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Bergamo in Comune | Settembre 16, 2024

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GAMEC EPICENTRO DI COSA?

GAMEC EPICENTRO DI COSA?

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Secondo notizie di stampa la nuova GAMeC sarebbe niente dimeno che l’“epicentro della nuova dorsale della città di Bergamo”.

Possiamo solo auspicare che l’ammaloramento delle fondamenta, vecchie ormai di quasi settanta anni, in cemento armato sulla Morla sia stato strutturalmente risolto, magari con un rifacimento completo “a spicchi” per evitare che cadesse sotto la qualifica di “ristrutturazione” (non propriamente fattibile a causa delle norme edilizie ora vigenti), invece del più blando “restauro conservativo”.

La retorica del MinCulPop mediatico nostrano ci lascia completamente indifferenti e pubblichiamo una opinione ad essa differente e che reputiamo essere molto più credibile.

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Ed ecco la “Giunta” che prosegue con la progettualità di Gori, anzi peggio.

Un’altra struttura per turisti e “City Users”, inutile per i cittadini, che con la scusa di creare eventi per gonzi col pretesto della cultura (nell’alveo probabilmente dell’anno della cultura e dello squallore mostrato con arroganza) intanto crea spazi commerciali in centro trascinando l’intera area urbana a diventare un “suk” del nuovo modello di valorizzazione neoliberista dell’urbano.

Nella nuova GAMeC troveranno spazio anche un ristorante, un bar, un bookshop (libreria, ma fa più figo chiamarla così – NdR) e tutti i servizi funzionali a una galleria d’arte.

All’interno uno spazio, con una fontana a giochi d’acqua e dei piccoli gazebo commerciali e anche un’esposizione….

Una struttura realizzata, in maniera lungimirante, sull’alveo di un fiume (il Morla), quando tutte le città europee stanno recuperando invece i loro corsi d’acqua (pensiamo all’investimento di Parigi per rendere nuovamente balneabile la Senna).

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Un esempio di arte moderna “underground”

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Altro che innovazione, siamo andando nella direzione opposta e quindi alla conferma delle peggiori vaccate realizzate nello scorso secolo.

Il mondo gira di là e noi viriamo penosamente di qua….

Stiamo realizzando una struttura costosa da mantenere e vista l’andazzo difficile da gestire in una città di 120.000 abitanti.

Una struttura non pensata per esposizioni permanenti che abbiano a che fare con la cultura dell’arte contemporanea (assai scarsa nella bergamasca, se non praticamente nulla) ma che punta a attirare turisti con eventi para-culturali.

Un progetto privo di solide basi, come dimostra la disastrosa gestione degli ultimi eventi proposti, che pensa di risolvere con una struttura i problemi di impostazione di insipienza culturale.

Sul settore commerciale aggiunto non è difficile intuire che presto diventerà come quelle gallerie commerciali in franchising fuori dagli ipermercati, trappola per gonzi e poi carrellata di negozi chiusi e squallide testimonianze di un futuro fallimento annunciato.

Un debito che non si capisce chi pagherà, certo non Gori e la Carnevali!

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Bergamo, 12.VIII.2024

Francesco Samuele Macario – ex-Assessore alla Edilizia privata della Giunta Bruni

PS: la piaggeria dei giornalisti orobici, ormai totalmente privi di ogni spirito critico e ridotti a giullari apologetici del potere è veramente oltre ogni sopportabilità.

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