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GROSSO GUAIO AL CORUS LIFE
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https://www.bergamonews.it/2023/05/11/palacreberg-andava-comunque-abbattuto-e-solo-lo-scorso-anno-debiti-per-oltre-200mila-euro/599235/
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Nel complesso del Corus Life (area della ex OTE) doveva essere realizzate una palestra oltre al nuovo palazzetto, ma non sarà così.
La vicenda parte da lontano.
L’attuale Gamec deve essere spostata, ma non perchè come dice l’Assessore fatiscente, brutta o inadeguata.
Infatti l’hanno realizzata negli anni ’90, l’ha fatta lo studio Gregotti e gli spazi sono esattamente adeguati alle esposizioni d’arte.
Il problema è che hanno usato (su pressante richiesta del CdA che è in mano ai privati cioè i Radici e amici) gli spazi, già scarsissimi, della Carrara per farci un ampio bar e una vendita di libri.
Quindi gli spazi Gamec servono ad esporre i quadri delle collezioni storiche, che se no resterebbero in cantina rendendo la Carrara un miserrimo museino di scarso interesse.
La gamec deve essere spostata per ampliare la Carrara.
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Quindi il genio della lampada (leggi l’Assessore) ha pensato di “ascoltare” le squadre sportive che usavano il Palazzetto dello Sport (che è effettivamente inadeguato alle nuove normative).
Le società sportive, in particolare la pallavolo femminile (in testa la Foppa Pedretti), da tempo chiedevano all’amministrazione comunale di realizzare una nuova struttura adeguata alle nuove esigenze.
E’ altresì vero che il mancato adeguamento della struttura esistente, valutato in un paio di milioni di lire, scaricava debiti annuali sul bilancio del comune.
Quindi il genio ha deciso di liberare il vecchio palazzetto e di infilarci la Gamec, liberando di conseguenza posto nell’ex Gamec per le collezioni della Carrara.
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Ma dove mettere però il nuovo palazzetto?
Su questo punto era impossibile, vista la sensibilità sul tema dei bergamaschi, cementificare altre aree verdi.
Si è quindi approvato un accordo con Bosatelli/Percassi per rendere disponibile l’area della l’ex OTE e realizzarvi una iniziativa edilizia chiamata Chours Life (abbattendo anche la cascina Bianzanella di origine medioevale) in cui realizzare il nuovo Palazzetto dello Sport con aggiunto un notevole bonus di volumetrie residenziali e commerciali per i privati…
La edificazione approvata veniva contraccambiata dal privato con la realizzazione di un nuovo Palazzetto dello Sport e a scomputo degli oneri di urbanizzazione di una nuova palestra comunale.
Ma i costi di edificazione del nuovo Palazzetto dello Sport, necessario per liberare il vecchio Palacreberg, sono lievitati a un punto tale da muovere il privato a chiedere una revisione a lui più favorevole della convenzione,
Per la sola costruzione, all’interno del perimetro della Ex OTE/Chours Life, della palestra, è stata valutata una spesa di 5,8 milioni di euro totalmente coperta con oneri di urbanizzazione derivati dalla trasformazione urbanistica.
Si trattava quindi di una palestra di proprietà comunale, con una capienza massima di 500 posti.
In sostanza le partite si sarebbero svolte nella nuova Arena mentre gli allenamenti settimanali si sarebbero svolti nella nuova palestra comunale (con l’evidente riserva eventualmente di utilizzarla per le partite e gli allenamenti delle squadre minori).
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E qui il genio della lampada interviene nuovamente, se i costi del Palazzetto dello Sport sono andati fuori controllo in corso di realizzazione accetta di riconvenzionarne la gestione sempre con un sistema misto pubblico/privato, ma in cui il privato si riserva, avendo una specie di prevalenza sul pubblico, di svolgervi come già previsto i più diversi eventi e manifestazioni: da convegni a spettacoli, da eventi sportivi a concerti musicali.
Per svolgere queste azioni era stato già necessario dimensionare il nuovo Palazzetto per forti volumi di pubblico: da un minimo di 500 ad un massimo di 6.500.
Naturalmente un conto è gestire economicamente o affittare per l’uso (pulizia, manutenzione, riscaldamento e illuminazione) una struttura dimensionata per 500 persone e un’altra per 6.500 persone.
Ma dove trovare 6.500 spettatori paganti?
L’ideona, questa volta del privato, era quindi di dimensionare il Palazzetto per 6.500 spettatori consentendo quindi di realizzare eventi che sfruttando il Low Cost dell’aeroporto di Orio portassero User City temporanei interessati a questi eventi e ad affittare i B&B che circonderanno il nuovo palazzetto, cementificando significativamente l’area.
Lasciando qui perdere l’effetto disastroso che una tale iniziativa avrà sul mercato della casa cittadino e sui residenti, e che ovviamente gli imprenditori dal loro punto di vista vedono invece come una grande opportunità economica, l’idea era addirittura stata venduta da Gori/Bosatelli (e dal PD) come la sperimentazione di una nuova idea di città (Smart) del futuro.
Ma alle società sportive è apparso subito chiaro che i costi di gestione e di affitto di uno spazio dimensionato su 6.500 spettatori erano per loro improponibili, e non copribili con iniziative sportive in cui partecipano qualche centinaio di spettatori paganti (se va bene).
I costi previsti per l’affitto di questa struttura sono a Bergamo insostenibili anche per le squadre di serie A degli sport minori, figuriamoci per le squadre delle serie inferiori. Quindi le squadre hanno iniziato una protesta in quanto la soluzione proposta era per loro economicamente insostenibile.
Le stesse società hanno infatti evidenziato all’amministrazione una serie di criticità riassumibili nei seguenti punti: costi utenze e spese vive per noleggio Arena troppo alti (soprattutto se confrontati con quelli agevolati finora concessi per il vecchio palazzetto), difficolta nel conciliare, soprattutto nei fine settimana, il programma delle partite con quello degli altri eventi previsti con priorità data nell’Arena a Bosatelli/Percassi, necessità di disputare le partite preferibilmente nella stessa struttura in cui ci si allena per avere identici riferimenti di gioco.
In sostanza il progetto è per loro assurdo.
La risposta dell’amministrazione, e del solito genio della lampada, alle società è stata quella di decidere di non realizzare più la palestra prevista a Chorus life e di costruire un nuovo Palazzetto dello Sport individuando quale area su cui realizzarlo quella dell’attuale PalaCreberg alla cittadella dello sport alla Celadina.
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Il nuovo Palazzetto dello Sport verrà finanziato con gli oneri destinati alla palestra (5,8 milioni di euro), più contributi aggiuntivi del privato (500 mila euro) e del Comune (3,5 milioni di euro) per un importo totale di circa 9,8 milioni di euro.
Per uno spostamento del vecchio Palazzetto che per i cittadini di Bergamo doveva essere a costo zero, non è male!
L’Arena del Corus Life rimarrà comunque convenzionata con il Comune, ma con un netto cambio di disponibilità della struttura a favore del privato (assumendo il nome appunto di Arena) e sarà edificata non più prioritariamente per gli eventi sportivi ma per quelli di intrattenimento.
In sostanza nasce una struttura, di cui il comune non ha alcuna necessità, quasi totalmente privatizzata dedicata agli spettacoli che farà concorrenza al Donizetti (nulla si sa dell’uso già oggi marginale del teatro Sociale) e all’attuale PalaCreberg della Celadina (dove si svolgevano spettacoli teatrali, di lirica e musicali).
Infatti il genio ha annunciato trionfalmente che la nuova Arena del Corus Life già ospiterà durante questo periodo, in cui sarà demolito per fare posto al nuovo Palazzetto dello Sport, gli spettacoli teatrali oggi previsti (a pagamento) nell’attuale PalaCreberg.
Un’altra scelta assurda che consentirà al privato di lanciare la sua struttura in alternativa a quelle pubbliche già esistenti.
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