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DOLLARO, NATO, CINA-RUSSIA, EUROPA ED UCRAINA
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Trentaduesima parte – Il grande furto… Pardon! …incameramento degli investimenti russi
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Si sta preparando una interessantissima triangolazione per fare sì che i circa trecentocinquanta miliardi di US Dollar di investimenti russi bloccati nelle banche occidentali finiscano nelle tasche delle finanziarie atlantiche.
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Questo anche se solo la metà di questi miliardi è stata identificata (i Russi non sono scemi e, come ogni buon risparmiatore, anche ai tempi del “Dài che siamo tutti amici e commerciamo tra noi!” mimetizzavano bene i loro risparmi).
Inoltre una operazione di questo genere denota un bisogno disperato di liquidità in Occidente e sembra essere premonitrice di una “Bancarotta di Stato” nello stile di Filippo IV di Spagna nel XVII secolo: malgoverno, in una parola.
Vi è già stato comunque chi ha sostenuto che, piuttosto che fare questa piratesca e “politicamente corretta” rapina che comporterebbe l’originarsi di una sfiducia totale degli investitori del Sud-Est del Mondo con conseguente crollo di US Dollar e di Euro, l’Occidente farebbe meglio a dichiarare direttamente la Terza Guerra Mondiale per impossessarsi (questa volta sì davvero legalmente, in quanto “preda bellica”) di questi investimenti russi congelati.
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Gli eventi dovrebbero svolgersi più o meno così:
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L’Ucraina emette Titoli di Stato legati ai danni di guerra per cinquanta miliardi all’anno per sei o sette anni.
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Questi titoli sono acquistati principalmente dai Paesi del G7 che “deliberano in base a tutte le possibili strade del diritto internazionale” (sic) la loro copertura con i fondi russi attualmente congelati.
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L’Ucraina prende una caterva di botte ma, magari anche solo come governo in esilio in Costa Azzurra, in un qualche modo la si fa figurare come ancora esistente.
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L’Ucraina (o il suo governo in esilio) chiede i danni di guerra alla Russia.
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La Russia manco risponde e trasforma l’Ucraina in Cecenia tramite i Kadyrov locali.
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Gli Stati del G7, sdegnati, incamerano tutti i fondi congelati russi e, tramite il meccanismo della crisi del debito, li fanno arrivare alle finanziarie atlantiche (insieme a buona parte dei soldi delle tasse dei propri cittadini, ma questa non è una novità).
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A dire poco diabolico…
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Però esiste anche un settimo enunciato che nessuno si azzarda a pronunciare:
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”Quando la si tocca sui soldi la gente diventa cattiva”.
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