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12 MILIONI DI … BALLE‼️
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Questa mattina campeggiano sui giornali le dichiarazioni dell’assessore Brembilla con la (solita) balla del secolo: non fare il parcheggio avrebbe comportato per il Comune di Bergamo il rischio di «pagare circa 12 milioni di euro, tra #PENALI e il ripristino» dell’area!
Notiamo che, come al solito – pur facendo tali affermazioni in Consiglio Comunale nell’ambito di una seduta di discussione del bilancio comunale – l’Assessore non ha prodotto alcuna prova a sostegno dei suoi calcoli strampalati.
Un’ipotesi, quindi, non veritiera e mai dimostrata, una cifra buttata lì a caso per spaventare l’opinione pubblica con lo spauracchio dell’ipotetico e mai dimostrato presunto danno erariale ai danni del Comune.
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Ma, con la Delibera n. 737 del 6 settembre 2020, l’𝗔𝗡𝗔𝗖 (Autorità Nazionale Anti-Corruzione),,, 𝗛𝗔 𝗗𝗜𝗠𝗢𝗦𝗧𝗥𝗔𝗧𝗢 𝗣𝗥𝗢𝗣𝗥𝗜𝗢 𝗜𝗟 𝗖𝗢𝗡𝗧𝗥𝗔𝗥𝗜𝗢.
Come già rilevava L’#ANAC nel 2019 in una comunicazione al Comune di Bergamo, ERA BERGAMO PARCHEGGI A DOVER VERSARE LE PENALI AL COMUNE, quantomeno per i forti ritardi ad essa imputabili, “ma non vi è traccia dell’applicazione della relativa penale”.
👉 Era quindi l’Amministrazione a dover esigere una compensazione economica.
La quale probabilmente sarebbe già stata in larga parte sufficiente – dopo la bonifica dei luoghi necessaria per la tipologia dei materiali inquinanti sversati in emergenza dall’Impresa Locatelli (allora socia di Bergamo Parcheggi) per tamponare la frana del 2008/2009 causata dai primi lavori -, per un eventuale ripristino alla situazione di prima dell’inizio lavori.
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Del resto la 𝗗𝗘𝗟𝗜𝗕𝗘𝗥𝗔 𝗔𝗡𝗔𝗖 n. 737/ 2020 rileva numerose ILLEGITTIMITÀ da parte dell’operato dell’Amministrazione.
E basta questa delibera a rispondere alle parole dell’Assessore Brembilla:
📌 Pag.8:
<< L’oggettività e la GRAVITÀ dei ritardi appaiono INDISCUTIBILI […] quantomeno i ritardi connessi alla frana e alla sospensione dei lavori per le vicende penali occorse* avrebbero dovuto ritenersi imputabili Bergamo Parcheggi s.p.a. […] Le eccezioni delle parti … non escludono il significativo rilievo oggettivo dei ritardi stessi né la loro riferibilità, in via contrattuale, al concessionario >>
📌 Pag. 9:
<< … ILLEGITTIMITÀ DELLA VARIANTE … alla luce delle considerazioni svolte dal collaudatore in corso d’opera […] sembra che la variante del 2011 sia stata posta in essere al fine di riparare ad un ERRORE PROGETTUALE/ESECUTIVO della concessionaria, LEGITTIMANTE piuttosto una RISOLUZIONE CONTRATTUALE >>
📌 Pag. 10:
<< In riferimento alla qualificazione del concessionario (e alla relativa PERDITA DEI REQUISITI) oltre quanto rilevato in ordine ai ritardi incidenti sull’esecuzione dei lavori si osserva quanto segue. […] L’art. 18 co 2,1° alinea, della convenzione … dispone che il concessionario può decadere “in caso di cessione ANCHE PARZIALE, della presente convenzione e sotto qualsiasi forma della presente convenzione”. Alla luce di tali norme, una volta accertato che i suddetti soci operativi avevano perso i requisiti di qualificazione (cfr. n. 23 delle premesse all’atto attuativo transattivo del 10.11.2016) e tenuto conto che le opere non potevano essere collaudate (ma anzi si trovavano in uno stato embrionale) LA CONCESSIONE POTEVA ESSERE RISOLTA e l’opera eventualmente proseguire ai sensi dell’art 37 richiamato anche dall’art. 18 co.6 della convenzione del 20.05.2004) >>
E questo è l’ART. 8 comma 6 della 𝗖𝗢𝗡𝗩𝗘𝗡𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 del 2004 (ancora vigente nel 2016) fra Comune e Bergamo Parcheggi:
📌<< La DECADENZA potrà essere pronunciata dall’Amministrazione concedente:
… in caso di altri GRAVI INADEMPIMENTI da parte del Concessionario
…. In caso di decadenza il Concedente potrà trattenere, a titolo definitivo, quale penale, la cauzione prestata dal Concessionario; IN OGNI CASO NON SARÀ DOVUTO AL CONCESSIONARIO ALCUN INDENNIZZO >>
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Sembra che la bugia delle #penalistellari continui ad avere gambe lunghissime in Consiglio Comunale.
D’altronde capiamo che, a questo punto, la Giunta non sappia veramente più a quali santi e scuse appellarsi pur di giustificare l’ingiustificabile.
Il progetto si sta rivelando un salasso per la comunità, con l’ormai certo raddoppio dei costi, e con tempi di consegna che si sono dilatati tanto da ormai raggiungere i 4 anni di ritardo sulla consegna dell’opera, prevista per il marzo del 2019.
Aggiungasi, non ultima, la spada di Damocle dell’espulsione dal Patrimonio #Unesco per l’incompatibilità del progetto con l’Eccezionale Valore Universale del sito ripetutamente segnalata da Icomos e dalla stessa Unesco.
Ma non comprendiamo come il 𝗖𝗢𝗡𝗦𝗜𝗚𝗟𝗜𝗢 𝗖𝗢𝗠𝗨𝗡𝗔𝗟𝗘 possa accettare simili dichiarazioni in aula dopo la delibera dell’AntiCorruzione, né come sia possibile che nessuno, nemmeno dai banchi dell’opposizione, si alzi a chiedere le dimissioni di un Assessore che mente palesemente e senza vergogna ai rappresentanti eletti dai cittadini.
(Né, comprendiamo come i giornali possano continuare a pubblicare acriticamente simili affermazioni senza richiamare le conclusioni dell’anticorruzione).
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