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Bergamo in Comune | Novembre 25, 2024

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DOLLARO, NATO, CINA-RUSSIA, EUROPA ED UCRAINA

DOLLARO, NATO, CINA-RUSSIA, EUROPA ED UCRAINA

Undicesima parte – G7 che fu G8 & B5 più tanti altri.

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Il cosiddettoG7 (G8 fino al 2014) si autodefinisce essere un incontro periodico dei sette Stati economicamente più avanzati del mondo, con l’Unione Europea al traino, e si vanta di costituire oltre il 60% della ricchezza globale con una popolazione di meno di 800milioni di esseri umani.

Con tali affermazioni i membri del G7 manco si sono accorti di avere implicitamente affermato che meno del 12% della popolazione mondiale detiene (non considerando gli squilibri di classe interni a questi Paesi), o dovrebbe detenere, il 60% della ricchezza e che il restante 88% se ne spartisce unicamente il restante 40%…

Anche solo per questo c’è molto che non va.

Inoltre le “élites” dominanti G7 sembrano credere che il predominio dell’Occidente nella politica e nell’economia globali sia un valore immutabile ed eterno e sembrano volere ignorare che negli ultimi trenta anni il mondo è cambiato rispetto alla fine della Guerra Fredda e che si sono formati nuovi centri economici che non si sentono vincolati alle decisioni del G7.

Il G20 rappresenta (o forse sarebbe meglio dire: rappresentava) circa l’80% del commercio e i due terzi della popolazione mondiale ed era stato organizzato una ventina di anni fa proprio per realizzare un ambito di concertazione con le nuove economie emergenti dal momento che, come tuttora sempre più amaramente recita il sito ufficiale della UE, «solo collaborando gli “attori chiave” possono affrontare le sfide di un mondo in rapido cambiamento e garantire la stabilità e la continuità dei sistemi economici e finanziari che sono alla base della sicurezza e alla prosperità globale».

https://ec.europa.eu/info/food-farming-fisheries/farming/international-cooperation/international-organisations/g20_it

La recente richiesta dei membri del G7 di proibire l’accesso ai Russi in questo ambito sembra, nonostante il grande dispiacere degli Indonesiani che stanno organizzandone ora gli incontri, averlo di fatto svuotato di significato.

Questo è stato considerato come una mancanza di rispetto da parte dei paesi emergenti, come il solito tentativo di imporre forzatamente le proprie regole non solo economiche, ma anche politiche e culturali, ed ha richiamato il ricordo della cosiddetta «esportazione armata della “democrazia”» che ha minacciato la sovranità e l’esistenza di molti Stati.

Vedansi i ben noti esempi, soprattutto a chi non è interno al G7, di Jugoslavia, Siria, Libia, Iraq, etc.

Gli Stati dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) sono caratterizzati da una notevole crescita economica e, secondo quanto ammette quella che è forse la principale tra le finanziarie atlantiche, Goldman & Sachs, sono destinati ad assumere una posizione percentuale sempre maggiore nei prossimi anni.

La loro popolazione è superiore ai tre miliardi di persone e qualora si considerino anche i due principali candidati, Iran e Indonesia, allora la loro popolazione complessiva arriverebbe vicina ai quattro miliardi, quasi cinque volte quella dei paesi del G7.

Si vantano di come la loro influenza sull’economia globale sia diventata una forza costruttiva per stimolare la crescita, migliorare l’amministrazione del sistema pianeta e promuovere la democrazia nelle relazioni internazionali.

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Il peggioramento della situazione economica mondiale non è un fenomeno solo degli ultimissimi tempi visto che l’aumento dei costi e la scarsità delle materie prime sul mercato sono eventi già noti prima della guerra in Ucraina e delle conseguenti sanzioni.

Nei Paesi emergenti questa situazione è percepita essere dovuta a politiche macroeconomiche irresponsabili perseguite dal G7, quali l’emissione incontrollata di moneta e l’accumulo di debito non garantito e non garantibile.

Per le economie basate sulla produzione agricola/industriale e sulle materie prime (sulla economia reale, insomma) queste sono considerate essere azioni miopi ed irresponsabili di coloro che fanno affidamento su sempre nuove emissioni finanziarie per sostenere la domanda e attirare flussi commerciali, aumentando così a dismisura il loro stesso deficit.

Inoltre, risulta molto evidente come il mondo stia attraversando un periodo di drastici cambiamenti in cui le istituzioni internazionali fino ad ora date per assodate stanno a dir poco vacillando.

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In una situazione instabile come l’attuale non c’è da stupirsi se il Presidente della prima tra le economie emergenti, la Cina, senta il bisogno di ripetere in ogni occasione il vecchio detto secondo il quale “un uomo intelligente vede una possibile crisi in ogni opportunità e una opportunità in ogni crisi”.

E, oltre a questa anedottica, è significativo che sia appena terminato il XXV Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo a cui hanno ufficialmente partecipato tutti i paesi BRICS (Bolsonaro incluso) assieme ad una sessantina di altri (ONU inclusa) e nessuno del G7.

Tuttavia i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali di Italia, Canada, Stati Uniti e Francia hanno accuratamente fatto in modo di essere presenti, della serie: le sanzioni vanno e vengono, i buoni rapporti commerciali restano e, prima o poi, verranno riattivati…

Non se ne è parlato molto sul nostro sistema mediatico di questo Forum che ha interessato più di metà dell’umanità…

Le conclusioni sono state effettuate nel suo intervento “on line” dal Presidente cinese XI e le riportiamo alla lettera:

  1. In primo luogo, dobbiamo creare le condizioni per lo sviluppo.

È importante seguire un vero multilateralismo, rispettare e sostenere tutti i paesi nel perseguire percorsi di sviluppo adeguati alle loro condizioni nazionali, costruire un’economia mondiale aperta e aumentare la rappresentanza e la voce dei mercati emergenti e dei paesi in via di sviluppo nella gestione economica globale per rendere lo sviluppo globale più equilibrato, coordinato e inclusivo.

  1. In secondo luogo, dobbiamo rafforzare le collaborazioni per lo sviluppo.

È importante rafforzare la cooperazione nord-sud e sud-sud, mettere in comune le risorse di cooperazione, le piattaforme e le reti per lo sviluppo e aumentare l’aiuto allo sviluppo per creare una maggiore sinergia e colmare i divari.

  1. Terzo, dobbiamo promuovere la globalizzazione economica.

È importante rafforzare il coordinamento delle politiche di sviluppo e delle norme internazionali, respingere i tentativi di separazione, l’interruzione degli approvvigionamenti, le sanzioni unilaterali e la pressione finanziaria, rimuovere le barriere commerciali, mantenere stabili le catene industriali e di approvvigionamento globali, affrontare l’aggravarsi delle crisi alimentari ed energetiche, e rilanciare l’economia mondiale.

  1. In quarto luogo, dobbiamo perseguire uno sviluppo guidato dall’innovazione.

È importante sbloccare il potenziale della crescita guidata dall’innovazione, migliorare le regole e l’ambiente istituzionale per l’innovazione, abbattere le barriere al flusso dei fattori di innovazione, approfondire gli scambi e la cooperazione sull’innovazione, facilitare una maggiore integrazione della scienza e della tecnologia nell’economia e assicurarsi che i frutti dell’innovazione siano condivisi da tutti.

Considerazione sarcastica: sembra proprio di leggere il programma di un qualsiasi governo italiano degli ultimi anni, sempre tutto teso a parlare di “risorse decrescenti”, di “lussi che non ci possiamo più permettere (sanità, istruzione, pensioni, lavoro, etc.)”, di “crisi del debito”, e di altre faccende del genere…

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I Paesi BRICS stanno pure organizzando altre iniziative che vengono regolarmente ignorate dal nostro sistema mediatico interessato solo alle veline dei moderni MinCulPop.

Ad esempio: si è appena svolto ad aprile il forum BRICS sui dati principali per lo sviluppo sostenibile organizzato dalle Accademie delle scienze cinese, sudafricana, brasiliana, russa ed indiana ed i cui argomenti sono stati la sicurezza alimentare, la riduzione della povertà, l’economia digitale, lo sviluppo urbano sostenibile, le azioni per il clima, la riduzione dei disastri naturali e la conservazione della biodiversità.

Il forum ha fornito l’opportunità di rafforzare ulteriormente le discussioni sullo sviluppo sostenibile globale tra i paesi BRICS, di promuovere un meccanismo di cooperazione nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e per migliorare gli scambi scientifici e tecnologici internazionali e la cooperazione tra i paesi BRICS, in modo da affrontare congiuntamente le sfide dello sviluppo sostenibile e contribuire all’attuazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Piacerebbe anche a noi sentire che le nostre università, perennemente alle prese con i tagli dei finanziamenti per la ricerca e con il precariato a vita dei ricercatori in nome delle risorse decrescenti dovute alla crisi del debito, si attivassero con iniziative del genere.

Iniziative magari pure promosse dal G7, che è invece completamente assente su questi argomenti avendoli lasciati in mano alla sola iniziativa privata.

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A maggio si è tenuto un incontro dei Ministri degli esteri BRICS che si è posto in chiaro antagonismo con quanto viene univocamente sostenuto dal nostro sistema mediatico e le cui conclusioni sono state:

  1. Poiché i paesi sono interdipendenti nel mondo di oggi, qualsiasi tentativo di cercare la “sicurezza assoluta” o la “sicurezza esclusiva” è destinato a fallire.

Dobbiamo andare oltre la mentalità della Guerra Fredda del tipo “io vinco, tu perdi”, rispettare e garantire la sicurezza di ogni paese e sostituire il confronto, la coercizione, l’alleanza e la somma zero con il dialogo, la consultazione, la collaborazione e risultati vantaggiosi per tutti.

  1. Lo sviluppo è un diritto uguale di ogni nazione.

I paesi sviluppati dovrebbero adempiere seriamente ai propri impegni e fornire un maggiore sostegno ai paesi in via di sviluppo in termini di capitale, tecnologia e sviluppo delle capacità.

È importante sfruttare appieno il ruolo delle istituzioni e dei meccanismi multilaterali come le Nazioni Unite e migliorare la gestione dello sviluppo globale.

  1. Bisogna sforzarsi di costruire un comportamento unico per tutelare la salute umana.

Dobbiamo sostenerci a vicenda, coordinare meglio le misure di risposta alla pandemia e migliorare la situazione sanitaria del mondo.

  1. Attualmente, le sfide globali stanno emergendo una dopo l’altra.

Solo mobilitando risorse globali e coordinando azioni globali possiamo affrontarle adeguatamente.

I “piccoli gruppi” non possono risolvere le “grandi sfide” che il mondo intero deve affrontare (chiara qui l’allusione al G7).

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Concludendo: risulta sempre più evidente come lo scontro attuale non sia tra Ucraina e Russia o tra NATO e Russia.

Solo un analista completamente inetto può fare affermazioni di questo tipo.

Lo scontro globale in atto oggi è tra G7 e BRICS, tra Fondo Monetario Internazionale e New Development Bank BRICS e tra le loro concezioni completamente diverse del mondo.

Tra l’arrogante “Noi siamo quelli che contano! Paga, debitore! Paga!” tipico del G7 e le proposte di collaborazione a parità di dignità che derivano dalla cultura cinese e che sono tipiche dell’impostazione attuale dell’”altra metà del mondo” costituita dalle nazioni associate ai BRICS.

Basti dire che persino il piccolo Belize è stato ufficialmente invitato all’ultimo “BRICS Business Forum 2022” che si è tenuto a Pechino pochissimi giorni fa e che ha avuto come argomento l’”Approfondimento della collaborazione commerciale BRICS per creare insieme un futuro migliore per lo sviluppo globale”.

https://www.belize.org/events/invitation-to-brics-business-forum-2022/

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Non risulta che il G7 sia aduso ad inviti del genere.

Anzi, chi scrive ricorda bene che quando ha partecipato l’ultima volta ad un G7 (che si chiamava ancora G8) si è beccato tanti di quei candelotti lacrimogeni, ma tanti di quei candelotti lacrimogeni che gli è venuto davvero il dubbio di essere un ospite non gradito…

…insieme a qualche centinaio di migliaia di altri compagni.

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Bergamo, Solstizio d’estate 2022

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Marco Brusa

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https://forumspb.com/en/about/?lang=it

http://en.kremlin.ru/events/president/news/68669

https://thesaker.is/president-putin-st-petersburg-international-economic-forum-plenary-session/

https://bricsbd4sd.en.cbas.ac.cn/

http://brics2022.mfa.gov.cn/eng/dtxw/index.html

http://brics2022.mfa.gov.cn/eng/dtxw/202205/t20220520_10690514.html

https://www.belize.org/events/invitation-to-brics-business-forum-2022/

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