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UNA BRUTTA PAURA DA TEL AVIV
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Oggi è il Giorno dei Morti e una lettura a proposito del mortifero integralismo religioso (a qualsiasi religione dichiari di appartenere) ci sta proprio.
Prendiamo un articolo scritto proprio oggi da un laico israeliano che scrive sul quotidiano “liberal” Haaretz (La Terra) e che parla della brutta paura che le componenti laiche della società israeliana hanno oggi a riguardo dell’integralismo religioso ebraico.
Queste componenti laiche, di cui il giornale Haaretz è un portavoce, sono “molto critiche” nei confronti del governo di Netanyahu”, si oppongono al mantenimento del dominio dello Stato di Israele su Cisgiordania e Gaza e sostengono costantemente le iniziative di pace.
Sono favorevoli ad una soluzione del tipo “terra in cambio di pace”, vale a dire alla costituzione di due Stati sovrani con ridefinizione dei confini (necessariamente a favore dei Palestinesi) e accordi commerciali per rendere accessibile l’intero Medio Oriente ai prodotti industriali israeliani (produzione israeliana e rete commerciale palestinese).
Si tratta, in breve, delle posizioni politiche dell’ex-Primo Ministro israeliano Yitzhak Rabin che, non dimentichiamolo, è stato assassinato proprio da un integralista ebraico (legato al Shin Bet, servizi segreti) una trentina di anni fa, dopo gli Accordi di Oslo mentre partecipava ad una manifestazione dal titolo “Sì alla pace, no alla violenza”.
Inutile dire che queste posizioni politiche sono messe in minoranza con tutti i mezzi, leciti ed illeciti, nell’odierno israele.
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