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Bergamo in Comune | Dicembre 23, 2024

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“GRANDE BERGAMO”: L’ARABA FENICE

“GRANDE BERGAMO”: L’ARABA FENICE

Intervento sabato al convegno al Mutuo Soccorso organizzato da “Naturalmente” di Marco Sironi, Consigliere Comunale di “Sinistra per un’Altra Seriate”.
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Ritengo necessario uscire dalla logica che Bergamo sia una piccola città. Bergamo (120.287 abitanti) è una città media in una provincia che è l’ottava in Italia per numero di abitanti (1.103.556 abitanti), in un’area metropolitana (Milano, Bergamo, Brescia) tra le più grandi d’Europa.

La Grande Bergamo, l’interland, ha la stessa popolazione di Bologna (circa 400.000 abitanti).

L’area bergamasca è metropolitana, ma la mentalità – anche della politica orobica – è ancora profondamente provinciale.

Parlare di “Grande Bergamo” è come parlare quindi dell’Araba Fenice.

Sempre più risulta necessario oggi avere una struttura che costruisca tra i Comuni di una vasta area comprendente 400.000 abitanti, pianificazione e politiche condivise urbanistiche, territoriali, sociali e della casa.

L’unica amministrazione che investì sulla “Grande Bergamo” fu la Giunta Bruni (2004/2009) con la presenza di assessori comunisti (prima Roberto Trussardi e poi Francesco Macario); poi tornarono ad avere la meglio i particolarismi dei vari campanili, incapaci da soli di resistere alla devastazione delle politiche liberiste sul nostro territorio.

Manca un ente, un momento di raccordo tra i Comuni della Grande Bergamo, che gestisca le scelte e le politiche urbanistiche, territoriali, sociali e della casa di vasta area, in modo condiviso e solidale.

Alcuni strumenti ci sarebbero anche: sulle politiche abitative per esempio ogni ambito territoriale deve approvare un piano triennale e annuale relativo ad esse che però, in assenza di una implementazione del patrimonio abitativo pubblico, rischiano di rimanere pezzi di carta senza alcuna efficacia.

Ogni amministrazione comunale va avanti da sola senza raccordarsi con quella vicina, seguendo i dettati dei poteri economici, del liberismo più che quelli di un serio coordinamento del territorio che risponda alle esigenze dei cittadini.

Caso emblematico è che sia Seriate, terza città della provincia, sia Bergamo hanno avviato la revisione dei rispettivi pgt nello stesso periodo senza mai confrontarsi.

Se loro dall’alto non si coordinano, facciamolo noi come cittadini / comitati : le logiche liberiste da avversare son sempre quelle.

Unifichiamo le lotte, costruiamo un nostro progetto di città, di Grande Bergamo solidale e che esca dalle logiche liberiste della città del lusso che esclude sempre più i ceti popolari e li espelle sempre più in periferia.

Serve coordinarsi dal basso, intervenire dove si tracciano le macro direttrici di governo del territorio per pretendere attenzione a cittadini, verde, salute…

Dal dopoguerra ad oggi, mai come a Bergamo il particolarismo, il campanile, di marca prima democristiana e poi leghista, ha trionfato unendosi al liberismo più sfrenato, agli interessi dei poteri confindustriali che hanno devastato ambiente, territorio, socialità.

È emblematico il caso di Orio al Serio che si è sviluppata in modo abnorme, senza una reale programmazione, seguendo gli appetiti dei vari signori locali per poi essere colonizzato dalle compagnie del low cost.

Da aeroporto cargo è diventato aeroporto di voli low cost, con monopolio di Ryanair.

Un modello costretto prima o poi a fallire e con esso un pezzo importante dell’economia locale.

L’areoporto di Orio al Serio ha effetti devastanti sui territori su cui incombe: è l’aeroporto più antropizzato d’Italia, solo due chilometri da Porta Nuova.

Anche su Seriate ha effetti devastanti, specialmente se dovesse passare l’ipotesi di ampliamento ad est della pista facendola passare sopra il Serio.

Recentemente il Consiglio Comunale di Seriate, con il voto contrario del sottoscritto del gruppo “Sinistra per un’Altra Seriate”, ha approvato la realizzazione di una nuova strada che servirà unicamente per le necessità del nuovo centro Ups.

La strada verrà realizzata in 4 mesi mentre Sacbo, bontà sua, si impegna a fare opere di mitigazione ambientale entro il 2030.

Una presa in giro.

Ci troviamo di fronte inoltre al ritorno dei cargo con tutti i problemi che comportano.

Vi è sul nostro territorio, come su altri limitrofi allo scalo, il problema dei parcheggi per l’aeroporto, dell’inquinamento acustico (pensiamo alla frazione del Cassinone), al carburante che gli aerei scaricano in cielo ogni giorno.

Lo sviluppo incontrollato degli aeroporti è forse l’emblema del particolarismo (il campanile) e del liberismo di cui parlavo prima.

Se si prende una cartina del nord Italia, da ovest (Torino) ad est (Trieste), si riscontra l’esistenza di un aeroporto ogni 50/70 chilometri; una cosa assurda.

Tanto più che abbiamo una rete ferroviaria specialmente per il trasporto pendolari che fa schifo, dove per andare da Bergamo a Milano si rischia la vita come successo con l’incidente di alcuni anni fa a Pioltello.

Va non solo bloccato lo sviluppo di Orio (i 23.000.000 di passeggeri che prevede il piano di sviluppo sono una follia ), ma vanno ridotti i voli.

Va contrastata la logica della città del lusso e della città “fast food” gentrificata che proprio sulla presenza di Orio impernia il proprio progetto di città che spinge sempre più in periferia i ceti popolari.

Anche a Seriate aumentano i B&b, gli affitti universitari, ecc.

Vi è la necessità di rilanciare una politica della casa, degli affitti calmierati per tenere i ceti popolari nei nostri territori.

Vi è la necessità di una politica della mobilità dolce: il metrò leggero Montello/Ponte San Pietro che richiede il raddoppio della Bergamo/Rovato va però fatto in un certo modo istituendo fermate ogni 800/1.000 metri.

Vanno accolte le proposte di modifica del comitato Boccaleone riguardo al treno per Orio; va realizzata la Teb della Val Brembana, ecc. La lista “Sinistra per un’altra Seriate”, che io mi onoro di rappresentare in Consiglio Comunale, ha prodotto, insieme al gruppo ecologista “Seriate Ambiente”, osservazioni alla variante generale al pgt di Seriate per ridisegnare una città migliore.

Abbiamo presentato 12 osservazioni, tutte riguardanti proposte fattive.

Abbiamo proposto il recupero a verde degli ambiti di trasformazione.

In particolare l’area ex Mazzoleni, in centro città, proponiamo che diventi un grande parco centrale (“Central Park” l’abbiamo denominato) come polmone verde per il centro cittadino.

Chiediamo politiche sociali e dell’abitare basate sul potenziamento del patrimonio pubblico attraverso il recupero dell’esistente.

Ci opponiamo alla logistica e abbiamo avanzato la richiesta della istituzione di ztl riservate ai cittadini seriatesi nelle due principali arterie d’entrata alla città (corso Roma e via Nazionale/Italia).

Chiediamo inoltre che il Comune di Seriate faccia valere il suo ruolo politico di terza città della provincia per arrivare alla realizzazione del metrò leggero Montello/Ponte San Pietro.

Tutte proposte che ridisegnano in meglio il volto di Seriate, di Un’ALTRA Seriate appunto; tutte proposte bocciate dall’Amministrazione Comunale Lega/centrodestra.

Marco Sironi

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