(15.01.19) Bergamo. Mobilità e sosta auto: la giunta Gori fra demenzialità ed autolesionismo
di Francesco Macario (Bergamo in comune)
Con ben due pagine dedicate domenica 12 gennaio L’Eco di Bergamo ha fatto il punto sulla situazione sosta delle auto in città, il tutto per presentare l’ulteriore giro di vite, economico (tanto per cambiare), sulla questione.
I grandi parcheggi previsti dal Piano Urbano della Mobililtà (PUM), in particolare alla ex Reggiani e a Porta Sud, rimangono una chimera legata ad operazioni di trasformazione urbana di cui non si vede nemmeno l’inizio. In sostanza dei preventivati (o meglio millantati) 3.300 posti auto gli unici realmente in corso di realizzazione operativa, ma sempre con tempi lunghi, sono il discusso parcheggio della Fara e quelli previsti nell’ex area OTE (Corus Life), ma anche in questo caso legati a situazioni critiche (gentrificazione di Città Alta) o alla presenza di infrastrutture attiranti nuovi carichi viabilistici come il palazzetto dello sport, attrezzature sportive e ricreative e varie medie attività commerciali. Parcheggi, questi ultimi, di cui non è chiaro se saranno a sosta libera o a pagamento (vedi l’amara sorpresa che cittadini e pendolari hanno ricevuto con l’apertura dei 312 posti a pagamento dell’ex gasometro in sostituzione dell’area a parcheggio libero della Malpensata che sarà fortemente ridotto, e in parte dedicato ai soli residenti, dopo lo spostamento del mercato del lunedì).
Ora la giunta nel Piano delle Opere Pubbliche (POP) propone di realizzare due nuove strutture radoppiando, con un costo di 2.400.000 euro, i parcheggi di Colognola (vicino al rondò) e di Via Buttaro (parco Goisis), con strutture leggere simili a quelle realizzate nel parcheggio privato P2 a Orio al Serio.
La proposta di realizzare queste opere fortemente impattanti presenta lati assurdi se si pensa che il grande parcheggio della Fiera è oggi completamente inutilizzato, per assenza di eventi, per 300 giorni all’anno, ma rimane altresì indisponibile alla sosta dei pendolari e dei cittadini per scelta dell’Ente Fiera in cui ha una forte influenza l’associazione dei commercianti da sempre contraria a ridurre l’accesso in centro degli autoveicoli. Una associazione così influente che oggi in corrispondenza della fiera non è nemmeno prevista la realizzazione di una fermata del nuovo metrò Montello/Ambivere e nemmeno di quello da Bergamo all’aeroporto di Orio. Siamo veramente oltre il ridicolo.
Comunque i posti auto in Via Buttaro, presso il parco Goisis, sarebbero circa 200, ma quelli esistenti sono già a pagamento in occasione delle partite casalinghe dell’Atalanta, e sembrano sostanzialmente rivolti a servire lo stadio e il nuovo polo del food che Percassi sta realizzando in maniera strisciante sotto le gradinate del nuovo stadio. Inoltre non ne consentirebbe più l’uso come area estiva di aggregazione sociale per Monterosso, quartiere notoriamente sottopotenziato quanto a standard di sosta. Naturalmente l’impatto di questa struttura posta in un’area pedecollinare e presso il parco Goisis è tutto da valutare e sembra assai problematico.
Il parcheggio di Colognola prevede la realizzazione di un centinaio di posti auto, che però presentano la criticità di trovarsi in un ambito residenziale ed esattamente sotto la rotta di decollo degli aerei di Orio al Serio. Questo ampliamento risponde parzialmente alla necessità di creare parcheggi di interscambio in corrispondenza del tratto urbano di arrivo in città della bretella di collegamento della ventilata nuova autostrada Bergamo-Treviglio. Infatti mentre l’amministrazione attiva ogni possibile iniziativa per disincentivare l’ingresso delle auto in città, in particolare colpendo economicamente con il pedaggi alla sosta i pendolari che dalla provincia accedono alla città, al contempo sponsorizza una nuova autostrada radiale che vi converge da sud-ovest. La contraddizione appare evidente e la soluzone non facile. Da un lato si decide di creare questo parcheggio a Colognola palesemente insufficiente e mal collegato al centro dalla sola linea urbana 6 e dall’altro si spera (sic!) che venga ampliato il parcheggio di Stezzano (oggi in stato di semiabbandono e in un comune che oggi non ha di fatto relazione, se non politica, con il comune di Bergamo) e realizzati altri parcheggi: al rondò di Orio (già oggi megaintasato), a sud di Colognola e alla Grumellina. In ogni caso si scarica un’altra volta il problema della sosta sui quartieri popolari a sud della città che ne risulteranno non solo pesantemente disturbati dai voli aerei, ma anche deliziati dalla presenza di altre migliaia di auto in sosta (oltre a quelle di coloro che vanno a servirsi dell’areoporto) e da un conseguente traffico fortemente inquinante. Affinchè poi questi parcheggi possano veramante contribuire ad una soluzione al problema della mobilità dentro la città garantendo un reale interscambio con la mobilità pubblica, bisognerebbe risolvere le evidenti contraddizioni del trasporto pubblico. Infatti le corse urbano rimangono esclusivamente convergenti su Porta Nuova (non esistono corse di circonvallazione del centro o che colleghino tra loro i paesi dela cintura di Bergamo), ma soprattutto le tratte sono state allungate assurdamente, per motivi di interesse aziendale di ATB, a servire tutta la grande Bergamo: da Osio a Villa di Serio e da Ponte San Pietro a Seriate e Albano causando gravi disservizzi e ritardi bibblici. In queste condizioni l’obbligo al parcheggio (che sia a pagamento o meno) e all’uso (comunque oneroso) di mezzi pubblici ineficaci risulta un’ulteriore penalizzazione dei cittadini non residenti a Bergamo, ma che sono obbligati ad accedervi per lavoro, studio o accesso ai servizzi.
In questo contesto l’amministrazione ha annunciato l’introduzione (promessa ai residenti cittadini in campagna elettorale) del disco orario per i non residenti anche nei quartieri preriferici. L’intento dichiarato è quello di colpire proprietari dei 65.000 autoveicoli che affluiscono ogni giorno in città e in particolare chi lavora in centro e parcheggia in periferia; i residenti infatti saranno dotati di un tagliando che consentirà loro la sosta 24 ore su 24. Si tratta di un altro giro di vite dopo la discussa introduzione della sosta a pagamento in centro anche nei giorni festivi e del pass a pagamento per la sosta degli stessi residenti.
In sostanza a fronte dell’incapacità manifesta di risolvere equamente (ed intelligentemente) i problemi, la sciagurata giunta Gori compie un altro passo verso la città delle diseguaglianze. Diseguaglianze in questo caso tra residenti e non residenti. Con un disincentivo peraltro puramente economico e quindi discriminante, tra ricchi che possono permettersi di pagare e andare in centro con la loro auto e poveri che questo “lusso” non se lo potranno permettere. E’ in questo modo indecente che si pensa di rispondere alle motivate richieste di riduzione del traffico e delle emissioni avanzate dalla società civile e dai nuovi movimenti ambientalisti?
I leghisti si stanno già fregando le mani e calcolando come capitalizzare elettoralmente nella Grande Bergamo e nelle valli la miope scelta di Gori. E poi i soloni urbani staranno li a chiedersi, replicando il solito psicodramma, come mai la Lega riesce ad ottenere il consenso dei cittadini del resto della provincia…. (Francesco Macario, Bergamo, 15.01.2020)
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