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Bergamo in Comune | Dicembre 22, 2024

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NOTIZIE DAL DONBASS

NOTIZIE DAL DONBASS

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https://thehill.com/policy/defense/4149623-russia-launches-its-offensive-with-all-eyes-on-ukraines-southern-push/

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Traduzione di un articolo comparso su “The Hill”, rivista On-Line USA che dichiara di occuparsi del “funzionamento interno del governo e del nesso tra politica e affari”.

In generale è una rivista filo-Trump, anche se le sue origini sono nell’area politico-finanziaria ebraica di Nuova York.

A denti stretti viene ammesso che la guerra non sta andando bene per l’Ucraina ed il cosiddetto Occidente, anche se vengono ribaditi i soliti martellanti stereotipi propagandistici sui Russi che avrebbero comunque esaurito tutte le risorse a loro disposizione.

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La Russia lancia la sua offensiva mentre tutti gli occhi sono puntati sulla controffensiva meridionale dell’Ucraina.

Brad Dress – 13/08/23

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Mentre l’attenzione del mondo è puntata sulla controffensiva dell’Ucraina nel sud, la Russia ha tranquillamente lanciato una nuova offensiva nella regione orientale di Lugansk, che secondo gli analisti mira a ribaltare le operazioni ucraine.

Questa operazione è molto più piccola per dimensioni e portata rispetto all’offensiva invernale di Mosca (Bakhmut/Artemovsk), ma la Russia sta facendo dei progressi e sta dirigendosi verso la città di Kupyansk, dove l’Ucraina ha ordinato l’evacuazione questa settimana.

L’avanzata russa potrebbe fare pressione sull’Ucraina nel mezzo della sua grande offensiva (sic) e obbligarla a dividere gli sforzi.

Un eventuale successo potrebbe anche originare un vantaggio politico, soprattutto se paragonato con la lenta controffensiva dell’Ucraina nella regione sud-orientale di Zaporizhia.

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Trasporto truppe corazzato colpito da un drone autocercante

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Mark Cancian, consigliere senior presso il Center for Strategic and International Studies, dubitava che la Russia potesse avanzare ma, se ora lo dovesse fare, sarebbe un duro colpo per l’Ucraina in un momento pericoloso.

“Questo è qualcosa che vale la pena tenere d’occhio. Se i russi fanno dei progressi qui, allora questo è davvero un grosso problema.

Sarebbe devastante per la propaganda ucraina sulla controffensiva se i russi fossero in grado di catturare (l’intero) Lugansk, cosa che non credo possano fare.

Ma se sono in grado di farlo in un momento in cui la controffensiva ucraina è stata bloccata, sarebbe un fallimento molto potente e penso molto scoraggiante per i sostenitori occidentali”.

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L’offensiva invernale di Mosca è culminata alla fine di marzo e da allora le forze russe sono sulla difensiva.

Ma la Russia non ha mai interrotto completamente le sue operazioni offensive, continuando una serie costante di attacchi limitati attraverso il fronte di 600 miglia nell’Ucraina orientale.

L’avanzata nel Lugansk ha preso velocità dalla metà di luglio, con combattimenti che si sono svolti principalmente in campi rurali e aperti, simili alla regione meridionale di Zaporizhia ma in aree meno popolate.

La Russia ha ottenuto rapidi guadagni questa settimana verso Kupyansk, una città nella regione di Kharkiv che si trova appena oltre Lugansk e che, se presa, consoliderebbe il controllo russo dell’area.

La città è stata conquistata da Mosca nei primi giorni della guerra prima che le forze ucraine la riconquistassero con una fulminea avanzata lo scorso autunno.

All’inizio di questa settimana, la Russia ha spostato artiglieria a nord-est della città.

Sono state ordinate evacuazioni in dozzine di insediamenti vicino a Kupyansk mentre le forze russe si avvicinavano a pochi kilometri dalla città.

La lotta è tutt’altro che finita perché le forze russe devono affrontare più difese e dovrebbero attraversare il fiume Oksil per catturare completamente Kupyansk.

Ora le forze armate ucraine si trovano in una posizione non molto vantaggiosa.

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Nonostante i queste notizie, gli analisti militari occidentali sono scettici che la Russia abbia le capacità per fare progressi significativi dopo aver esaurito risorse in una guerra di logoramento per conquistare la città di Bakhmut/Artemovsk.

Aram Shabanian, un responsabile della raccolta di informazioni open source per il think tank New Lines Institute, ha affermato che la Russia ha ottenuto guadagni ma “non sta conquistando le principali città o invadendo le posizioni ucraine”.

“Stanno cercando di costringere gli ucraini a portare le loro forze su un campo di battaglia diverso, mentre allo stesso tempo cercano di vedere dove ci sono punti deboli”, ha detto, ma “al momento non stanno facendo grandi progressi”.

Shabanian ha anche sottolineato che la Russia ha speso la maggior parte delle sue risorse ed è improbabile che sia in grado di organizzare operazioni offensive significative fino al prossimo anno, una valutazione condivisa dalla maggior parte degli analisti di guerra.

“Hanno raggiunto il loro punto più alto, e da qui in avanti sarà una lotta dura”, ha detto. “Ma la parte ucraina della guerra otterrà tecnologie e armi più avanzate, mentre i Russi scavano sempre di più nelle riserve, [e] sarà sempre più difficile per loro conquistare il terreno in modo significativo”.

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Da un sito russo: trasporto truppe corazzato, in questo caso è un Bradley made in USA, dopo avere incontrato un drone autocercante. In generale i mezzi corazzati non stanno facendo una cosiddetta “bella figura” nel Donbass (come non la avevano fatta nella guerra Azero-Armena di tre anni fa e già nel tentativo di invasione israeliano del Libano del 2006), vuoi perchè sono progettati in funzione delle esperienze delle ultime guerre dalla Corea all’Iraq in condizioni affatto diverse dalle attuali, vuoi perchè è la storia della corazzata contro la portaerei: la prima (Taranto, Bismarck, Pearl Harbour, Prince of Wales, Roma, Tirpitz, Yamato, etc.) irta di grossi calibri, manco riusciva a sparare un solo colpo contro gli aeroplanini lanciati dalla seconda; esattamente come i blindati sembrano proprio non avere difesa contro i droni autocercanti della seconda ondata (la prima è diretta contro l’antiaerea dell’avversario…). La tattica russa degli ultimi attacchi è quella di fare un bombardamento massiccio e rapido (tanto, qualunque cosa dica il sistema mediatico occidentale, hanno i magazzini ancora pieni di munizioni “stupide” sovietiche), sminare il terreno per mezzo dello stesso bombardamento (è anche per questo che i campi sono pieni di crateri), bloccare ogni possibile rinforzo con uno sciame di droni autocercanti, mandare avanti pochi bassi e veloci carri armati ultimo modello “Armata” (provati ora per la prima volta) per avere appoggio d’artiglieria ravvicinato, seguiti da trasporti truppe che sparano come dei dannati con i loro 37 mm, fare scendere la fanteria il più vicino possibile alle trincee nemiche (metodo Römmel a Caporetto) e ritirare velocemente (letteralmente a retromarcia) tutti i mezzi corazzati. Se necessario mandare altre ondate di fanteria con la stessa tecnica una volta riforniti i mezzi di nuove munizioni.

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La Russia controlla già la maggior parte del Lugansk, quindi conquistare il resto della regione sarebbe una vittoria politica per il presidente russo Vladimir Putin e metterebbe anche le sue truppe in una posizione migliore per occupare il resto del Donbass.

Ma Putin vuole anche guadagnare tempo, sperando che il sostegno occidentale all’Ucraina si incrini.

E prendere tutto il Lugansk originerebbe senza dubbio un potente strumento propagandistico che il suo esercito è trionfante mentre l’Ucraina è impantanata nel sud.

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Maksym Skrypchenko, presidente del Transatlantic Dialogue Center, un’organizzazione senza scopo di lucro che fornisce consulenza al governo ucraino, ha espresso timori per il costo politico di una vittoria russa a Lugansk.

“Mosca sta cercando di far ripensare alla nostra alleanza occidentale la continua fornitura di sempre più armi all’Ucraina”, ha affermato. “Tuttavia, non credo che vedremo presto un solido progresso russo perché hanno esaurito le risorse umane”.

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