Regolamento Comunale sulla Partecipazione, mediante l’istituzione di Comitati Tematici e Consigli Territoriali di Quartiere, con obbligo di consultazione dei primi sulle tematiche specifiche e con poteri decisionali dei secondi su materie concernenti il quartiere. Questi organismi dovranno essere strumenti concreti di ascolto e di partecipazione alle scelte amministrative, nonché autentici luoghi di cittadinanza attiva;
– attivare procedure che implementino il “bilancio partecipativo”, aumentando la quota di risorse sulla cui destinazione scelgono i cittadini e prevedendo percorsi meno farraginosi e più efficienti;
– Garantire la massima trasparenza di tutti gli atti amministrativi.
URBANISTICA E OPERE PUBBLICHE:
E’ essenziale riprendere una pianificazione urbanistica sovracomunale sviluppata almeno a livello della “Grande Bergamo”, per far fronte alla riduzione delle risorse economiche disponibili unendo le forze tra più Comuni, in modo da garantire la promozione di servizi essenziali quali: progetti per le famiglie disagiate, servizi culturali sovracomunali, una gestione condivisa del traffico privato e della mobilità in generale.
E’ necessario rafforzare la direzione pubblica, contrastando la tendenza ad affidare ai privati la progettazione e la gestione della città e favorendo il reinsediamento di attività produttive nel tessuto cittadino.
Il programma di opere pubbliche deve essere verificato nei quartieri, coinvolgendo i cittadini interessati mediante incontri pubblici, consultazione degli organismi di partecipazione e referendum; va data priorità alle opere ritenute necessarie dai residenti, tenuto conto degli stanziamenti per le periferie in corso.
In particolare:
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va rivisto il Piano Particolareggiato di Città Alta, introducendo criteri di analisi storica e di proposta progettuale innovativa;
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vanno rivisti il progetto del Centro Piacentiniano, il progetto Ote e il progetto di Porta Sud per lo scalo ferroviario: quest’ultimo in particolare dovrà essere prioritariamente concepito come elemento urbanistico e di servizio di interscambio tra la mobilità provinciale, cittadina e di collegamento regionale.
CITTA’ ALTA:
La crescita smisurata delle attività turistiche e la gentrificazione stanno alterando la composizione sociale del quartiere storico della città; è necessario mantenere un equilibrio mediante:
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la regolamentazione dello sviluppo delle attività turistiche, in particolare con la creazione di una normativa in grado di intervenire sul rapporto case abitative/strutture ricettive;
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il contrasto alla gentrificazione;
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lo sviluppo coerente delle potenzialità derivanti dal riconoscimento del marchio Unesco, con una particolare attenzione alle fragilità ambientali, monumentali e sociali del nostro centro storico.
QUARTIERI:
Come già detto, le scelte politiche che riguardano i quartieri vanno condivise con i residenti, mediante percorsi partecipati che puntino a:
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sviluppare progetti di reale riqualificazione urbana e sociale;
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organizzare spazi condivisi per attività autogestite (occorre una regolamentazione trasparente e non burocratica dell’uso delle sale pubbliche, per favorire le attività sociali e di vicinato dei residenti);
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attivare politiche di sostegno che favoriscano la presenza e il ritorno dei negozi di vicinato.
In particolare, si intende sospendere il trasferimento del mercato della Malpensata in Via Spino e riaprire un tavolo di confronto con i soggetti interessati (utenti, ambulanti, comitati di quartiere) per trovare soluzione meno penalizzanti.
AEROPORTO:
Lo sviluppo dell’aeroporto di Orio, importante per l’economia del nostro territorio, deve essere reso compatibile con la vivibilità delle zone residenziali attigue e deve puntare a un modello di turismo sostenibile e rispettoso dei luoghi. Si intende quindi perseguire:
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Progressiva riduzione dei voli e dei movimenti rendendo questa struttura compatibile con i limiti richiesti per le zone residenziali attigue.
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la limitazione del traffico aereo notturno, con la sospensione totale dei voli nella fascia oraria 23:00-6:00 (24:00-7:00);
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la realizzazione di opere di mitigazione, pagate da Sacbo, per le case private dei residenti dei quartieri più direttamente interessati (Colognola, Campagnola, San Tomaso, Carnovali, Villaggio degli Sposi, Grumello al Piano);
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la realizzazione del collegamento su ferro tra l’aeroporto di Orio al Serio e la città di Bergamo e gli altri aeroporti metropolitani (Linate e Malpensa).
Si ritiene inoltre necessario istituire forme di controllo sulla qualità e le modalità effettive di lavoro all’interno della struttura aeroportuale e nelle società di volo che ne usufruiscono.
MOBILITA’:
Il capoluogo non può più sostenere un traffico sempre più esteso ed invadente: è necessario trovare soluzioni che permettano alla città di “respirare”, sviluppando forme di mobilità sostenibile e integrata, facendo crescere la mobilità pedonale e ciclabile e il sistema del trasporto pubblico per renderli competitivi rispetto all’uso dell’auto. A questo scopo si propongono:
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la creazione di una valida alternativa d’accesso alla città, portando a termine la linea ferroviaria Ponte-Montello e la T2 dalla Val Brembana come linee urbane, sul modello dell’attuale tram della Val Seriana;
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l’aumento della frequenza e l’estensione dell’orario delle corse dei bus urbani ed extraurbani, in accordo con la Provincia, diminuendo il costo per gli utenti: in particolare per studenti, lavoratori e anziani;
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la realizzazione di parcheggi di attestamento, che devono essere concepiti alla scala della Grande Bergamo: vanno invece bloccate le previsioni di realizzazione di nuovi parcheggi pubblici nel centro della città e in Città Alta, a partire da quello in via della Fara;
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la creazione di un sistema digitale di simulazione del traffico veicolare, alla scala della Grande Bergamo, per trovare soluzioni di gestione concreta sia del traffico cittadino che di quello in ingresso;
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l’estensione delle zone 30, il rafforzamento delle ZTL, la pedonalizzazione del Centro e di Città Alta. In particolare, va realizzata la grande ZTL del centro urbano nell’anello: Via Verdi, Via San Giovanni, Via Muraine, Galgario, Via Frizzoni, Via Camozzi, Porta Nuova, Via Zambonate, P.zza Pontida, Via Broseta, Via Nullo, Via Garibaldi, Rotonda dei Mille, Via Petrarca; va inoltre istituita la ZTL di Città Alta che comprenda: Viale V.Emanuele, S. Agostino, Viale delle Mura, Colle Aperto, Boccola, Via della Fara;
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L’incremento delle piste ciclabili, in una rete che consenta il facile raggiungimento di ogni punto della città, il collegamento tra i quartieri e dei quartieri con il centro; il rafforzamento dei servizi di bike sharing e car sharing.
AMBIENTE:
Come ci ricordano Greta Thunberg e Papa Francesco (nell’enciclica Laudato si’), il pianeta non può attendere: ognuno di noi deve fare la propria parte e anche i Comuni devono agire al più presto per contrastare il cambiamento climatico e salvaguardare l’ambiente e la salute. All’interno della valutazione costi-benefici che deve orientare le politiche perseguite dall’amministrazione comunale, l’impatto ambientale non può e non deve essere considerato un parametro come gli altri (che, a seconda dei casi, decidiamo di accogliere, di monetizzare o eventualmente di subordinare), ma piuttosto deve costituire un criterio imprescindibile capace di guidare lo sviluppo futuro di Bergamo, con una visione chiara e di lungo respiro, accompagnata dal coraggio di operare scelte anche radicali.
Le nostre proposte concrete sono:
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la razionalizzazione delle misure anti-smog, perché siano efficaci e continuative e non solo improntate all’emergenza;
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la riduzione del traffico veicolare, in particolare dei mezzi più inquinanti, graduando però l’introduzione dei divieti di circolazione per non riversare sui ceti meno abbienti l’onere dell’abbattimento dell’inquinamento e offrendo a tutti i cittadini alternative di mobilità sostenibile valide ed economicamente accessibili (ciclabile, pedonale, con mezzi pubblici, in condivisione);
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la verifica e la riduzione delle fonti di inquinamento industriale in città;
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il rafforzamento dell’economia circolare attraverso la riduzione dei rifiuti alla fonte, il loro recupero come materia prima e il riciclaggio, per ridurre progressivamente – fino ad abolirlo – il ricorso alla discarica e all’incenerimento.
Per quanto riguarda il verde pubblico, si propone di:
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mantenere il divieto di consumo di suolo, conservare le aree verdi esistenti e trasformarle in parchi pubblici fruibili dai cittadini; aumentare il controllo sulla manutenzione delle aree verdi pubbliche;
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intensificare la piantumazione;
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potenziare il Parco Agricolo, sia come verde agricolo sia come verde pubblico, in parte anche attrezzato; utilizzare il sistema perequativo previsto dal PGT e mai messo a regime;
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realizzare concretamente il “Parco Ovest” e il PLIS;
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Far crescere lo sviluppo degli “orti sociali” nei vari quartieri.
ISTRUZIONE E CULTURA:
Bergamo deve investire sempre di più nel suo patrimonio culturale e umano attraverso:
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il rafforzamento del ruolo della scuola pubblica, laica, plurale, democratica, aperta e partecipata;
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la creazione di una “rete” tra Amministrazione e istituzioni formative e culturali (scuole, università, cultura);
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Il contrasto alla dispersione scolastica;
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l’attivazione di un sistema pubblico di formazione e alfabetizzazione per adulti, in particolare per i cittadini stranieri;
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l’adeguamento antisismico di tutti gli edifici scolastici;
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l’apertura delle istituzioni cittadine alla sperimentazione culturale di enti e organizzazioni soprattutto giovanili, con incentivi alla produzione culturale.
SICUREZZA:
Essere e sentirsi sicuri è un diritto primario, ma la sicurezza non è garantita solo dai controlli delle forze dell’ordine (né si può ridurre la città a un immenso “panopticon”, con l’ampliamento indiscriminato della videosorveglianza): essa è data innanzitutto dalla vivibilità dei luoghi e dalla ricchezza delle relazioni sociali.
La solitudine è la prima causa di insicurezza: per questo vogliamo realizzare una serie di “presidi sociali”, concepiti come punti di ascolto, di mediazione e di individuazione delle aree problematiche e degradate, per poi procedere alla ricerca di soluzioni concrete e condivise, anche tramite la promozione di un modello di welfare di prossimità.
Concretamente, si intende:
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proseguire la riqualificazione della stazione autolinee e di quella ferroviaria, anche rivedendo i progetti recentemente realizzati che hanno aumentato la sensazione di insicurezza dei cittadini e verificare la possibilità di nuovi “presidi sociali”; curare la pulizia e il controllo del parcheggio accanto alla stazione ferroviaria e a latere del tram delle Valli;
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utilizzare in modo più efficace il nuovo Piazzale degli Alpini, mediante l’organizzazione di una stagione di eventi, anche in convenzione con negozi e strutture private della zona, per farlo vivere in modo continuativo;
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garantire una maggiore presenza della Polizia Locale nelle periferie, con un’attenzione particolare ai furti in appartamento;
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ripristinare da subito il servizio di portierato sociale nelle case popolari, sia comunali sia dell’ALER ed estendere il servizio;
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attivare reti di solidarietà tra residenti;
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incrementare i fondi per interventi sulla marginalità sociale, evitando invece il ricorso al DASPO urbano e alle misure repressive che servono unicamente a spostare i problemi verso le periferie.
In generale, si propone di far vivere le zone più “difficili” della città, con un’attenzione maggiore alle semi-periferie e alle periferie della città: intendiamo partire da queste per arrivare poi al “centro”, anziché concentrare ogni sforzo solamente sul “centro” visto come ambito da difendere dai supposti intrusi.
BENI COMUNI:
Allo scopo di garantire il diritto dei cittadini alla fruizione delle proprietà collettive, si intende:
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conservare e valorizzare il patrimonio immobiliare pubblico;
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sviluppare progetti di uso sociale affidandone la gestione ad associazioni, organizzazioni o gruppi di cittadini del territorio;
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sospendere l’alienazione di ogni proprietà pubblica ritenuta strategica, come l’ex Principe di Napoli.
TASSE:
Il criterio che si intende adottare è la rimodulazione della tassazione in senso fortemente progressivo e articolato, attuando il principio costituzionale per il quale “chi ha di più paga di più, chi ha di meno paga di meno”.
POLITICHE ABITATIVE:
Il diritto alla casa va garantito mediante una serie di azioni concrete, quali:
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una migliore manutenzione e la messa a disposizione del patrimonio abitativo pubblico, riservandone una percentuale alle fasce di popolazione svantaggiate e ai giovani (per contrastare lo spopolamento e l’invecchiamento di alcune aree cittadine) e riducendo i tempi di assegnazione;
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un nuovo Piano di Zona che favorisca la realizzazione di case convenzionate e Edilizia Residenziale Pubblica in grado di coprire la richiesta di case inevasa (evitando però il consumo di suolo agricolo e con interventi piccoli e distribuiti);
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la sperimentazione – già avvenuta in altre città – di esperienze di “autocostruzione- ristrutturazione” delle case popolari;
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azioni di sostegno alle iniziative per rilanciare il patrimonio edilizio esistente, favorendo la rigenerazione urbana e la riqualificazione energetica degli edifici, sia privati che di ERP;
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una moratoria sugli sfratti per morosità incolpevole, garantendo alle persone e alle famiglie sfrattate il passaggio da casa a casa; stop a ogni ipotesi di sfratto per gli immobili occupati e destinati a finalità sociali;
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la creazione di un tavolo tecnico “ad hoc” (assieme ad associazioni, sindacati inquilini e proprietari), per ottenere che gli innumerevoli immobili sfitti siano mesi a disposizione della grande domanda di alloggi.
Va contrastata ogni proposta di assegnazione delle case pubbliche che tenda a discriminare i richiedenti sulla base di criteri culturali, etnici o di provenienza o ad escludere (cfr. regolamenti regionali recentemente adottati) proprio le categorie più povere: l’unico criterio che si ritiene accettabile è quello della effettiva necessità in base allo stato del nucleo famigliare.
POLITICHE SOCIALI:
La nostra città è sempre più segnata dalle diseguaglianze. Occorre costruire una Bergamo capace di farsi carico delle esigenze e dei bisogni dei cittadini in maniera trasversale, dai bambini, ai giovani, fino agli anziani: attraverso l’ascolto delle diverse istanze e l’adozione di modalità partecipative, l’amministrazione comunale deve sapersi porre come punto d’incontro e di ricomposizione delle diverse esigenze, sempre con lo sguardo rivolto all’interesse generale ed al bene comune.
Proponiamo:
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l’aumento del budget economico a favore delle classi economiche svantaggiate e delle politiche di orientamento al lavoro, alla casa e alla professionalizzazione, rivolte a tutti i residenti, senza alcuna discriminazione;
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l’abbassamento delle rette degli asili nido, tra le più care d’Italia;
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l’attivazione di “presidi istituzionali” nei vari quartieri, per facilitare l’accesso ai servizi comunali relativi alle politiche sociali, in particolare per la popolazione anziana;
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la “residenza fittizia” garantita alle quasi mille persone senza fissa dimora presenti in città, per rendere loro possibile la fruizione dei servizi comunali;
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l’abbattimento delle barriere architettoniche e un’attenzione sistematica alla disabilità.
L’amministrazione deve inoltre fornire una cornice di riferimento alle diverse collaborazioni fra il Comune e i cittadini che intendono mettere a disposizione, a titolo spontaneo e gratuito, energie, risorse e competenze a favore della comunità, delle persone o per la cura e la rigenerazione del patrimonio pubblico.
MIGRANTI:
Occorre contrastare la propaganda che divide “noi” e “loro”, alimentando le “guerre tra poveri” e le tensioni sociali. Bergamo deve essere una città accogliente, attraverso:
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la garanzia del diritto alla residenza, per fornire in ogni caso assistenza a tutti i richiedenti asilo e permettere loro una reale integrazione;
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la realizzazione – la cui possibilità va verificata – di progetti SPRAR comunali a favore dei richiedenti asilo, attraverso i Fondi Sociali Europei e le Fondazioni;
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l’istituzione di un ente comunale che coordini l’attività delle ONG private che si occupano di flussi migratori nella nostra città;
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il sostegno da parte dell’amministrazione comunale alle campagne a favore dello ius soli e del superamento dell’attuale legislazione sull’immigrazione.
BAMBINI E GIOVANI:
La popolazione cittadina sta invecchiando rapidamente. Occorre incentivare l’insediamento dei giovani attraverso:
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politiche abitative a loro favore (cfr. sopra) e offerta di servizi a basso costo;
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creazione di luoghi di co-working e co-housing specifici, anche a favore di start-up di piccole dimensioni, sul modello di altre città italiane ed europee;
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istituzione di ulteriori centri di aggregazione sociale e culturale dentro la città.
Bergamo deve inoltre diventare una vera e propria “città dei bambini”, attraverso:
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la riqualificazione dei parchi cittadini, a partire dalle periferie (i parchi del centro sono fiori all’occhiello della città, ma è nei quartieri che avviene la quotidianità dei bambini e dei ragazzi), per renderli sempre più luoghi non solo di gioco, ma anche di socializzazione, di incontro e confronto, in una parola “di comunità”;
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la realizzazione dei progetti che i bambini propongono all’amministrazione comunale attraverso l’esperienza della “Scuola di cittadinanza”, per valorizzare un importante lavoro di studio ed elaborazione compiuto durante le ore scolastiche;
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la destinazione di nuove risorse per la realizzazione di percorsi di “educazione civica” che tanto bene hanno fatto negli anni passati.
DIRITTI CIVILI:
La convivenza positiva tra concittadini passa anche dal rispetto dei diritti individuali. Per questo si intende:
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proseguire nella tutela dei diritti civili individuali, con particolare riferimento a quelli delle persone LGBT;
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sostenere le associazioni e i movimenti che si battono contro la violenza sulle donne e per la difesa della legge 194;
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porre attenzione alle pari opportunità, contrastando ogni forma di discriminazione;
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rafforzare il ruolo del Consiglio delle Donne nelle scelte amministrative;
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garantire a ogni fede religiosa la possibilità di praticare il proprio culto nei luoghi e negli spazi adeguati, nel reciproco rispetto e nella parità dei diritti.
Bergamo, 25 aprile 2019 “Bergamo in comune”