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UNA BRUTTA VITA
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Ve lo ricordate Gianpaolo Bellavita l’ex commercialista di Martinengo con studio in viale Vittorio Emanuele a Bergamo ed ex assessore provinciale al Bilancio in quota Forza Italia dal 1999 al 2004.
Quello che per prima Rifondazione accusò di essere un truffatore?
Quello che comprava biciclette cinesi come assessore da una sua ditta che gestiva come imprenditore?
Be pare che l’onestà non sia stata proprio la sua principale qualità.
Infatti Gianpaolo e Stefania Bellavita avrebbero “sfruttato” un’azienda di detergenti della provincia di Siracusa per intascare una parte dei finanziamenti agevolati concessi dalla UE.
I due fratelli, inoltre, sarebbero state le menti di una fitta rete di società cosiddette “cartiere”, cioè create fittiziamente per evadere l’Iva.
Per questo gli è stata comminata una condanna pesantissima essendo, con la sorella, accusati a vario titolo di truffa ai danni dell’Unione europea, di fatturazioni false e altri reati minori: 14 anni per lui, 12 per lei.
Bellavita è stato inoltre condannato ad una provvisionale non meno pesante: dovrà versare 5 milioni all’Agenzia delle Entrate, un milione e mezzo al ministero per lo Sviluppo economico e 100 mila euro ad Alba Gambirasio, sua ex compagna di partita, dalla quale era partita la denuncia che ha originato l’inchiesta.
Bellavita per sfuggire alla condanna ha pensato bene di fuggire in Romania dandosi latitante nel 2011 dove si era rifatto una vita fino all’arresto e l’estradizione, il 24 gennaio 2022.
Ora è in carcere a Viterbo: deve scontare un cumulo di condanne per 19 anni, 8 mesi e 11 giorni per reati per lo più fiscali.
Ha 66 anni e li avrà scontati a 84 anni.
Ora avete un quadro chiaro di che pasta erano era alcuni amministratori selezionati dal centrodestra per amministrare la Bergamasca.
Bellavita era stato scelto per fare l’assessore provinciale al Bilancio!
Gente cha amministrava ai tempi della giunta Veneziani quella che ha deciso la Tangenziale Est (detta tangenziale Percassi), il Park della Fara e l’acquisto bidone del Palatenda di Venezia, che hanno creato l’enorme debito a carico del comune (cioè dei cittadini di Bergamo) per realizzare una struttura gestita da un ente privato come la Fiera.
Tutte eredità che pesano ancora (economicamente e ambientalmente) sui cittadini di Bergamo.
Eccetto la tangenziale est che la giunta Bruni ha avuto il coraggio di cancellare, se no a questo punto la città avrebbe consegnato i libri contabili in tribunale per fallimento.
Si sa gli Italiani hanno la memoria corta, quindi è bene rammentargli certe cose.
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Bergamo, 01 novembre 2023
Francesco Macario – Ex-assessore all’Edilizia Privata nella Giunta Bruni
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