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BOCCALEONE – L’ANNO CHE VERRA’…QUALI SONO LE NOVITA’
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Riceviamo dal Comitato di quartiere di Boccaleone e pubblichiamo integralmente.
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CONFERENZA STAMPA 14 GENNAIO 2022
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Progetto Definitivo del Nuovo collegamento ferroviario Stazione di Bergamo – “Aeroporto Orio al Serio”
Siamo ad un anno ormai dalla chiusura della presentazione delle Osservazioni alla VIA presso il Ministero della Transizione Ecologica, VIA che doveva chiudersi a marzo 2021. Ad oggi è uscito il solo parere della Direzione Generale Archeologia, Belle arti e Paesaggio del Ministero della Cultura.
Inizialmente il progetto doveva essere ultimato entro la fine del 2025 per essere pronto per le Olimpiadi, ora si parla della fine 2026.
Ci chiediamo se i tempi potranno essere rispettati o se non si assisterà ad un ennesimo scempio territoriale e urbanistico incompiuto, con gravissimi disagi per la città e soprattutto per gli abitanti del quartiere di Boccaleone, in particolare per chi abita lungo il tracciato.
Al progetto di RFI in questi mesi sono state attribuite diverse fonti di finanziamento: Cassa Depositi e Prestiti, Ministero dell’Economia, Fondo per le Olimpiadi 2026, PNRR che riserva altri 56 milioni € e non è chiaro se questi siano aggiuntivi ai 170 milioni oppure vadano a sostituire altre risorse.. Ogni intervistato dichiara cose diverse. Vorremmo sapere chi in realtà finanzierà questo progetto e quali vincoli avrà.
Il finanziamento di 170 milioni € è stato accordato basandosi su studi del 2014. Immaginiamo che ci siano delle rivalutazioni, soprattutto in questo periodo che, come tutti sanno, i lavori nei cantieri sono bloccati per il pesante aumento dei costi e per la difficoltà nel reperimento del materiale necessario. Siamo sicuri di stare nei tempi e nei costi?
Non possiamo accettare una procedura come quella attuata dagli attori di questo progetto (RFI, REGIONE LOMBARDIA, PROVINCIA DI BERGAMO, COMUNE DI BERGAMO) che non hanno mai applicato la regola legislativa della partecipazione e della consultazione dei cittadini nelle scelte importanti che vengono attuate nel loro territorio.
Nei confronti di questo progetto non c’è stata attenzione e lungimiranza, la città ha bisogno di un sistema metropolitano serio, che sostituisca una mobilità su gomma ad oggi insostenibile e che sia effettivamente al servizio della comunità, così come riportato in tutti i piani Comunali e sovracomunali da anni.
Riteniamo che non sia più tollerabile che le istituzioni pubbliche aderiscano a parole a progetti di rispetto ambientale e
sostenibile quando in un territorio come il nostro, con la scusa dell’urgenza, vengono avallati progetti devastanti.
Noi siamo i luoghi che abitiamo; siamo persone rispettabili e desideriamo lasciare dopo di noi un luogo sano e vivibile ai nostri figli. Ne abbiamo il diritto, ne sentiamo il dovere. E lo stesso dovere lo pretendiamo da chi ci amministra. Vogliamo salvare il nostro quartiere e la nostra città, perché se noi ora ci girassimo dall’altra parte saremmo complici di un progetto devastante che resterà per sempre.
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Richiesta di accesso agli atti
Il documento di Valutazione Ambientale (VIA) emesso dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio di Concerto con il Ministero dei Beni e le attività culturali del 4.11.2003 aveva espresso
“giudizio positivo circa la compatibilità ambientale del progetto relativo al Piano di Sviluppo dell’aeroporto Orio al Serio. a condizione che si ottemperi alle seguenti prescrizioni:
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a) inquinamento acustico: in relazione agli interventi di mitigazione acustica e compensazione dovrà essere previsto un aggiornamento almeno biennale della zonizzazione acustica Tali aggiornamenti dovranno essere sottoposti al controllo e alla verifica della Regione Lombardia.
… dovranno essere ottemperate tutte le prescrizioni e raccomandazioni”
Ad oggi, dopo 18 anni, la Zonizzazione Acustica dello scalo non è ancora stata effettuata. Questo significa che lo scalo sta operando in assenza di una prescrizione cogente (obbligatoria) a cui veniva subordinato l’approvazione del Piano di Sviluppo.
Tale evidenza è stata più volte denunciata da cittadini e Comitati a tutti gli organismi pubblici preposti (Ministeri, Regione, Prefettura, Provincia e Comune di Bergamo) senza mai avere avuto alcuna risposta che ne confutasse la ratio.
Inoltre, per legge, i Comuni interessati, sulla base della Zonizzazione Acustica approvata, devono redigere il PIANO ACUSTICO COMUNALE, piano che, in aggiunta alla zonizzazione acustica, dovrebbe fornire il quadro normativo entro il quale, sulla base della vigente normativa di settore, dovrebbe essere declinata l’operatività dell’aeroporto in virtù del “risanamento acustico” che dovrebbe essere previsto dal PAC comunale.
Nel frattempo lo scalo ha continuato a svilupparsi andando ben oltre i limiti previsti dal Piano di Sviluppo approvato (unità di Traffico dello scalo, numero di persone impattate, superficie coinvolta ecc.) con i dati rilevati dalle centraline gestite da SACBO che continuano ad evidenziare un impatto acustico di gran lunga superiore a quello ipotizzato negli scenari di Piano.
Occorre poi rilevare che negli ultimi anni la normativa in tema di tutela ambientale è diventata assai più stringente: valgano per tutte le recenti raccomandazioni dell’OMS Europa che individuano già sopra i 45 db il limite di esposizione al rumore oltre il quale si determinano conseguenze negative per la salute della popolazione esposta, a fronte di uno scalo bergamasco che, pur con attività ridotta presenta valori di almeno venti volte superiori.
Senza che sia ancora stata effettuata la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) sul Piano di Sviluppo in atto, e quindi OTTEMPERATO alle prescrizioni previste dal documento autorizzativo allo sviluppo del 2003, è stato presentato un Nuovo Piano di Sviluppo Aeroportuale che temiamo miri a “sanare” le inadempienze a quello in vigore.
Per tale ragione riteniamo che sarà da verificare la legittimità di tale comportamento e abbiamo inoltrato formale richiesta a ENAC e a tutti gli organismi pubblici coinvolti, per avere copia delle autorizzazioni e/o deroghe alla zonizzazione acustica aeroportuale e PAC, che “con fondamento giuridico” permettono oggi all’aeroporto di operare in mancanza dei requisiti normativi acustici sopra citati;
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Reclamo contro il Governo Italiano
Legambiente Bergamo ha presentato DENUNCIA ALLA COMMISSIONE DELL’UNIONE EUROPEA RIGUARDANTE INADEMPIMENTI DEL DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA ritenendo che il costante aumento del traffico aereo nell’aeroporto di Orio al Serio (in provincia di Bergamo – Regione Lombardia – Italia), sia stato approvato dalle autorità nazionali competenti senza un’adeguata valutazione ambientale ex ante (VIA e VAS), causando un considerevole impatto ambientale sull’area circostante, fortemente urbanizzata.
Nel 2003 il Piano di Sviluppo Aeroportuale (PSA) riceveva infatti parere positivo, con l’emanazione del Decreto Interministeriale di Valutazione Impatto Ambientale (VIA) che tuttavia subordinava la crescita dello scalo all’osservanza di specifiche prescrizioni, per evitare danni al territorio.
In tale Decreto di VIA sono riprese tutte le prescrizioni e raccomandazioni della delibera della Regione Lombardia del
28/3/2003 e del suo Allegato A, di cui i Ministeri chiedono espressamente l’ottemperanza.
L’incremento dello sviluppo dello scalo, però, è andato ben oltre i limiti previsti dal vigente Piano di Sviluppo del 2003, e ha determinato una sostanziale modifica degli scenari di impatto previsti dalla VIA e tale da richiedere l’adozione di procedure di Restrizioni Operative, come previsto dal Regolamento UE (n. 598/2014 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 aprile 2014, entrato in vigore in Italia il 13 giugno 2016), nel quale si sottolinea tale priorità, anche valutando l’ipotesi di introdurre restrizioni operative in caso di eccessive ricadute sull’ambiente. L’imprescindibile necessità di contenere il traffico aereo entro i limiti di effettiva compatibilità, con l’imposizione di vincoli precisi e inderogabili, d’altro canto, era già evidenziata nella VIA 2003. Lo sviluppo sostenibile del trasporto aereo richiede l’adozione di una serie di misure intese a ridurre l’impatto acustico dei velivoli negli aeroporti dell’Unione. Tali misure dovrebbero attenuare la zona di rumore nell’area attorno agli aeroporti dell’Unione al fine di mantenere o migliorare la qualità di vita degli abitanti vicini e promuovere la compatibilità tra attività aeronautiche e aree residenziali, in particolare laddove sono coinvolti voli notturni.
Il reclamo riguarda, quindi, l’aumento vertiginoso del traffico aereo nell’aeroporto di Orio al Serio, ben superiore a quanto approvato dalle autorità italiane competenti senza condurre le adeguate valutazioni ambientali (ricordiamo che nel 2015 la zonizzazione acustica aeroportuale del 2010 è stata annullata dal .Consiglio di Stato che ha imposto la VAS e che il rispetto delle determinazioni della VIA è stato ampiamente disatteso) con considerevoli ripercussioni negative sull’ambiente e sulla popolazione locale.
Per tali motivi Legambiente ha richiesto alla Commissione di aprire una procedura di indagine al fine di valutare l’eventuale violazione del diritto dell’Unione europea determinata dal legislatore italiano e dalle Autorità amministrative competenti ad autorizzare e vigilare sul funzionamento dell’aeroporto di Orio al Serio – Bergamo.
Legambiente ha inoltre presentato un’osservazione tardiva al MiTE con la quale si fa richiesta di coordinare i due studi di VIA/VAS per aeroporto e per il treno Bergamo-Orio, in quanto le opere, pur essendo in capo a soggetti diversi, risultano fortemente connesse e interdipendenti tra loro e quindi richiedono, a nostro avviso, di essere considerate insieme.
Considerazioni sul Parere del Ministero della Cultura – Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio.
Italia Nostra sezione di Bergamo contesta sin dall’inizio il progetto definitivo del tronco ferroviario tra Bergamo e Orio al Serio, sia perché come mezzo di trasporto sarebbe stato preferibile un sistema di metropolitana leggera, più aderente a tracciati già edificati e al loro servizio, del genere della tramvia della TEB per la Val Seriana, sia perché è un progetto che genera un grave impatto sull’ambiente.
Ci ha molto rincuorato il parere emesso dal Ministero della Cultura che, a seguito delle osservazioni presentate in particolare da Italia Nostra, Legambiente, Comune di Bergamo e Parco dei Colli, ha chiesto alla Soprintendenza competente di formulare eventuali prescrizioni volte ad un migliore inserimento dell’opera nel contesto paesaggistico.
Il 28 luglio u.s. c’è stato quindi un sopralluogo della Commissione tecnica ministeriale, che si deve esprimere sulla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), insieme alla Soprintendenza per verificare in situ gli aspetti paesaggistico/ambientali da tutelare: il paesaggio agricolo, la visibilità delle mura venete patrimonio dell’Unesco, il torrente Morla e le sue sponde, i segni del territorio ancora riconoscibili riconducibili ai Corpi Santi (la cosiddetta terza città).
La Soprintendenza ha quindi integrato il proprio precedente parere rilevando che:
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nel tratto discendente del sovrappasso di Via Lunga crea “‘interferenza con una porzione di campagna ancora di evidente qualità paesaggistica tanto più in quanto assolutamente residuale di quel paesaggio agrario connesso ai Corpi Santi….nello specifico a Boccaleone e Campagnola”….,
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i segni paesaggistici visibili del territorio, seppur non documentabili come centuriazioni romane, sono comunque probabilmente determinati dall’impianto di parcellizzazione di epoca basso medioevale sempre connessi alla presenza dei Corpi Santi e che, pertanto, l’area interessata dai lavori in progetto è caratterizzata da un rischio archeologico
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l’opera come progettata produce un impatto percettivo costituito dal previsto sovrappasso ferroviario su via Lunga, in direzione dei Colli di Bergamo e della Città Alta, tutelati ai sensi della Parte III del D.lgs. 42/2004 con dichiarazioni di notevole interesse, nonché dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco in quanto parte delle “Opere di difesa veneziane del XVI-XVII secolo”
Dopo le valutazioni della Soprintendenza, il Ministero della Cultura ha rilasciato un parere tecnico favorevole condizionato alla previsione nel progetto esecutivo di quanto segue:
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il tratto, in direzione Aeroporto, compreso tra l’inizio del sovrappasso progettato a scavalco della via Lunga e la galleria già prevista nel progetto in valutazione, dovrà essere interrato, anche al fine di eliminare il sovrappasso
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Dovrà essere sviluppato uno studio per l’inserimento delle previste barriere antirumore in ambito urbano, che nel progetto definitivo sono schematicamente indicate; in particolare tale studio dovrà prevedere, ove necessario, le opportune mitigazioni vegetazionali per le parti opache; laddove ciò non sia tecnicamente fattibile, dovranno essere previste compensazioni vegetazionali, da concordare, lungo il tracciato ferroviario esistente
e, in corso d’opera:
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i tratti oggetto di scavo dovranno esser effettuati con assistenza archeologica continuativa da parte di ditta archeologica qualificata visto il rischio archeologico di livello medio
Interrare il tratto dall’intersezione con Via Lunga, impone, per le ridotte possibilità di pendenza di un tracciato ferroviario, che il progetto debba essere modificato prevedendo di cominciare ad interrare (con scavi in trincea) già dopo il ponte di via Piatti e quindi rendendo possibile una ricucitura del quartiere come più volte proposto dai cittadini.
Teniamo conto che in questo primo tratto è previsto anche il raddoppio della Bergamo Montello che, se fuori terra, aumenterà l’impatto non solo sui quartieri abitati ma anche sulla villa La Gargana di origine seicentesca con tracce anche medievali. Vincolata come bene ambientale e architettonico, ricca di affreschi e con uno splendido giardino, sarà interessata direttamente dal tracciato ferroviario con la costruzione di barriere fonoassorbenti di altezza di 7 metri.
Se invece che fuori terra la ferrovia venisse interrata come richiesto, in questo tratto, al più si avrebbe una trincea con evidenti riduzioni di impatto e la possibilità di realizzare, nel tratto verso Orio, una fermata alla fiera di Bergamo come previsto nelle pianificazioni territoriali. Questo sarebbe un servizio a tutta la città!
Quindi prende forza la richiesta delle associazioni ambientaliste e dei cittadini di interrare la ferrovia non solo nel tratto che Rfi ha previsto per salvaguardare il vincolo aeroportuale per gli aerei in decollo e atterraggio, ma anche per salvaguardare beni preziosi e risorse irreversibili quali sono l’ambiente, il paesaggio, le visuali da tutelare, la vivibilità dei quartieri attraversati dal tracciato, la cintura verde che il Comune di Bergamo in primis e il Parco dei Colli da anni hanno individuato come area di pregio e tutela ambientale.
Non si tratta di favorire un quartiere, ma di risparmiare le risorse che un’intera città ha da tempo deciso di proteggere e salvaguardare.
Le modifiche richieste possono essere apportate in sede di progetto esecutivo. E’ già successo in altri casi e altri progetti
ferroviari sono stati realizzati interrati con poca spesa in più.
Il progetto della Ferrovia Bergamo Orio nonché il raddoppio Bergamo Montello devono diventare un’occasione di miglioramento della situazione e non di peggioramento. Salvaguardiamo la cintura verde, valorizziamo il paesaggio, le aree agricole e le testimonianze storiche che lo connotano.
Il progetto di RFI distruggerebbe per sempre questi valori… per trasportare qualche sciatore nei 20 giorni di Olimpiadi invernali e fare un servizio alla città e agli aeroporti di Milano.
E’ davvero questo che vogliamo per la nostra città?
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ITALIA NOSTRA – Sezione di Bergamo
CIRCOLO LEGAMBIENTE BERGAMO APS
ASSOCIAZIONE APS COLOGNOLA PER IL SUO FUTURO
ASSOCIAZIONE APS PER IL VILLAGGIO
COMITATO AMBIENTE E SALUTE SAN TOMASO DE’ CALVI
COMITATO DI QUARTIERE DI BOCCALEONE
COMITATO DI QUARTIERE DI CAMPAGNOLA
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Osservazioni al Ministero della Transizione Ecologica presentate dal Comitato di Quartiere di Boccaleone:
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Osservazioni al Ministero della Transizione Ecologica presentate dal Circolo di Legambiente di Bergamo:
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