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Bergamo in Comune | Novembre 22, 2024

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CASE POPOLARI – AL SINDACO DI BERGAMO

CASE POPOLARI – AL SINDACO DI BERGAMO

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Lettera aperta al sindaco di Bergamo (non a Babbo Natale): attivarsi subito perché i 576 milioni che Airbnb deve pagare al fisco siano utilizzati per fronteggiare alla crisi abitativa

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Al sindaco di Bergamo

Giorgio Gori

Signor Sindaco,

Alla vigilia di un Natale abbiamo letto il resoconto della sua conferenza stampa di fine anno dove dava un giudizio molto positivo del suo operato, noi non la pensiamo così. Lei inoltre afferma che il prossimo non sarà un semestre bianco, cogliamo l’occasione per farle i nostri auguri di buone feste e per inviarle quindi questa lettera.

È questo un tempo di feste, ma funestato, non solo dalle guerre in corso, ma anche dalla sofferenza abitativa di moltissime famiglie sotto sfratto e pignoramento, impossibilitate a pagare affitto e mutui insostenibili, di migranti in abitazioni invivibili e precarie, di gente senza dimora, di un patrimonio di Case Popolari (ERP) ormai consunto e in alcuni casi fatiscente. Quindi le chiediamo cortesemente di attivarsi subito affinché i 576 milioni che Airbnb deve pagare al fisco per tasse sugli affitti brevi non pagate siano utilizzati per fronteggiare alla crisi abitativa.

Signor Sindaco, ricorda l’entusiasmo per il riconoscimento dell’UNESCO alla nostra città? Per i successi economici derivati dalla crescita dell’aeroporto? Per l’enorme sviluppo turistico?

Ma ci sono conseguenze. Dato che sono ormai oltre migliaio a Bergamo gli alloggi affittati a breve, sottratti ai residenti, e, come certificato dall’Agenzia delle Entrate, spesso evadendo il fisco, anche in questa città, continua ad essere così contento?

Dato che, malgrado i buoni esempi di altre città europee, il governo Meloni sta bloccando qualsiasi possibilità di regolazione efficace degli affitti brevi, ritiene di non poter fare niente?

Il governo Meloni ha inoltre azzerato per il secondo anno consecutivo i fondi per il contributo all’affitto  e morosità incolpevole, ha tolto a 200.000 famiglie il reddito di cittadinanza e l’allegato contributo affitto, non destina un centesimo di euro al recupero delle 90.000 case popolari oggi chiuse per assenza di manutenzioni (a Bergamo sono tantissime come lei certamente saprà), mentre il ministro Salvini fantastica su un piano casa che, se va bene, destinerà 50 milioni di euro solo nel 2027.

La stessa regione Lombardia e l’ALER, dopo che hanno millantato interventi calmierativi dell’aumento dei costi nelle case popolari, praticamente hanno fatto pochissimo. E usando a Bergamo i fondi manutentivi già stanziati, aggravando le condizioni di fatiscenza di un patrimonio già obsoleto.

Inoltre la sua scelta di interrompere la collaborazione con ALER, stipulando un accordo con MM, sta di fatto riversando sugli inquilini delle case popolari richieste di bollette stratosferiche, che ovviamente gli inquilini, già in forte difficoltà economica, non sono in grado di onorare. I dati sulla morosità incolpevole sono ormai alle stelle.

Ora siamo stati informati, che a fronte di una situazione sociale così grave, e una dinamica degli sfratti gravissima la sua amministrazione metterà a disposizione come alloggio transitorio per le famiglie in emergenza abitativa 1 (un) alloggio, e l’ALER Bergamo altrettanto. Non abbiamo parole.

Sarebbe questa la “cura nell’accogliere e sostenere la comunità, soprattutto i suoi cittadini più fragili” di cui parla nella sua intervista?

Ritiene di non poter fare niente per cambiare registro?

Questa è una lettera al Sindaco di Bergamo, responsabile della tutela dei diritti umani ratificati dall’Italia, in primo luogo del diritto alla casa e alla salute.

Non è una lettera a Babbo Natale.

Perciò le chiediamo di attivarsi urgentemente, direttamente e coinvolgendo il Consiglio comunale, per chiedere al governo che i 576 milioni che Airbnb deve pagare al fisco per tasse sugli affitti brevi non pagate siano utilizzati per il fondo affitti e morosità incolpevole, per recuperare le 70.000 case popolari sfitte in Italia (un migliaio nella Bergamasca, quasi tutte in città), dando risposte alle 650.000 famiglie in lista di attesa, oltre un migliaio a Bergamo.

In allegato troverà la proposta di ordine del giorno che le chiediamo cortesemente di condividere con la giunta e il Consiglio comunale di questa città.

Restando in attesa del suo cortese riscontro, con i migliori auguri di un Natale di impegno per la pace e il diritto alla casa. Adesso!

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Bergamo, 26 dicembre 2023

Il presidente di Unione Inquilini di Bergamo

Francesco Macario

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Proposta di Ordine del Giorno per un impegno immediato per ottenere che i 576 milioni che Airbn deve al fisco siano utilizzati per politiche abitative

Il Consiglio comunale di Bergamo.

Premesso che

  • In relazione ai 576 milioni di euro che Airbnb deve versare all’Agenzia delle entrate, il sindacato Unione Inquilini ha già chiesto al governo che tali risorse possano essere devolute ai comuni ai fini del contrasto alla precarietà abitativa;

  • la società per gli affitti brevi Airbnb ha comunicato mercoledì 13 dicembre di aver raggiunto un accordo con l’Agenzia delle Entrate per il pagamento della cosiddetta “cedolare secca” del 21 per cento;

  • tale imposta sostitutiva è dovuta da chi mette in affitto un immobile sia a libero mercato sia anche per gli affitti brevi;

  • l’accordo prevede che l’azienda pagherà sanzioni e arretrati per un totale di 576 milioni di euro, relativi all’imposta che avrebbe dovuto pagare per conto dei suoi clienti negli anni tra il 2017 e il 2021;

  • un’indagine della Guardia di Finanza, su richiesta della Procura di Milano, che all’inizio di novembre aveva portato a un sequestro di 779 milioni di euro;

  • per l’imposta dovuta per gli anni 2022 e 2023 deve essere ancora raggiunto un accordo, mentre solo dal 2024 la piattaforma si impegna a pagarla di volta in volta, operando come “sostituto di imposta” questo significa che dalla somma che gli affittuari pagano a Airbnb l’azienda tratterrà quanto dovuto al fisco e lo pagherà per conto dei clienti che hanno messo a disposizione l’alloggio tramite la piattaforma, i quali riceveranno la somma al netto dell’imposta;

  • dopo anni di contenzioso con l’Agenzia delle Entrate e dopo alcune sentenze dei tribunali amministrativi (TAR) Airbnb ha deciso di conformarsi a una legge italiana del 2017, secondo cui le piattaforme devono pagare la cedolare secca per conto di chi affitta;

  • tenuto conto che ora i 576 milioni di euro rappresentano nuove entrate che nel bilancio dello Stato che, finora, non erano né previste, né tantomeno impegnate; considerato che la turistificazione delle città e l’impatto, non regolamentato dei B&B sulle città ad alta tensione abitativa e d’arte o a forte impatto turistico, ha creato ripercussioni sociali e abitative notevoli sarebbe necessario che tali risorse aggiuntive fossero destinate ai Comuni che hanno subito tale impatto;

impegna il Sindaco ad attivarsi nei confronti del Governo, anche con il coinvolgimento dell’Anci regionale e dell’Anci nazionale, affinché i 576 milioni di euro siano destinati ai comuni ad alta tensione abitative, a quelli ad alto impatto turistico e sede di università, affinché siano destinati a:

1) All’acquisto di alloggi presenti sul territorio e realizzati da almeno cinque e non utilizzati, o al recupero di alloggi di proprietà pubblica inutilizzati per mancanza di manutenzione, per destinarli a sfrattati per garantire loro il passaggio da casa a casa, o alla assegnazione per famiglie in graduatoria;

2) a contributi affitto o contributi per morosità incolpevole tenuto conto dell’azzeramento dei citati fondi ad opera del Governo per gli anni 2023 e 2024;

Impegna altresì il Sindaco e la Giunta a valutare la possibilità di applicare alle unità immobiliari destinate a locazioni brevi o turistiche l’aliquota IMU applicata per le unità immobiliari sfitte allo scopo di utilizzare gli ulteriori proventi per i punti 1 e 2 dell’impegno precedente.

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