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Bergamo in Comune | Novembre 22, 2024

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B&B, CITTÂ ALTA E CENTRO PIACENTINIANO

B&B, CITTÂ ALTA E CENTRO PIACENTINIANO

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A proposito di recenti notizie pubblicate dal sistema mediatico locale relative a Bergamo “città turistica” e al voler scopiazzare Firenze nel campo degli affitti brevi, abbiamo ricevuto un contributo dell’ex-Assessore all’Edilizia Privata della Giunta di Roberto Bruni.

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Le dichiarazioni del Sindaco di Bergamo sugli affitti brevi sono ridicole.

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Premesso che il cosiddetto B&B era nato come un’ospitalità in famiglia integrativa del reddito, ma è diventato un affare economico: un’attività economica redditizia, se non speculativa, organizzata artigianalmente, ma ormai anche a livelli industriali.

Le affermazioni del Sindaco sono ridicole perchè l’intervento di Firenze non tocca il pregresso degli affitti brevi che già ci sono, e quindi si limita solo a garantire il monopolio sul mercato degli affitti brevi a chi se lo è accaparrato chiudendolo, di fatto, a nuovi investitori magari più competitivi (alla faccia del principio liberista della libera concorrenza).

Chi sarebbe avvantaggiato da questa scelta è, a Firenze come a Bergamo, chi ha investito su questo tipo di turismo.

E sono a livello locale: le famiglie borghesi o benestanti, le banche, la Curia e gli speculatori edilizi (imprese e palazzinari).

Sono la base elettorale urbana del PD (l’unica che gli è rimasta).

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Peccato che il mantenimento di questo status quo impedisca ai lavoratori e agli altri cittadini di potere ormai accedere al mercato della casa o a case in affitto.

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Ovviamente l’attuale Sindaco di Bergamo al contempo si è completamente disimpegnato sul fronte delle case pubbliche, in continuità piena con le politiche attuate dalla precedente giunta di destra.

Ma non solo non ha attuato nessuna politica di ampliamento dello stock immobiliare pubblico, ma addirittura tiene centinaia di alloggi pubblici inagibili, perché non si interessa di ristrutturarli per renderli assegnabili.

E infatti a fronte di un migliaio di domande per un alloggio pubblico quelli messi a disposizione dal comune, e da ALER, sono poche decine.

Inoltre non è stata attuata nessuna politica di ammortamento degli sfratti, nè con interventi economici, vedasi il mancato finanziamento adeguato del fondo di sostegno affitti, nè intervenendo sul caro bollette, nè predisponendo alloggi di emergenza per gli sfrattati (cosa tra l’altro prevista per legge).

Anzi a chi viene oggi sfrattato il comune propone la collocazione nei dormitori pubblici, spesso dividendo le famiglie.

E se c’è resistenza si minaccia velatamente ormai l’uso della forza pubblica.

Insomma, davvero politiche sociali degne di una giunta di sinistra attenta agli interessi degli ultimi e dei ceti popolari…

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Politiche dense ovviamente di contradizioni e infatti in una sua recente interista il nostro signor Sindaco ha messo le mani avanti dal momento che, se i residenti non trovando più casa abbandonano la città andando per altre destinazioni, chi pagherà le tasse per mantenere la baracca, visto che gli affitti brevi generano poche entrate tributarie?

La cui riduzione sta generando sofferenza per le casse cittadine.

E infatti il Sindaco ha appena alzato la tassa di soggiorno turistica (BG è una delle poche città che la applica essendo facoltativa) da 4 a 5 euro…

Ma si tratta di un palliativo.

Il sistema dal punto di vista economico scricchiola, produce profitti per i privati, ma costi per il pubblico, e non è chiaro quanto reggerà visti i costi del sistema urbano di Bergamo (una città di 120.000 abitanti che però già oggi fornisce servizi a ai 400.000 abitanti della Grande Bergamo accollandosene i costi relativi, senza che negli ultimi dieci/quindici anni il Comune di Bergamo abbia mai avuto la capacità o la volontà di affrontare e gestire questa questione strategica fondamentale).

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Sorvoliamo poi sulle conseguenze ambientali per non entrare nel merito dell’aeroporto di Orio al Serio e del traffico che ne deriva.

Hai a voglia a riempirti la bocca di cinture verdi, parchi dei colli e sostenibilità ecologica…

Quindi il nostro signor Sindaco, noto abilissimo polemista mediatico, si lancia in una vibrata protesta: “E’ il governo che legislativamente deve intervenire sulla questione”, anche se si sa che l’orientamento del governo al massimo è quello di realizzare un’anagrafe degli affitti brevi.

Infatti l’attuale governo pare più preoccupato di fargli pagare le tasse, visto che molti di questi B&B (anche a Bergamo) sono in nero, che a limitarne il numero.

Infatti in Puglia, dove a livello regionale hanno già imposto l’anagrafe, il fenomeno non si è affatto arrestato ne è diminuito.

Dopo aver lanciato velate accuse al governo di immobilismo (anche un po’ faziose, ma l’animo del soggetto è questo) poi il Sindaco si dichiara invece, in maniera dinamica e decisa, dubbioso relativamente a normare gli affitti brevi almeno nell’area UNESCO (Città Alta – sempre ammesso e non concesso che il parcheggio della Rocca non crei conseguenze sgradite) e in sostanza: “contrario ad adottare provvedimenti che potrebbero suonare come una forzatura”.

E qui dal ridicolo passiamo alla farsa.

È infatti la sua amministrazione che ha forzatamente varato provvedimenti per impedire l’apertura di locali in Città Alta che non fossero di tradizione locale.

Norma applicata rigorosamente ai venditori di Kebab e venditori di Te cinesi, ma non ai pizzaioli campani che come noto fanno parte della tradizione orobica almeno da qualche millennio.

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Ma la cosa più incredibile è che costui mente sapendo di mentire (un classico del personaggio), infatti l’unica potestà legislativa dei comuni è proprio la pianificazione territoriale.

Quindi in essa ricadono anche le norme sulle destinazioni d’uso, opzione che lui stesso ha utilizzato appunto per escludere certe categorie commerciali da Città Alta.

Ora se lo ha già fatto per il commercio, perché è così restio ad utilizzare la stessa facoltà per normare gli affitti brevi?

Forse lo spiega l’intervista di questi giorni del suo braccio destro e capo di Gabinetto che rivendica come essere il “più grande risultato della attuale giunta” l’aver trasformato Bergamo in una città turistica, di questo tipo di turismo!

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Ma si può fare?

Si può normare per via urbanistica il tema degli affitti brevi?

Si, esistono ormai alcuni esempi di intervento comunale a normare la materia urbanisticamente, a iniziare da Vieste dove è vietato in certi quartieri svolgere attività di affitto breve.

Ma tutto questo in Giunta non lo sanno (o fanno finta di non saperlo).

Ma se lo ha fatto Vieste, allora si stanno raccontando ai bergamaschi un mucchio di balle.

O meglio si sta reggendo il sacco ai soliti noti… come sempre d’altronde.

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Cosa c’entri tutto questo con la sinistra proverà a spiegarcelo il PD alle prossime elezioni comunali, quando dovrà chiedere il voto anche ai ceti popolari.

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Bergamo, 03 giugno 2023

Francesco Samuele Macario

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P.S.:

Dopo le molteplici fandonie circa un fantomatico “Polo del Lusso”, foriero di nuove attività con tanto di investimenti faraonici per incentivarlo, come in tutte le commedie che si rispettano siamo alla dura realtà con la notizia che Zara/Trussardi chiudono il negozio di via XX Settembre perché non rende.

Il modello di sviluppo urbano dell’attuale Amministrazione comunale si è rivelato essere quello che è sempre stato e che abbiamo denunciato da subito: una scemenza!

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