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Bergamo in Comune | Novembre 25, 2024

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NON C’È SOLO TINTINNIO DI SCIABOLE

NON C’È SOLO TINTINNIO DI SCIABOLE

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Nella più totale ignavia del MinCulPop (sistema mediatico) nostrano si è tenuto alla Sapienza di Roma il “Seminario Cina-Europa sui diritti umani”.

Si tratta di una iniziativa a margine della Nuova Via della Seta che, anche se in teoria già esistente, ha acquisito importanza ai tempi della firma del Memorandum Italia-Cina (che non contiene nulla oltre a genericità e a molto più importanti potenzialità), prima del quale è noto che si è, più o meno, svolto questo colloquio tra Italiani e Cinesi.

Italia: “E voi? A diritti umani come siete messi?”.

Cina: “??? Potete ripetere? A diritti… Che? Noi ci occupiamo solo di armonia”.

Italia: “Ah! E secondo voi è possibile ottenere l’armonia senza diritti umani?”.

Cina: “Glom!… Non possiamo perdere la faccia… Ci date una mano voi?”.

Ed è andata a finire che nelle pappardellate per la stampa di Xi, oltre al panegirico della civiltà italiana erede di quella romana ed importantissima per comprendere la Civiltà Occidentale dalla prospettiva cinese (ha detto esattamente le stesse cose in SudAfrica a proposito della “Civiltà Africana” e dell’importanza del SudAfrica in essa; deve avere un testo standard da adattare alle situazioni e ai luoghi), sono state inserite parti in cui la Cina ha ringraziato pubblicamente l’Italia per averle rimarcato l’importanza dei diritti umani nello sviluppo in armonia.

C’è comunque del vero in questa buona opinione che i Cinesi hanno dell’Italia, mentre detestano dal profondo gli AngloSassoni in genere: noi gli abbiamo mandato prodotti “made in Rome” (quando un vaso di vetro romano è stato scoperto da un archeologo in Giappone si sono messi subito a litigare con i Coreani, che di vasi romani ne hanno trovata una dozzina, perché per i Giapunàt questo dimostra che la Via della Seta arrivava in Giappone e non finiva in Corea…), Marco Polo e Matteo Ricci; gli AngloSassoni gli hanno mandato l’oppio, le cannoniere e le truppe coloniali…

Mai parlare male dell’Italia e degli Italiani.

In giro per il mondo, e per i Cinesi in particolare, noi siamo “the engineers”: quelli che risolvono i problemi e che non hanno bisogno di consultare la direzione per decidere cosa fare.

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https://www.governo.it/sites/governo.it/files/Memorandum_Italia-Cina_IT.pdf

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Non sia mai detto che i Cinesi possano perdere la faccia.

Se un argomento non è stato adeguatamente considerato prima, deve diventare uno dei principali dopo.

E questo non per fare finta, ma per farlo sul serio e diventare i primi della classe; meglio se potenziando iniziative minori già esistenti, così si può dire: “lo stavamo facendo già”.

Per cui, dopo la “figuraccia” fatta a Roma nel 2018, si deve rimediare, studiare bene l’argomento al massimo livello e ascoltare tutto quanto si dice in giro per il mondo secondo il ben noto principio: “Ascoltali tutti e poi fai di testa tua”.

(Porco boia! È un principio occidentale… Va be’! Fa niente! – Si sono detti i saggi Cinesi – Lo assorbiamo e lo iscriviamo nella Saggezza Orientale!).

E ci siamo ritrovati con questo seminario universitario a Roma di cui la stampa cinese parla con compiacimento mentre il MinCulPop nostrano, tutto preso dalla propaganda bellica e dall’ “ammazzateli tutti!”, tace.

Diamo la parola al Quotidiano del Popolo di Pechino (Global Times sul WEB).

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https://www.globaltimes.cn/page/202309/1298557.shtml

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SEMINARIO CINA-EUROPA SUI DIRITTI UMANI PER DISSIPARE I MALINTESI

Gli studiosi esprimono preoccupazione per la “militarizzazione” dei diritti umani

Di Liu Xin e Fan Lingzhi a Roma – 20 settembre 2023

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Museo della tortura della fortezza di San Leo (Montefeltro)

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Il seminario, dal tema “Modernizzazione e diversità dei diritti umani tra le civiltà”, è stato organizzato il 20 settembre 2023 dalla China Society for Human Rights Studies (CSHRS) e dalla facoltà di Giurisprudenza dell’Università La Sapienza di Roma.

Studiosi e politici provenienti dalla Cina e dall’Europa si sono riuniti mercoledì a Roma, in Italia, per discutere questioni importanti nel campo dei diritti umani e hanno espresso le loro preoccupazioni per l’allarmante tendenza di alcuni Paesi ad armare e a politicizzare i diritti umani; hanno chiesto sforzi congiunti per promuovere principi e regole globali dei diritti umani attraverso la cooperazione e il dialogo.

Più di centoquaranta studiosi provenienti da quindici paesi hanno partecipato al seminario Cina-Europa sui diritti umani del 2023.

Il seminario, sul tema “Modernizzazione e diversità dei diritti umani tra le civiltà”, è stato tenuto dalla China Society for Human Rights Studies (CSHRS) e dalla facoltà di Giurisprudenza dell’Università La Sapienza di Roma.

C’è stata grande attesa per il seminario di quest’anno, hanno detto gli analisti cinesi, poiché vi è la necessità di promuovere la comunicazione nei campi dei diritti umani e dissipare i malintesi: molte persone in Europa vengono fuorviate dalla disinformazione diffusa da alcuni media occidentali e da forze anti-cinesi, in particolare per quanto riguarda la situazione dei diritti umani in Cina.

Il mondo è entrato in una nuova fase turbolenta e la gestione globale dei diritti umani sta affrontando gravi minacce con problemi radicati, tra cui guerra, fame e terrorismo che rimangono irrisolti, ha detto il sig. Baimachilin, vice presidente del Comitato permanente del 13° Congresso nazionale del popolo (NPC) e presidente della Società cinese per gli studi sui diritti umani, al seminario di mercoledì scorso.

Il sig. Baimachilin ha continuato dicendo che nuovi problemi, come il mostrare una mentalità da Guerra Fredda, l’egemonismo, le sanzioni unilaterali e la militarizzazione dei diritti umani, comportano impatti gravi sulla gestione globale dei diritti umani ed ha chiesto sforzi congiunti per promuovere uno sviluppo positivo di questa attraverso la cooperazione, per raggiungere uno sviluppo complessivo dell’umanità nel processo di modernizzazione e per imparare gli uni dagli altri considerando le diverse civiltà.

Roma non è stata costruita in un giorno e lo sviluppo dei diritti umani non può essere completato in una notte ed ha bisogno di sforzi persistenti, ha detto il sig. Baimachilin, invitando gli ospiti stranieri a visitare la Cina e a dare un’occhiata più da vicino allo sviluppo dei diritti umani là.

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Pubblica gogna conservata nel forte di San Giovanni a Finalborgo (SV)

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Lord Neil Davidson, membro della Camera dei Lord e parlamentare del Partito Laburista del Regno Unito, ha partecipato al seminario di mercoledì in collegamento video e ha affermato che, in questo momento di tensione nelle relazioni internazionali, è evidente che si stiano compiendo vari sforzi per “armare” il dibattito sui diritti umani.

Davidson ha osservato che alcune sezioni dei partiti politici del Regno Unito sono state particolarmente esplicite nel loro uso delle critiche ai diritti umani per attaccare i governi di altri Stati.

“Nel caso del Regno Unito, non è necessario essere cultori dello studio della storia per sapere che l’Impero Britannico è una sequenza di distruzione dei diritti umani dei popoli in tutto il mondo”, ha detto.

Quando si tratta della discussione sui diritti umani e sui diversi approcci adottati dalle diverse società, non vi è alcun beneficio visibile dal pretendere che la propria mentalità sia l’unica, ha detto Davidson.

Ha osservato che le discussioni sui diritti umani con l’obiettivo della comprensione reciproca tra i paesi possono solo servire a migliorare le relazioni.

Ideologie diverse e culture diverse sono un dato di fatto nel mondo di oggi, ma l’idea che la comprensione reciproca possa  rendere il mondo più sicuro per tutti non è certo una proposta controversa.

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Esiste una tendenza allarmante a inquadrare politicamente i diritti umani e alcune persone in Occidente ritengono che, quando la Cina parla di diritti umani, rappresenti una minaccia per i propri valori. Questo non è solo sbagliato, ma anche ideologicamente parziale e fazioso. Ha detto a Global Times.il prof. Zhang Yonghe, membro permanente del consiglio del CSHRS e anche direttore esecutivo dell’Istituto per i diritti umani della Southwest University of Political Science and Law.

Il prof. Zhang ha detto che gli studiosi cinesi e stranieri che discutono dei diritti umani a Roma – un luogo significativo per la civiltà occidentale e una città in cui le culture sono state convergenti e hanno fiorito per molti secoli – aiuteranno molte più persone a comprendere l’essenza dei diritti umani sotto la prospettiva dello sviluppo di tutta l’umanità.

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Diversi studiosi stranieri presenti al forum hanno dichiarato al Global Times che il seminario ha offerto una buona opportunità per la Cina e l’Europa di approfondire la comprensione reciproca su questioni di interesse comune.

“È importante per noi capire di più sulla Cina … Penso che le persone qui abbiano il miglior punto di partenza per buone discussioni sulle situazioni e per ottenere una maggiore comprensione delle reciproche posizioni “, ha detto mercoledì a Global Times il norvegese Thore Vestby, sindaco onorario di Frogn, membro del Parlamento per il Partito Conservatore, oltre che fondatore e presidente dell’Ichi Fund.

“Stanno trovando diversi argomenti per attaccare la Cina e per mantenere il mondo unipolare”, ha detto Vestby, riferendosi ai rapporti dei media occidentali sulla regione autonoma uigura dello Xinjiang in Cina.

Vestby ha detto di aver visitato diversi luoghi nello Xinjiang nel 2019 e quanto ha visto era diverso dalla descrizione nei media occidentali. “Ho visto persone cantare e ballare e tutti erano felici…”, ha detto. “Sono stati molto cordiali e sono venuti a parlare con me.”

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Il seminario Cina-Europa è iniziato nel 2015 e si è tenuto sette volte in varie città della Cina e dell’Europa. Il seminario Cina-Europa 2019 si è tenuto in Austria nel giugno di quell’anno, ma durante la pandemia di COVID-19, l’evento si è tenuto nelle città cinesi con esperti cinesi e stranieri che hanno partecipato di persona e virtualmente.

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