(11.11.19) POTENZIAMO L’UTILIZZO DELLA FERROVIA BERGAMO-TREVIGLIO. NO ALL’AUTOSTRADA BERGAMO-TREVIGLIO
L’ultimo Piano della Mobilità lombardo parte dalla premessa che la densità della rete autostradale in Lombarda (valutata in 30 km/1.000 kmq) sia un limite alla competitività del sistema produttivo in quanto molto inferiore alla media europea. L’ISTAT invece rileva che la maglia autostradale europea ha una densità media di soli 8,5 km/1.000 kmq. Solo in una ristretta area ad elevata densità urbana posta tra i Paesi Bassi e la Renania-Westfalia la densità autostradale è maggiore di quella lombarda. In Lombardia, terza regione in Europa per densità autostradale, non esiste un gap viabilitico.
La Lombardia e Bergamo semmai presentano seri problemi di gestione e adeguamento del sistema trasportistico locale che deve invece fare i conti con le risorse, sempre più scarse, destinate alla mobilità. È difficile sostenere che una nuova autostrada come quella che viene proposto tra Treviglio e Bergamo sia un bisogno primario della popolazione; tuttavia è in atto una campagna mediatica monocorde per suscitare consenso.
In origine l’autostrada Bergamo-Treviglio era la connessione tra BREBEMI e la Pedemontana (inizialmente si chiamava infatti IPB: Interconnessione Pedemontana-Brebemi), e i suoi promotori sono in parte gli stessi di questi due grandi opere. Visto il fallimento di queste due arterie autostradali, l’accento è stato spostato sui collegamenti tra nord e sud della provincia, cioè sul recupero del presunto gap infrastrutturale orobico.
La Bergamo-Treviglio è una nuova autostrada il cui costo potrebbe superare i 350 milioni di euro (più 30 milioni di euro per la progettazione). L’unico dato che trapela sino ad oggi dal piano economico dell’opera (il resto secretato) è che andare e tornare da Begamo a Treviglio con la nuova autostrada, costerà 2 euro e 40. Una stima totalmente irrealistica che infatti non garantirebbe in tempi ragionevoli il rientro economico ai soci della Società Autostrade Bergamasche Spa e al fondo investimenti australiano, Macquarie, cioè agli investitori che si farebbero carico del project financing per realizzare l’opera.
In attesa di un serio piano finanziario che la Società Autostrade Bergamasche da anni promette ma mai presenta, possiamo riferirci alle poche ma significative considerazioni del Documento di Piano della Provincia (PTCP) che in relazione alla tariffa da pagare per la tratta Brebemi – A4 la stima in 0,30 € al km, cioè circa 12 euro per i circa 20 chilometri da percorrere andata e ritorno. Una cifra abnorme che pone molti dubbi sulla reale opportunità e fattibilità dell’opera. Alla fine – ne siamo sicuri – si sarà obligati ad intervenire con i soldi pubblici, come è già successo con la BREBEMI.
Assistiamo tutti i giorni a proclami continui per la riduzione dei consumi ed invece avviene l’esatto opposto: i consumi vengono incrementati continuativamente e le spese per i prodotti petroliferi sono quelle maggiormente aumentate. Quando i consumi aumentano la popolazione è obbligata a spendere di più, non occorre essere dei grandi economisti per comprendere che il guadagno è di coloro che vendono i beni di consumo: i costruttori delle grandi opere, i fabbricanti dei mezzi che le utilizzeranno (case automobilistiche) e, soprattutto, i petrolieri. La situazione delle ferrovie bergamasche è una delle peggiori (linea di Carnate fuori servizio, linea per Brescia fatiscente, treni per Milano catorci sovraffollati, etc…) e viene quasi da pensare che sia in atto una voluta opera di sabotaggio per favorire l’accettazione della nuova autostrada Bergamo-Treviglio.
Bergamo è il capoluogo ferroviariamente meno connesso di tutta la Lombardia, Piemonte orientale incluso: Novara, Varese, Treviglio, Lodi, Lecco, Como e Pavia sono collegate con Milano tramite le efficienti Linee Suburbane “S” e Brescia ha il collegamento diretto. Bergamo è la Cenerentola, sopravanzata persino da Treviglio.
Dal momento che la ferrovia Bergamo-Treviglio è stata raddoppiata ed è sottoutilizzata, proponiamo, al posto di foraggiare con soldi pubblici le faraoniche opere dei soliti noti, di realizzare immediatamente, e a costi molto contenuti, il prolungamento del percorso dei moderni treni delle due linee S5 e S6, Varese-Treviglio e Novara-Treviglio, fino a Bergamo. Sono treni che passano ogni trenta minuti e la mobilità dei Bergamaschi ne guadagnerebbe un drastico miglioramento.
Nessuno dei due principali enti pubblici bergamaschi, Comune e Provincia, è attualmente impegnato per favorire il trasporto ferroviario e ora siamo molto curiosi di vedere se saranno capaci di attivarsi su questa proposta. (“Bergamo in comune”, 11.11.19)
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