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Bergamo in Comune | Novembre 22, 2024

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BASTA SCEMPIAGGINI (*)

BASTA SCEMPIAGGINI (*)

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Il signor Sindaco Gori in dieci anni ha solo liberalizzato il mercato della casa sponsorizzando gli affitti brevi (B&B et similia) che oggi in città ufficialmente sono milleduecento (più quelli illegali che eludono le tasse).

Solo nell’ultimo anno, quello di città della Cultura, gli affitti brevi alla luce del sole sono aumentati del 40%. In dieci anni l’amministrazione comunale non ha fatto assolutamente nulla per mitigare o governare questo fenomeno, non osando interferire con il mercato.

Risultato il costo dell’affitto della casa per i lavoratori e i giovani è esploso in termini economici (anche più di mille euro mensili per appartamenti di 90 mq) e si è ridotta l’offerta nel settore dell’affitto normale (4+4) preferendo i proprietari guadagnare di più trasformando gli alloggi in B&B (pagando tra l’altro sino a oggi una cedolare secca fissa del 21%).

Così è avvenuta la gentrificazione di intere parti della città a iniziare da Città Alta e la crescita speculativa dei valori degli immobili.

Le conseguenze sociali sono state rilevate dai dati ISTAT: l’8% della popolazione più ricca si è ulteriormente arricchita e detiene beni pari a quelli del 75% della parte di popolazione meno ricca.

Il signor Sindaco Gori ha spesso indicato il fenomeno degli affitti brevi come un fattore positivo e di successo della città, la signora Carnevali lo segue e parla di un aumento del gradimento di Bergamo per gli investitori e gli speculatori.

Infatti ci tiene a sottolineare che Bergamo, insieme a Milano, si trova oggi in cima alla classifica delle città più attrattive per il mercato immobiliare: a dirlo è il “Market appeal index” elaborato da Immobiliare.it insights.

L’indice fornisce, per la prima volta, l’appetibilità del settore, in due diverse classifiche dedicate alle dodici grandi città e a tutti gli altri capoluoghi di provincia.

Esprime un punteggio di attrattività del mercato immobiliare, da 1 a 100, attraverso i volumi di offerta, le ricerche e i contatti ricevuti per gli annunci, ordinando tutti i capoluoghi di provincia dal mercato più attrattivo a quello meno attrattivo.

Quello di Bergamo è 97, secondo solo al capoluogo della Lombardia, staccato di soli 3 punti.

La signora Carnevali infatti valuta un fatto positivo l’incremento del valore degli immobili dei cittadini bergamaschi prendendo atto però che dall’altra parte “potrebbe (ma è già così ???) rappresentare un rischio per l’esclusione dal mercato della casa di tutte quelle persone – la cosiddetta fascia grigia – che, per reddito troppo alto, non possono accedere alle graduatorie delle case popolari, e, per reddito troppo basso, non riescono ad accedere facilmente al mercato libero, e di conseguenza faticano a raggiungere la propria emancipazione abitativa”, in sostanza ammette che i lavoratori a reddito fisso oggi a Bergamo non possono più affittare una casa.

Siamo certi che coloro che non trovano, già da tempo, casa in città e nell’hinterland saranno orgogliosi di questi risultati raggiunti in 10 anni di politiche sbagliate da Gori

Ora la candidata sindaca del centrosinistra signora Carnevali, assieme all’assessore arch. Valesini (il massino responsabile con le sue politiche iperliberiste di questa situazione) resasi conto della difficoltà creata a lavoratori, pubblici dipendenti e giovani, senza proferire nessuna autocritica, propone di investire nei prossini cinque anni cinque milioni di euro di soldi dei cittadini, cioè pubblici, per mitigare questa situazione e tramite l’Housing Sociale (affitti a canone moderato) erogati per correggete il tiro e consentire ai ceti medi e ai lavoratori di rimanere in città.

L’obiettivo nell’arco dei cinque anni, la stipula di cinquecento contratti, cento all’anno, a canone concordato, da sottoscrivere tra proprietari e inquilini. Un investimento di diecimila euro ad appartamento.

I proprietari saranno sicuramente contenti.

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Ovviamente nella proposta non vi è traccia dei circa duecentocinquanta alloggi comunali vuoti (L’ALER a Bergamo ne ha ben altri cinquecento sfitti).

Alloggi su cui non si è stato speso un soldo e che quindi non sono stati assegnati e rimangono vuoti.

I motivi addotti sono sempre stati di carattere economico, ma per l’Housing Sociale si trovano oggi ben cinque milioni di euro.

In sostanza si riattano e assegnano a Bergamo poche decine di alloggi sociali l’anno a fronte di oltre mille famiglie impoverite che avrebbero diritto a vedersi assegnare quelle case.

Famiglie e persone che finiscono spesso per dormire in macchina, in strada o in stazione, si calcola che oggi a Bergamo (che ha 120.000 abitanti) vi siano circa mille persone che dormono senza una casa.

Ma su questo la signora candidata nulla ha detto o proposto.

Sulle dichiarazioni di arch. Valesini che parla di uno “sforzo in più, metterci risorse nostre (cioè soldi pubblici), all’altezza del fenomeno” gli va ricordato che lui è stato per un decennio il fautore dell’ideologia che il privato risolve tutto.

Forse se ne è dimenticato e pare sia proprio un problema di memoria perché infatti poi aggiunge che non ricorda: “una misura di questo tipo nella storia dell’amministrazione comunale. In passato si è parlato solo di finanziamenti regionali” dimenticandosi di avere liquidato la “Agenzia per la Casa” voluta dalla giunta Bruni subappaltandola, e di fatto liquidandola, all’associazione Casa Amica (tra l’altro in palese conflitto di interessi).

In sostanza con molta meno spesa pubblica si potrebbero riattare subito una parte consistente dei settecentocinquanta alloggi pubblici oggi vuoti, ma si spenderanno cinque milioni di euro, che finiranno nelle tasche dei soliti privati, per foraggiare di cinquecento alloggi a canone moderato.

Proseguiamo così facciamoci del male….

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https://www.bergamonews.it/2024/02/16/carnevali-500-contratti-daffitto-a-canone-concordato-per-gli-under-35-e-un-investimento-di-5-milioni-di-euro/673910/

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Borgo di Terzo 17-02-2024

Francesco Macario

Presidente di Unione Inquilini di Bergamo

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(*) La parola utilizzata nel testo originale ricevuto in effetti è un poco più forte ma, siccome BergamoinComune viene letto anche da signorine in età da marito e da minorenni in genere, abbiamo preferito edulcorarla.

(**) La foto di copertina rappresenta un’altra delle cosiddette “eccellenze” della “Bergamaschicità” (parole vuote ed unicamente retoriche). La ristrutturazione “PInQua” delle case popolari di piazzale Visconti comporta la realizzazione di un parcheggio interrato e gli alberi del cortile sono diventati “di troppo” e sono stati eliminati. Inutile aver proposto ad un assessore, fautore della “Bergamaschicità”, di prevedere nel nuovo progetto condotti verticali per le radici di nuovi alberi da piantumare: “Ma volete che rinunciamo a dei posti macchina?” è stata la risposta. Roba da ragionieri o geometri diplomati a fatica…

 

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