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PONTESECCO: ECCOLO DI NUOVO
E dopo un’altra notarella su Palazzetto dello Sport – GAMEC
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La solita storia, si affronta un problema in modo dilettantesco, non lo si risolve, ma in compenso se ne crea un altro: nella fattispecie addirittura un debito fuori bilancio.
Ormai un classico a Bergamo!
Ora lasciamo perdere l’incompetenza manifesta sulla vicenda dimostrata da coloro che se ne sono occupati negli ultimi tempi, ed in effetti anche chi era stato super-sostenuto dalla Curia e supportato dall’ex-Sindaco non è stato riconfermato dall’attuale Sindaco (o si deve dire Sindaca, Sindachessa, Sindacə…? Boh?!… Con il “politicamente corretto” inserito a forza nei generi della lingua italiana si sta facendo solo una gran confusione che, di fatto, non può ottenere alcuna liberazione – NdR).
L’attuale assessore preposto per difendersi dice che lo si sapeva da prima e non si rende conto che, a dire così, fa solo brutta figura con il rattoppo peggio dello strappo.
Infatti, se lo si sapeva da prima, perché procedere con spese fuori bilancio?
E se si sapeva da prima che non si sarebbe risolto il problema e che, anzi, si sarebbe tornati ai birilli (tra l’altro con un notevole aumento delle spese fisse di gestione della faccenda di cui nessuno in Consiglio si è rammentato), perché buttare una valanga di euro?
Viene il sospetto che l’obiettivo non sia stato il risolvere la criticità, ma lo spendere i soldi recuperati con il PNRR.
Sul rimpallo delle responsabilità tra centro-destra e centro-sinistra credo che ai cittadini non possa importare di meno.
Il fatto innegabile è che si sono sperperati una valanga di soldi pubblici per non risolvere il problema.
Infatti, la vera questione è quella della viabilità urbana.
Dove con la parola “urbana” dobbiamo riferirci non al comune di Bergamo ma alla Grande Bergamo composta da trentasei comuni dell’hinterland (un’area di quattrocentomila abitanti).
I vari piani del traffico varati in fotocopia dalle varie amministrazioni comunali del capoluogo dagli anni ’80 del secolo scorso hanno dimostrato che, senza un piano d’area riferito alla Grande Bergamo, questa questione non ha alcuna possibilità di essere risolta.
Ed anche con un piano d’area condiviso non diventerebbe per questo una questione di facile soluzione.
Invece i particolarismi politici e amministrativi, che tanto risalto hanno nei dibattiti dei Consigli Comunali, da anni bloccano ogni iniziativa in questo senso.
Quasi nessuna amministrazione della città dal piano regolatore Astengo del 1968 ha più parlato di pianificazione e coordinamento a livello della grande Bergamo.
E le poche amministrazioni che ci hanno provato si sono trovate contro sia gli avversari politici, sia parte degli alleati di coalizione, sino agli amministratori dei Comuni contermini.
Si sono così in sostanza persi cinquanta anni, e i risultati si vedono…
… O meglio: si vede la mancanza dei risultati.
La città ha uno dei traffici più assurdi d’Italia (ma consoliamoci siamo i primi secondo il molto più che affidabile (?) Sole24ore per qualità della vita).
Non ultima si trova ad essere la precedente amministrazione comunale che della de-pianificazione urbanistica e della centralità del progetto (inteso come singolo intervento privato) ha fatto il perno della propria azione urbanistica.
Una logica deregolatoria che deriva direttamente dal concetto, caro alla destra, del “meno Stato e più privato”.
Di conseguenza negli ultimi dieci anni si è snobbato completamente il tema della Grande Bergamo che pure era stato uno dei cavalli di battaglia della sinistra.
Le ultime amministrazioni sono state più attente alla valorizzazione immobiliare e poco si sono interessate della mobilità, al di là delle parole.
Infatti, ha agito solo inalzando il livello di tassazione della sosta e delle multe, facendo Zone Trenta farlocche, un parcheggio assurdo alla Fara e, da ultimo, piste ciclabili solo formali, oltre che pericolose per i ciclisti stessi.
Lo sperpero di denaro pubblico al nodo di Pontesecco dimostra l’inutilità di procedere in questo modo di fare in cui si procede per spot pubblicitari, senza una visione analitica dei problemi e organica delle soluzioni.
Il modo di procedere di una pessima amministrazione, più attenta ad abbindolare i cittadini con proclami fantasmagorici che a risolvere i problemi (e pure desiderosa di spendere finanziamenti…).
Un noto esponente (o nota esponenta, nota esponentessa, notə esponentə? Vedasi NdR sopra) del partito di maggioranza relativa in città ha detto: “Credo che per godere di una migliore viabilità, si debba andare oltre i colori politici e gli schieramenti e lavorare insieme per il bene della città”…
La solita tiritera bipartisan che ha determinato in Provincia, ente con le più alte incombenze in sede di coordinamento territoriale e di gestione della viabilità, centro-destra e centro-sinistra a governare uniti senza però riuscire a risolvere, come si vede per il nodo di Pontesecco, alcun problema.
Qui non è un problema di colori politici, perlomeno non solo: è un problema che sta complessivamente in una classe partitica dirigente che è infarcita di concetti liberisti, che ha palesemente abdicato al proprio ruolo pubblico e programmatorio e che vive alla giornata facendo continui e sterili proclami pubblicitari privi di significato.
In breve: non è più in grado risolvere alcun problema ai cittadini.
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NOTARELLA SU PALAZZETTO DELLO SPORT – GAMEC
Al di là del solito fumo l’arrosto è che “la piazza sarà rialzata di circa 40 cm rispetto al livello attuale, un intervento necessario per rinforzare le fondazioni della Gamec”.
Rinforzare le fondamenta di una struttura edificata sull’alveo di un fiume?
Ecco le reali ragioni per cui si rende necessario questo intervento, venduto per complemento estetico.
Altro che Funzionalità e accessibilità.
Si tratta di mettere una pezza a scelte errate ed evidenti carenze progettuali.
E uno si domanda, ma come l’hanno valutata e progettata sta nuova GAMEC.
(La quota di 40 cm di maggiorazione dell’elevazione fa pensare che siano da sostituire tutte le travature che reggono la copertura del Morla e quindi la piazza – NdR).
L’intervento complessivo richiede un ulteriore investimento di due milioni di euro, interamente coperto dall’amministrazione comunale, cioè dai cittadini.
Bravi!
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