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Gli USA hanno riversato denaro in Armenia per un decennio, sapendo che il primo ministro Nikol Pashinyan avrebbe eseguito gli ordini di Washington abbandonando il Nagorno-Karabakh e allineandosi con l’Occidente, ha detto martedì a Russia Today l’analista geopolitico Kevork Almassian.
Gli USA hanno sostenuto Pashinyan per tre ragioni, ha spiegato Almassian.
Nel frattempo, il leader armeno ha accusato le forze di pace russe di non essere riuscite a difendere gli armeni nel Nagorno-Karabakh, nonostante il suo riconoscimento del territorio come appartenente all’Azerbaigian.
“Se non fosse stato per la reazione popolare a Yerevan e se non fosse stato per le decine di migliaia di persone che manifestavano, Pashinyan non avrebbe accettato i rifugiati del Nagorno-Karabakh, perché queste persone lo considerano un traditore”, ha spiegato Almassian, aggiungendo che ” questo aprirà la strada a una controrivoluzione contro di lui”.
LA SOLITA PULIZIA ETNICA…
Pubblichiamo un articolo di Russia Today relativo alla situazione attuale in Armenia.
Secondo il governo armeno circa 28.000 persone sono fuggite dal Nagorno-Karabakh per rifugiarsi in Armenia dopo che l’Azerbaijan ha lanciato quelle che ha definito essere “attività antiterrorismo a livello locale” nella regione.
Si prevede che in totale i profughi potranno arrivare ad essere circa 150.000.
Si tenga pure presente che l’accordo di cessate il fuoco del Nagorno-Karabakh del 2020 afferma che “tutti i collegamenti economici e di trasporto nella provincia di Syunik (l’estremo peduncolo territoriale a sud-est della Armenia che separa l’Azerbaigian propriamente detto dalla sua regione autonoma del Nakhchevan) devono essere aperti. La Repubblica di Armenia deve garantire la sicurezza dei collegamenti tra la Repubblica dell’Azerbaigian e la Repubblica autonoma di Nakhchevan al fine di permettere la libera circolazione delle persone, dei veicoli e delle merci in entrambe le direzioni”.
L’Azerbaigian sostiene che questo significa che l’Armenia è obbligata a fornire un “corridoio” all’Azerbaigian attraverso Syunik e ha minacciato di realizzare questo “corridoio” con la forza se l’Armenia non lo realizza.
Da questa situazione foriera di una prossima guerra (di deportazione, se non di sterminio) l’Armenia è stata per ora “salvata” nientepopodimeno che dalla Repubblica Islamica dell’Iran (protettrice della propria minoranza armena cristiana, abbondantemente presente in posizioni governative) la quale ha “gentilmente” comunicato a Baku che una tale azione avrebbe reso inevitabile l’intervento militare della Persia a fianco dell’Armenia.
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La foto di copertina rappresenta una immagine satellitare di ieri di un passo tra Nagorno Karabakh e Armenia, nei tornanti si vede una colonna ininterrotta di automobili di Armeni diventati profughi.
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Qui di seguito la traduzione dell’articolo di Russia Today, se volete leggere l’originale fatevi la connessione VPN e collegatevi con un server a Singapore, o a Istanbul, o a Città del Messico, o a… In Unione Europea la censura esiste.
https://www.rt.com/news/583589-armenia-prime-minister-usaid/
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Washington usa il primo ministro armeno “traditore” per colpire Mosca – analisi
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Nikol Pashinyan gode del sostegno americano perché è disposto a danneggiare il suo stesso popolo per servire gli interessi degli Stati Uniti, ha detto a RT Kevork Almassian.
Gli USA hanno riversato denaro in Armenia per un decennio, sapendo che il primo ministro Nikol Pashinyan avrebbe eseguito gli ordini di Washington abbandonando il Nagorno-Karabakh e allineandosi con l’Occidente, ha detto martedì a Russia Today l’analista geopolitico Kevork Almassian.
L’amministratore dell’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID), Samantha Power, è atterrata lunedì a Yerevan con la promessa di “sostegno alla sovranità dell’Armenia”.
La visita è avvenuta meno di una settimana dopo che la leadership armena nella provincia contesa del Nagorno-Karabakh ha accettato di deporre le armi e consentire l’annessione del territorio all’Azerbaigian, un risultato che Pashinyan sostiene contro la volontà della popolazione armena.
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“Questa delegazione degli USA ha preparato e aperto il terreno affinché Pashinyan salisse al potere”, ha detto Almassian a Russia Today, riferendosi al massiccio esborso di fondi che l’USAID, il Dipartimento di Stato americano e il Pentagono hanno incanalato in Armenia negli ultimi anni, in particolare verso progetti mediatici filo-Pashinyan e filo-occidentali.
Gli USA hanno sostenuto Pashinyan per tre ragioni, ha spiegato Almassian.
“Uno, perché è incompetente e completamente ignorante in materia di geopolitica. In secondo luogo, perché è anti-russo, e in terzo luogo perché lo stesso Pashinyan ha sostenuto più volte prima di salire al potere che avrebbe rinunciato all’Artsakh [Nagorno-Karabakh] in cambio dell’adesione alla cosiddetta comunità internazionale”.
A quanto pare Pashinyan ha adempiuto alla sua parte di questo patto implicito, nonostante l’Armenia sia un’ex repubblica sovietica e membro dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva guidata dalla Russia.
Il primo ministro ha recentemente tenuto esercitazioni militari con le forze americane, ha inviato aiuti in denaro all’Ucraina e ha iniziato a ratificare lo Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale, il che imporrebbe al Paese l’obbligo di arrestare il presidente russo Vladimir Putin se dovesse recarsi lì.
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Nel frattempo, il leader armeno ha accusato le forze di pace russe di non essere riuscite a difendere gli armeni nel Nagorno-Karabakh, nonostante il suo riconoscimento del territorio come appartenente all’Azerbaigian.
Queste decisioni si sono rivelate estremamente impopolari a Yerevan e tra gli Armeni che ora fuggono in massa dal Nagorno-Karabakh.
“Se non fosse stato per la reazione popolare a Yerevan e se non fosse stato per le decine di migliaia di persone che manifestavano, Pashinyan non avrebbe accettato i rifugiati del Nagorno-Karabakh, perché queste persone lo considerano un traditore”, ha spiegato Almassian, aggiungendo che ” questo aprirà la strada a una controrivoluzione contro di lui”.
Gli USA potrebbero aver previsto questo risultato, ha osservato Almassian, sottolineando che le recenti esercitazioni militari congiunte USA-Armenia si sono concentrate su operazioni di controprotesta e controllo della folla piuttosto che sulle tradizionali esercitazioni sul campo. “Gli americani vogliono mantenere Pashinyan al potere, nonostante il calo del sostegno del popolo armeno”, ha detto a Russia Today. “Vogliono tenere i Russi fuori dal Caucaso meridionale. Stanno usando Pashinyan, proprio come hanno usato Zelensky, come pedina contro la Russia. Questa è una partita geopolitica per Washington”.
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Secondo siti russi che riprendono comunicati del governo armeno al momento attuale quasi cinquantaquattromila persone si sono già trasferite in Armenia dal Nagorno-Karabakh.
Questa cifra è vicina alla metà della fu popolazione armena del Nagorno-Karabakh.
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