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Bergamo in Comune | 25 Aprile 2025

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CASTELLO DI SAN VIGILIO – APPELLO

CASTELLO DI SAN VIGILIO – APPELLO

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Gentile Sig.ra Sindaca

ai Consiglieri del Comune di Bergamo

agli Assessori del Comune di Bergamo

Appello a tutti i Consiglieri comunali della Città di Bergamo per evitare la vendita della cosiddetta “Casa del Custode del Castello di San Vigilio”.

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La scrivente Associazione “Castrum Capelle Onlus” che dal 2019 si batte per la tutela del Castello di San Vigilio (storico presidio dell’identità cittadina fin dal primo Medioevo), in particolare di quanto rimane di proprietà pubblica (demanio comunale), presa conoscenza della proposta di inserimento del già ridotto compendio edilizio in oggetto nel novero delle proprietà comunali alienabili, segnatamente la cosiddetta “Casa del Custode”

CHIEDE

a tutti i rappresentanti della Città membri del Consiglio di adoperarsi per scongiurare tale ipotesi di vendita che risulterebbe esiziale per il Castello di Bergamo.

In particolare richiama e fa presente quanto segue:

  1. l’edificio in questione e dirette pertinenze comprendono una decina di strutture antiche afferenti alla fortificazione;

  2. con impegno l’amministrazione Simoncini, nel 1957, riscattò da privati la “Casa del Custode” restituendola al patrimonio cittadino;

  3. il detto compendio immobiliare è interamente inserito nell’ambito primario del Sito UNESCO (Nominated component), quindi di basilare importanza per il Sito stesso;

  4. il luogo è sottoposto al vincolo diretto della Soprintendenza con quanto ne consegue;

  5. la pianificazione urbanistica della città e del Parco dei Colli ha sempre inserito il Castello tra i valori di massima tutela;

  6. la dizione corrente di “casa del custode” non deve trarre in inganno. L’immobile corrisponde all’alloggio di chi stava a guardia della porta di accesso al Castello (il conestabile, cioè il custode), quindi risale ai primi anni Novanta del Cinquecento. Caratteristiche che un buon restauro può mettere in risalto (valorizzazione);

  7. il cortiletto pertinenziale mantiene resti visibili dell’antica polveriera e il giardino custodisce i resti della chiesa del Castello;

  8. si fa altresì presente che la cessione di questo edificio significherebbe perdere anche la proprietà di due lati murari tra i più importanti del Castello: il puntone di nord-est;

  9. un non oneroso restauro ridarebbe al luogo la sua piena godibilità storico/architettonica, aprendo le porte a una fruizione pubblica e culturale ora più facile;

  10. si rileva che questa alienazione parziale viene effettuata senza che ci sia un progetto di valorizzazione di massima;

  11. va inoltre considerato che l’alienazione di tale bene può escludere la soluzione di alcune problematiche quali l’accesso e l’abbattimento delle barriere architettoniche;

  12. si ritiene del tutto ipotetico che il competente Ministero (MiC) rinnovi la scaduta concessione a vendere;

  13. paradossale è il fatto che si voglia rinunciare a questo bene mentre si esalta l’ottenimento del Sito UNESCO e l’istituzione del Museo delle Mura, trattasi infatti di uno dei pochissimi elementi della Fortezza veneziana in possesso della Città.

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Per quanto sopra si

INVITANO

i signori Consiglieri a non privare Bergamo di un bene che è storico, ambientale e culturale, nel quale si identificano non poche Storie della Città.

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Bergamo, 14 marzo 2025

Casa del Castellano, via al Castello

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