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Bergamo in Comune | Settembre 19, 2024

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KURSK E KAMALA: ESISTE UN LEGAME?

KURSK E KAMALA: ESISTE UN LEGAME?

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Dal momento che gli spunti di riflessione sono interessanti, forniamo la traduzione di un articolo pubblicato a Ferragosto dal giornale “on line” russo Sputnik International.

Ovviamente è da considerare da quale pulpito viene la predica e che, se i suprematisti bianchi ci fanno schifo, anche i guerrafondai politicamente corretti lottano per vincere lo scudetto di questo campionato dello schifo.

Per cui: mente aperta, ascoltarli tutti, ragionare con la propria testa e, soprattutto, cercare di non farsi indurre troppe emozioni subliminali dalla propaganda del MinCulPop, nostrano o direttamente USA che sia.

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https://sputnikglobe.com/20240815/is-ukraines-suicidal-kursk-attack-part-of-us-establishments-desperate-effort-to-win-in-2024-1119780479.html

L’attacco “suicida” di Kursk in Ucraina fa parte di uno sforzo disperato del sistema statunitense per vincere nel 2024?

15.08.2024 – SPUTNIK International

Di Ekaterina Blinova, giornalista freelance che collabora con Sputnik dal 2014.

Ha una laurea specialistica in storia ed è divulgatrice di politica statunitense, europea, mediorientale e asiatica, relazioni internazionali, sociologia ed alta tecnologia.

https://sputnikglobe.com/author_ekaterina_blinova/

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Charles Ortel si autodefinisce: investitore e scrittore interessato all’economia, alla geopolitica, alla storia, ai viaggi e alla pace giusta e duratura.

https://substack.com/@charlesortel

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Lo sfortunato attacco terroristico di Kursk in Ucraina potrebbe far parte di uno sforzo disperato del sistema statunitense del partito democratico per sostenere la propria candidata, la vicepresidente Kamala Harris, alle elezioni presidenziali del 2024, secondo l’analista di Wall Street Charles Ortel.

Nonostante il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e il Pentagono neghino qualsiasi coinvolgimento nell’aggressione del regime di Kiev a Kursk, questa ha tutte le caratteristiche della gestione e della pianificazione USA-NATO, secondo l’opinione del maggiore generale Apti Alaudinov, vice capo della Direzione politico-militare del Ministero della Difesa russo e di Alexander Bortnikov, direttore del Servizio di sicurezza federale russo (FSB).

“In questa fase, non può accadere nulla in Ucraina e nei confronti della Russia a meno che non sia approvato in anticipo da qualcuno negli Stati Uniti”, ha detto a Sputnik l’analista di Wall Street e giornalista investigativo Charles Ortel. “Le domande da porsi ora sono: chi ha esattamente approvato queste operazioni offensive e quale dibattito, se c’è stato, si è svolto al Congresso prima che questa incursione si verificasse?”

Ortel ha definito l’attacco di Kursk un’operazione “wag the dog 2.0” (menare il can per l’aia 2.0), dicendo che “sembra un rifacimento” dell’assalto dell’allora presidente degli Stati Uniti Bill Clinton a una delle più grandi fabbriche farmaceutiche del Sudan a Khartoum nel 1998. L’attacco degli Stati Uniti, basato su informazioni di intelligence errate, era stato presentato come una rappresaglia agli attentati di Al-Qaeda contro le ambasciate statunitensi in Kenya e Tanzania.

Tuttavia, alcuni analisti hanno notato all’epoca che l’attacco degli Stati Uniti era avvenuto mentre si intensificavano le indagini sulle bugie di Clinton relative alla sua relazione con Monica Lewinsky.

Definendo il caso una situazione di “distrazione”, hanno suggerito che Clinton abbia autorizzato urgentemente l’attacco al solo scopo di distrarre l’opinione pubblica, con il sostegno di molti legislatori democratici, tra cui l’allora senatore Joe Biden.

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L’attacco di Kursk sembra essere altrettanto dubbio in termini di pianificazione militare e valore strategico quanto l’insensato bombardamento della fabbrica di Al Shifa in Sudan.

Il membro del Congresso degli Stati Uniti Paul Gosar ha definito questa incursione ucraina come “suicida” in un’intervista a Sputnik, mentre il tenente colonnello dell’aeronautica statunitense in pensione Karen Kwiatkowski si chiedeva se il segretario di Stato Antony Blinken e il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan abbiano avuto un ruolo nella pianificazione dell’aggressione a Kursk.

In precedenza, l’8 agosto, la CNN ha citato funzionari ucraini che hanno affermato che l’attacco a Kursk mirava a demoralizzare le forze russe e a distoglierle da altre parti del fronte.

Tuttavia, a partire dal 12 agosto, l’esercito ucraino ha dichiarato al New York Times e al Financial Times che l’avanzata delle forze armate russe nel Donbass, anche in corrispondenza delle strategicamente importanti Chasov Yar e Torestk, sta continuando senza sosta.

A complicare ulteriormente le cose per Kiev, almeno sei brigate ucraine che in precedenza avevano combattuto vicino a Kharkov, Sumy, Chasov Yar e Toretsk sono state reindirizzate a partecipare all’aggressione a Kursk, secondo il Financial Times.

Il giornale ha citato le preoccupazioni dei soldati ucraini di lasciare le posizioni nel Donbass per prendere parte alla scommessa di Kursk.

Il 15 agosto, il gruppo tattico russo Tsentr ha distrutto una roccaforte militare ucraina in direzione di Avdeyyevka nella Repubblica popolare di Donetsk (DPR).

Il 12 agosto, l’esercito russo ha liberato l’insediamento di Lisichnoye; in precedenza, Timofeevka e Veseloye erano state riconquistate dal nemico.

La Russia ha liberato un totale di 19 insediamenti della DPR a luglio, secondo il Ministero della Difesa russo.

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LA CAMPAGNA “ILLUSORIA” DI HARRIS E WALZ È DESTINATA AL FALLIMENTO

Ci si potrebbe chiedere perché il sistema del partito democratico degli Stati Uniti avrebbe bisogno di un “sostegno” al suo candidato presidenziale Kamala Harris e al suo compagno di corsa Tim Walz, dato che i due stanno attualmente godendo di un’impennata nei sondaggi.

Secondo Ortel, l’impennata sembra essere di breve durata e molto probabilmente artificiale e inventata dal sistema mediatico corporativo statunitense, soprattutto considerando che i numeri dei sondaggi di Harris come vice di Biden erano stati disastrosi.

Ad esempio, l’analista di Wall Street ha fatto riferimento a un recente sondaggio pubblicato da “The Hills” che rivela come completamente staccato dalla realtà il sostenere che più elettori si fidano di Harris che di Donald Trump sull’economia.

“La stampa di proprietà delle aziende, tra cui Fox, ha perso ogni credibilità, il che spiega le loro perdite finanziarie e l’ascesa degli spazi X-Twitter, di Tucker Carlson e dei narratori di verità alternativi che prosperano”, ha detto Ortel.

“Gli attori tradizionali sono decisi a vendere la finzione come se fosse un fatto reale per promuovere una “fantoccia” (sic) personalmente incompiuta che dovrebbe diventare in grado di guidare l’America fuori dai pasticci che ha contribuito a creare”.

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In effetti i commentatori e gli esperti conservatori statunitensi hanno recentemente messo in discussione i numeri dei sondaggi di Harris, le prestazioni della campagna e la riluttanza a fare interviste individuali.

“I media] sono così in disaccordo con Harris che stanno difendendo la sua decisione di non parlare con loro”, ha osservato il giornalista investigativo e autore statunitense Michael Shellenberg su X-Twitter il 14 agosto.

In precedenza questo giornalista aveva attirato l’attenzione sul fatto che, per qualche strana ragione, Harris non ha messo un’agenda politica sul suo sito web.

L’ex direttore politico della Casa Bianca Matt Schlapp ha “twittato” che c’è a dir poco una “spinta da parte dei media nazionali e del Comitato Nazionale Democratico (DNC) per legittimare Kamala Harris”, aggiungendo che non sta rilasciando interviste per evitare critiche sulla sua vicepresidenza.

Allo stesso modo, il conduttore di Fox News Sean Hannity ha recentemente definito Harris “un’illusione, costruita su una montagna di bugie” su X-Twitter.

Rogan O’Handley, un ex avvocato dello spettacolo, ha affermato su X-Twitter il 7 agosto che la campagna di Harris è stata sorpresa a offrire agli “influencer” di Instagram (Meta e le sue piattaforme Facebook e Instagram sono state bandite per estremismo in Russia) denaro per pubblicare storie personali su come l’amministrazione Biden-Harris li ha aiutati.

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Axios ha riferito il 13 agosto di aver scoperto che la campagna di Harris stava modificando i titoli e le descrizioni delle notizie all’interno degli annunci di ricerca di Google per “far sembrare che il Guardian, Reuters, CBS News e altri importanti editori fossero dalla sua parte”.

L’agenzia di stampa ha osservato che, sebbene tale attività sia in linea con le regole di Google, il gigante della tecnologia ha ammesso che c’è stato un “problema tecnico” che ha rimosso un disclaimer “sponsorizzato” vicino ai titoli delle notizie che pubblicizzavano Harris.

Anche il giornalista conservatore statunitense Kyle Becker ha affermato su X-Twitter che i sondaggisti stanno “sovra campionando” i democratici senza alcun motivo “se non ingannare gli elettori”.

Becker ritiene che le notizie secondo cui Harris è in vantaggio sul suo concorrente repubblicano negli stati chiave del campo di battaglia siano inventate per dare credibilità ad una sua possibile futura vittoria.

“È tutto progettato per cercare di mantenere Harris entro il margine dell’imbroglio”, ha twittato Becker.

Nel 2020, Biden ha vinto le elezioni presidenziali dopo aver superato Trump con un margine risicatissimo negli stati cruciali in bilico e molti repubblicani sono convinti che le procedure di voto siano state truccate lì.

Secondo Ortel, la “luna di miele” della campagna Harris-Walz potrebbe finire bruscamente come è iniziata.

“Il vero gettare fango inizierà dopo il “Labor Day” [2 settembre] e continuerà dopo.

Nessuno ha ancora indagato sul serio su Harris o Walz e sospetto che la loro reputazione sarà sventrata, giustamente, ben prima del 5 novembre 2024.

Inoltre, nessuno dei due è un oratore, un attivista o un leader efficace e agguerrito”, ha detto Ortel.

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LE CRISI INCOMBENTI NON PERMETTERANNO AD HARRIS-WALZ DI INGANNARE GLI ELETTORI

Mentre la campagna Harris-Walz ha bisogno di buone notizie, che si tratti di numeri record nei sondaggi, di tagli dei tassi di interesse della Federal Reserve o di vittorie del loro delegato Zelensky, il problema è che le “crisi incombenti e il peggioramento delle prospettive economiche” non permetteranno a “truffatori in conflitto” del sistema statunitense di ingannare di nuovo gli elettori americani, secondo Ortel.

Mentre le forze ucraine continuano a perdere terreno sul campo di battaglia, l’amministrazione Biden sta ancora lottando per raggiungere un accordo di cessate il fuoco nel mezzo della guerra di Israele a Gaza, alimentando il malcontento nei confronti del Partito Democratico tra i sostenitori della Palestina.

Secondo il New York Post, il 14 agosto una manifestazione a sostegno della vicepresidente Harris a New York City è precipitata nel caos dopo che i manifestanti filo-palestinesi si sono infiltrati nel raduno e in seguito hanno iniziato a scontrarsi con la polizia.

Nel frattempo, gli esperti di Bloomberg avvertono che l’economia statunitense dovrebbe rallentare sotto l’amministrazione Biden-Harris, gettando un’ulteriore ombra sulla campagna Harris-Walz.

Commentando le caotiche politiche interne ed estere dell’amministrazione democratica, Ortel ha osservato:

“Il periodo dal 1991 ad oggi è già un’epoca rara durante la quale troppi leader hanno combinato l’arroganza e l’ignoranza in un cocktail tossico, trasformando gli elettori con menzogne efficaci in servi della gleba vittime di bullismo, grati per la pappa mentre la classe dei donatori e i loro tirapiedi pagati sembravano prosperare”, ha detto il nostro esperto.

“‘Quello che avrebbe potuto essere dal 1991 in poi, sgravato da Harris, Walz e dagli altri altri incompetenti e conflittuali che li hanno preceduti, è davvero una meraviglia da contemplare!

Vedremo se le elezioni americane sono libere ed eque e vediamo chi vince davvero”.

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