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NATO, EU, COSA PUBBLICA SPARITA E INCREMENTI BOLLETTE
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Nelle ultime settimane buona parte degli Europei e tutti gli Italiani hanno avuto la sorpresa di vedersi più che raddoppiare il costo del gas naturale e di trovarsi aumenti anche superiori nelle bollette dei servizi di prima necessità.
Contestualmente si assiste alle associazioni padronali che sbraitano di aumentare ancora quella da loro definita “insufficiente flessibilità nei contratti di lavoro” e che non vanno fatte operazioni “fuori dalle regole del mercato”, mentre l’amministratore delegato di Stellantis (ex-Fiat + Peugeot) dichiara, pacifico pacifico, in una recente intervista che gli stipendi italiani sono i più bassi d’Europa.
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In queste note non abbiamo intenzione di fare un discorso sul mondo del lavoro, anche se questo argomento è al giorno d’oggi spaventosamente importante, ma desideriamo effettuare una breve analisi del perché di colpo nel nostro mondo si sta realizzando che i rischi di una carestia, non solo energetica, stanno diventando consistenti.
Effettuiamo una ricostruzione di quanto è avvenuto nell’ultimo anno.
Fino a poco tempo fa il mercato dell’energia funzionava in base ai cosiddetti “contratti a lungo termine”, vale a dire secondo le norme della buona prassi di acquisto: gli acquisti ed i relativi prezzi di vendita vengono decisi in anticipo e le consegne scaglionate in un tempo piuttosto lungo; il venditore programma le proprie attività per rispettare gli obblighi verso il compratore.
Nel 2020, in seguito alla recessione e all’abbassamento dei prezzi indotti dalla pandemia, il cosiddetto “Mercato neo-liberista” (concetto pessimo, analogo e speculare, per chi se lo ricorda, al “Popolo sovietico” di brezneviana memoria) per tutta una serie di motivi di cui, comunque, il principale è stato la “furbizia” (nel senso proprio di: “Come siamo furbi noi!”), ha deciso di abbandonare le buone pratiche di acquisto e di passare ai cosiddetti “contratti a spot”.
Questi contratti prevedono di effettuare acquisti con pagamento quasi immediato solo all’ultimo momento, nelle intenzioni dei loro ideatori per sfruttare gli abbassamenti di prezzo che si verificano quando, verso la fine del tempo di contrattazione, i venditori hanno merce invenduta di cui sbarazzarsi.
Nel 2020 con la crisi dovuta alla pandemia questa furbata… (Oooops! Pardon. Si dice “strategia di mercato”) ha funzionato. Nel 2021 con la ripresa in atto proprio per niente.
Sono così avvenuti due fenomeni negativi per i consumatori europei:
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Nel corso della primavera-estate 2021 non sono stati riempiti i depositi sotterranei nell’Unione Europea.
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Le navi di Gas Naturale Liquefatto (LNG) in partenza dai paesi produttori sono state acquistate in massa da acquirenti asiatici che hanno fatto offerte più alte.
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