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Bergamo in Comune | Novembre 22, 2024

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DOLLARO, NATO, CINA-RUSSIA, EUROPA ED UCRAINA

DOLLARO, NATO, CINA-RUSSIA, EUROPA ED UCRAINA

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Trentatreesima parte – La nuova banca di sviluppo dei BRICS e il loro nuovo sistema di pagamenti internazionali.

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Nel presso che totale silenzio del MinCulPop mediatico nostrano si continuano a svolgere incontri tra i Paesi che aderiscono ai BRICS insieme a quelli che stanno presentando domande di adesione e il volume di interscambi dei paesi dei BRICS ha ormai superato quello del G7, che ha sempre affermato di ricevere la sua investitura a gruppo guida della politica e della economia mondiale dall’avere sempre avuto, fino a ieri, il predominio economico e politico sulla massa dei terron… Oops!… sui Paesi del cosiddetto Terzo Mondo.

Questo superamento economico sul G7 rende evidente come lo scontro globale in atto (o Terza Guerra Mondiale a pezzetti, che dir si voglia) sia sempre più una guerra di usura tra Fondo Monetario Internazionale (o economia/finanza basate su US Dollar) e la nuova banca dei Brics che viene sviluppata a partire dalle valute locali.

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Le contromosse attuate dal capitale occidentale con la guerra in Ucraina e le tensioni intorno a Formosa si sono dimostrate completamente inefficienti ed hanno anzi scatenato un ulteriore componente della guerra mondiale a pezzetti, componente che vede un signore della guerra mediorientale agire in un modo completamente autonomo, certo che, qualsiasi crimine commetta, il cosiddetto Occidente sarà sempre comunque obbligato a sostenerlo.

Un cedimento del bastione israeliano contro le orde beduin… Oops!… i popoli del Medio Oriente comporterebbe, infatti, il passaggio completo di questa regione agli “altri” e, soprattutto, il tracollo del mercato dell’energia basato su US Dollar, che comunque sta già scricchiolando parecchio.

L’incubo peggiore a Washington è rappresentato dalle azioni autonome del signore della guerra: ti diamo tutto quello che vuoi in termini di armamenti e di “pompaggio” della tua economia, molto seriamente danneggiata da un anno di guerra, ma tu non fare per nessun motivo una azione che potrebbe portare al blocco dello stretto di Hormuz; altrimenti Vladimiro ed il Venezuela diventerebbero i dominatori del mercato energetico globale.

Continua pure con gli assassini degli avversari e dei loro comandanti (dopotutto questa è una attività storicamente molto praticata dall’Occidente, basta pensare a Rosa Luxemburg, a Giacomo Matteotti, all’ammiraglio Yamamoto, al congolese Lumumba, a Martin Luther King, ai Kennedy, ad Allende, etc. etc.), bombarda pure Gaza, il Libano e la Siria, ma lascia stare Hormuz.

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In ogni modo stiamo assistendo ad un cambiamento nel comportamento degli apparati occidentali: l’elogio del cosiddetto “libero mercato” è quasi completamente scomparso, possiamo vederlo solo in alcuni articoli relegati nelle pagine economiche dei maggiori quotidiani dove appaiono essere più un riflesso pavloviano del passato che una linea strategica per il futuro.

Oltre a questo, abbiamo assistito alla iniziativa di un vecchio banchiere che fu molto importante e fanatico interventista nella guerra in Ucraina, il quale, dopo essere pure stato il liquidatore dello Stato pubblico investitore con le privatizzazioni decise durante una crociera sullo yacht personale della regina Elisabetta, si è ora messo a richiedere un piano quinquennale in stile Leonid Breznev.

Ovviamente non lo ha chiamato così, lo ha chiamato “Eurobond”.

Questi dovrebbero servire a finanziare piani di sviluppo decisi da UE e BCE e, soprattutto, spazzare via ogni tentativo dei singoli Stati della UE di dotarsi di mezzi finanziari propri.

I popoli d’Europa in questo piano quinquennale semplicemente non esistono.

Non sembrerebbe essere una ammissione di avere sbagliato e di dovere rimediare, sembra più un tentativo di volere puntellare una linea strategico/economica completamente sballata che è perdente.

Ed infatti le cosiddette autorità della UE continuano a proclamare la necessità della guerra in Ucraina e a ricevere con tutti gli onori il Van Thieu di Kiev (che si guarda bene dall’indire elezioni), senza neanche accorgersi che nessuno nemmeno chiede loro la loro opinione e che la partita grossa si sta spostando verso l’Asia dove stanno rovinando le loro relazioni con la Cina.

Queste ultime sono a dire poco molto più importanti del piano quinquen… Oops! Di nuovo… degli Eurobond di un vecchio banchiere che passerà alla storia per i disastri che ha fatto e non certo per non ben identificabili meriti.

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Da ultimo, prima di farvi leggere le traduzioni di alcune notizie comparse sulla stampa di oltre-cortina, segnaliamo che sulla stampa russa stanno comparendo articoli che appaiono essere un preliminare di trattativa per chiudere la partita in Ucraina (fatevi la VPN se li volete leggere).

https://www.rt.com/russia/605836-putin-russia-west-countries/

Ad esempio viene dichiarato esplicitamente che:

“Oggi, Mosca riconosce che un numero significativo di Ucraini ha votato per l’attuale governo, si considera Ucraino e non vuole vedere un futuro con la Russia. In questo modo, il Cremlino riconosce l’esistenza dello Stato dell’Ucraina. Quando l’Occidente promuove la narrativa secondo cui Mosca vuole distruggere l’Ucraina come Stato, questa è un’evidente menzogna ed è una narrativa che consente ai politici occidentali di affermare che, distruggendo l’Ucraina, la Russia aggredirà ulteriormente in Europa, in Polonia e negli Stati baltici”.

Ed inoltre:

“I combattimenti di oggi chiariscono che l’obiettivo principale delle truppe russe sul terreno è raggiungere i confini amministrativi delle regioni di Donetsk e Lugansk e la liberazione delle regioni di Donetsk e Lugansk e della Novorossiya. Si può presumere che la Novorossiya sia solo una parte delle regioni di Kherson e Zaporozhye. Il problema principale per la Russia è il collegamento terrestre con la Crimea”.

Piuttosto chiaro.

Sembrerebbe proprio trattarsi di messaggi preliminari ad eventuali trattative: “Va bene. L’Ucraina resterà come Stato sovrano, il Donbass e la Novorossiya sono roba nostra, come la Crimea, e di Odessa ed Harkov parleremo nel corso delle trattative”.

Ovviamente non siamo noi che decidiamo gli sviluppi futuri, ma questi messaggi li abbiamo letti in chiaro.

Non siamo ottimisti per questo, la direzione della UE risulta essere completamente estranea ai popoli e pretende sempre più soldi per finanziare una delle due parti in guerra, il signore della guerra mediorientale è semplicemente pericolosissimo e non prevedibile ed il rapporto tra USA e Cina sta diventando sempre più conflittuale, al punto da rischiare di far diventare l’Ucraina e Gaza/Libano conflitti secondari.

Possiamo solo sperare che a Pechino conoscano bene il detto di Sun Tzu che “la vittoria più grande è quella che si ottiene senza combattere”, ma, vista la pessima qualità delle “elites” occidentali, può darsi che questo non basti.

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Ma ora vi lasciamo leggere un paio di notizie circa il nuovo sistema di pagamento e di carte di credito dei BRICS.

Non nascondiamo l’auspicio che ci sia una qualche banca nostrana che decida di introdurlo anche in Italia, ci faremmo un pensierino…

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Bergamo, 18.X.2024

Marco Brusa

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https://sputnikglobe.com/20241018/brics-new-development-bank-has-solid-future-with-dozens-of-countries-clamoring-to-get-on-board-1120592376.html

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La nuova banca di sviluppo dei BRICS “ha un futuro solido” con “dozzine di paesi che chiedono a gran voce di salire a bordo”.

La Nuova Banca di Sviluppo (NDB), istituita dai BRICS e precedentemente nota come Banca di Sviluppo BRICS, dovrebbe diventare il principale investitore per il Sud del mondo, ha detto il presidente russo Vladimir Putin nel suo discorso al BRICS Business Forum di Mosca.

Le richieste di entità come la NDB sembrano ovvie, con l’analista finanziario senior, Paul Goncharoff  (direttore generale della società di consulenza Goncharoff LLC), che osserva che “gran parte del mondo è davvero a un punto di svolta in termini di sviluppo geo-economico e opportunità per un commercio senza restrizioni”.

“Questo è reso ancora più chiaro se confrontato con le richieste sempre più politicizzate fatte dagli emittenti tradizionali di credito globale, le cui richieste sono ben lontane dalle esigenze e dai requisiti dei Paesi che cercano finanziamenti in valute dal comportamento ragionevole”.

In sostanza, NDB sarà in grado di fornire assistenza ai paesi sotto forma di finanziamenti per vari progetti “senza il bagaglio di interventi e sanzioni politiche indesiderate ed inutili”, spiega l’analista.

“La NDB sin dal suo inizio nel 2015 è cresciuta lentamente, ma costantemente, a causa dell’intento con cui è stata creata, che è quello di mantenere le basi del finanziamento senza la politicizzazione o l’utilizzo come una arma dei prestiti in gioco, e con l’aumento dell’uso delle valute nazionali invece delle ‘tre grandi’” (US Dollar, Euro e Sterlina – NdR), osserva Goncharoff.

Pertanto, ciò che rende la NDB più attraente di entità come la Banca Mondiale o il Fondo Monetario Internazionale agli occhi di molti paesi è il fatto che la banca fondata dai BRIC (senza la “S”, al momento della fondazione il Sudafrica non aderiva ancora) non richiede ai suoi clienti di aderire rigorosamente a “specifiche posizioni politiche per qualificarsi per il finanziamento”.

Questa qualità della NDB, suggerisce Goncharoff, “consente l’attività pragmatica e seria di ottenere progetti finanziati e completi senza interventi politici di distrazione e per mezzo di valute che favoriscono il libero scambio”.

“E’ così semplice: in confronto, la NDB ha tutti gli ingredienti per fare un’enorme differenza positiva per molte delle economie in crescita del mondo, senza caricarle di questioni che semplicemente non sono prioritarie per loro a livello locale.

Questo concetto ha un futuro solido e non sorprende che decine di paesi stiano chiedendo a gran voce di salire a bordo”, osserva.

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https://t.me/AussieCossack/24556

Participanti al “Business Forum” dei BRICS rIcevono carte di credito dimostrative del futuro sistema di pagamento “BRICS Pay”.

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https://t.me/AussieCossack/24610

I partecipanti al BRICS Business Forum provano il nuovo sistema di pagamento “BRICS Pay”.

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http://www.bergamoincomune.it/dollaro-nato-cina-russia-europa-ed-ucraina-35/

http://www.bergamoincomune.it/dollaro-nato-cina-russia-europa-ucraina-e-palestina-2/

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